HAWAII – IL PARADISO NASCOSTO
camping, trekking, hitchhiking experiences 2011

NOTA: gli appunti di viaggio si trovano in fondo alla pagina, dopo le immagini

































































































































Con questi miei appunti intendo sfatare una volta per tutte il mito delle isole Hawaii intese esclusivamente come “meta turistica marittima”
Sono stati molti infatti, fra amici e conoscenti, a stupirsi chiedendomi come mai avessi cambiato cosi’ drasticamente lo stile del mio viaggio-avventura scegliendo un posto come le Hawaii, che vengono spesso identificate come mete ideale “solo” per il mare, con le sue enormi onde adatte per la pratica sportiva del surf;
altro luogo comune riguarda la metropoli di Honolulu, che viene associata al Presidente US Obama; in verita’, quello che il turista cerca di Honolulu e’ solo una piccolissima parte di questa grande citta’; e’ il quartiere piu’ alla moda, famoso per il lungomare e conosciuto con il nome di Waikiki Beach (peraltro la sua rinomatissima spiaggia e’ completamente artificiale!);
Pearl Harbour completa tristemente l’elenco del bagaglio nozionistico di chi cerca di identificare le isole Hawaii …
Quelli sopra appena citati sono solo alcuni fra i classici stereotipi, scontati, turistici …
… le isole Hawaii hanno molto, MOLTO altro da offrire!!
Eccovi il mio viaggio! … un’esperienza decisamente fuori dall’ordinario
giovedi 15 settembre
Partenza da Milano Malpensa MXP ore 10:20 volo UA 045
volo di andata
scalo a Newark con atterraggio in orario (durata del volo: circa 9 ore); ho un secondo volo che da qui mi portera’ a San Francisco (durata del volo: 6 ore); ho meno di 2 ore di coincidenza per il secondo volo; c’e’ coda al controllo passaporti per l’entrata negli States inoltre devo ritirare il bagaglio e imbarcarlo nuovamente!; sembra filare tutto liscio … ce la faccio!; la giornata che si intravede fuori dai vetri dell’aeroporto e’ grigia e umida; forti acquazzoni fanno ritardare le operazioni di decollo; restiamo bloccati a bordo ad aspettare almeno 20 minuti; questo contrattempo mi fa perdere la coincidenza a San Francisco (era gia’ a rischio, avendo solo 37 minuti); appena atterrato (verso le 19:30 locali) prendo accordi con il personale di terra per le modalita’ di prosecuzione del viaggio; sono le 20 di sera a San Francisco e devo aspettare la mattina successiva per imbarcarmi sul primo volo per le Hawaii; esiste la possibilita’ di ottenere un voucher per dormire in albergo ma devo telefonare, aspettare, farmi venire a prendere, andare non so dove per poi ritornare qui l’indomani mattina molto presto … insomma … una scocciatura! ….mi faccio dare una coperta e un kit per la toilet e decido di dormire in aeroporto. (non e’ certo la prima volta!) Iniziamo bene!
venerdi 16 settembre
San Francisco – Honolulu (Hawaii); durata del volo: 5 ore; differenza oraria -3 ore
decollo alle 9:03 e dopo 5 ore (ma alle 11:15 ora locale) atterro a Honolulu.
Oahu Island
Subito un imprevisto con il mio zaino!! … o meglio, con il contenuto del mio zaino; mi e’ scoppiato il contenitore del cappuccino (che speravo di usare come colazione durante i giorni iniziali) e ora ho tutto lo zaino “impiastricciato” e lurido; questa proprio non ci voleva!! (di bene in meglio, dopo la mancata coincidenza di ieri sera a San Francisco); me ne accorgo subito quando ritiro il mio bagaglio e apro la sacca coprizaino che utilizzo per spedire il mio materiale; perdo un sacco di tempo in aeroporto per pulire tutto; vado subito in bagno; estraggo tutto il contenuto e letteralmente lavo lo zaino (interno ed esterno) nel lavandino del cesso; mi faccio dare un po’ di sacchi di plastica (tipo quelli della spazzatura trasparenti) e qui dentro ci metto tutto il mio bagaglio; fortunatamente quasi tutto e’ pulito.
finalmente, verso le 14, stanco morto per il volo, il jet-lag, il ritardo, la notte sulla poltroncina dell’aeroporto e questo “piccolo” inconveniente, esco dall’aeroporto e cerco un bus per andare in citta’ (8 km dal terminal); cerco un ostello a poco prezzo; so che presso YHA Hostel Waikiki Beach hanno qualche posto in dormitorio; non ho difficolta’ a localizzare il posto;
sono un po’ stanco, nervoso e demoralizzato per il contrattempo (ma e’ stata solo colpa mia, mia disattenzione; non ho pensato che il contenuto fosse sottovuoto e che potesse esplodere nella stiva! e’ la prima volta che mi capita)
La prima cosa che faccio appena preso possesso del mio posto letto e’ svuotare tutti i sacchi sul letto e fargli prendere aria; lo zaino lo appendo fuori dove c’e’ un bellissimo (ed utile) vento caldo che sicuramente mi aiutera’ ad asciugarlo in breve tempo; arriva la stanchezza; mi sdraio un po’ sul letto …… dormo per qualche ora (avrei voluto tirare fino a sera ma non ce l’ho fatta).
Verso le 19, quando fuori il sole ormai sta tramontando regalando una bellissima luce, mi sveglio e mi metto a girare mani in tasca per Waikiki cercando di programmare cosa fare; per fortuna il vento caldo ha asciugato tutto e il mio zaino e’ di nuovo pronto per partire!
Sono stanco ma dopo la dormita mi sento gia’ meglio; sto entrando nello spirito del viaggio; domattina sara’ senz’altro una nuova giornata … non dovrebbero esserci sorprese e sono pronto per andare … dove … ancora non lo so di preciso … mi lascero’ guidare dall’istinto e dall’esperienza!
sabato 17 settembre
Oahu Island
inizio del giro dell’isola in autostop
non essendo “tipo da citta’”, mi stanco decisamente presto di girare per vetrine, negozi e traffico cittadino; mi da un po’ fastidio la gente di citta’, i turisti e quell’aria un po’ artificiale che si respira in giro; detto fatto; non ci penso due volte; dopo una colazione in un bar di Waikiki torno nell’ostello, ritiro il mio zaino ormai a posto e parto a piedi proprio dall’ostello di Waikiki Beach in direzione sud lungo la passeggiata lungo le splendide spiagge (artificiali!) di Waikiki; punto verso quella montagnetta che vedo la in fondo e che domina e sovrasta le sagome dello skyline di Honolulu; e’ la Diamond Head; qui gia’ mi sento meglio; sono gia’ (finalmente) in viaggio; fra poco mi decidero’ ad iniziare a fare autostop “facendo segno” agli automobilisti percorrendo la Belt Road.
Il primo passaggio mi porta definitivamente fuori dalla zona residenziale sud di Honolulu; poi devo percorrere a piedi un lungo tratto fino ad arrivare ad una splendida scogliera con una bella vista sulla costa sud; qui mi da un passaggio una bella signora che mi racconta un po’ di storia locale e mi descrive le comunita’ locali man mano che le attraversiamo in auto; mi lascia nei pressi di un piccolo centro commerciale dove devo assolutamente trovare il gas per cucinare con il mio fornelletto. Proseguo con un secondo passaggio di un personaggio simpatico; come sempre accade, i discorsi passano dalla curiosita’ iniziale su chi sono e cosa faccio li per poi parlare di vita privata, problemi e battute di vario genere; e’ molto amichevole e lungo la strada fa addirittura diverse deviazioni per farmi vedere alcuni luoghi che altrimenti non avrei conosciuto; a fine pomeriggio mi consiglia un ottimo posto dove campeggiare; l’Hauulaa Beach Park; in effetti il posto e’ molto bello inoltre sta arrivando il tramonto ed e’ meglio piantare la tenda con comodo; nell’area picnic faccio conoscenza con una famigliola che sta festeggiando un compleanno di alcuni bambini; chiacchiero piacevolmente con alcuni di loro e, prima di andare via mi offrono un paio di hamburger che loro hanno avanzato dalla grigliata che hanno appena concluso; accetto piu’ che volentieri, li ringrazio e li guardo andare via nell’oscurita’ fra gli schiamazzi dei ragazzini; rimango solo nel praticello verde prospiciente la bellissima spiaggia; il rumore dell’oceano e’ costante e molto vicino.
domenica 18 settembre
Oahu Island
autostop
Hauulaa Beach Park – Halewa
la mattina non e’ tanto bella come mi sarei aspettato; spero che si apra la visibilita’; dopo 10 minuti di strada a piedi uno scroscio d’acqua piuttosto forte mi costringe a ripararmi sotto le fronte di un albero pandani; quando spiove proseguo a piedi lungo la strada; e’ domenica mattina presto e il traffico e’ molto scarso; 3 passaggi mi fanno progredire il mio giro lungo la costa che alterna baie, spiagge e insenature scenografiche; a fine mattinata arrivo a Halewa Beach; il posto e’ turistico e famoso ma non particolarmente bello (il campeggio della sera precedente era molto piu’ carino!); io pero’ sono stanco, risento un po’ del fuso; decido quindi di non forzare (almeno per i primi giorni) e fermarmi qui; sto sulla spiaggia e nei dintorni per il resto del pomeriggio; faccio un paio di bagni e nuotate; arriva sera e scorgo una tartaruga gigante che sta guadagnando a fatica la battigia proprio vicino al posto dove ho deciso di fermarmi per la notte; rimango ad osservarla fino all’imbrunire; notte in spiaggia senza tenda ma solo con la stuoia e il sacco a pelo
lunedi 19 settembre
Oahu Island
autostop
visita a Pearl Harbour (USS Arizona USS Missouri Memorials) – aeroporto Honolulu – Kauai Island
la mattina vengo svegliato dall’innaffiatore automatico che bagna il prato alle spalle della spiaggia; ne approfitto per farmi una splendida doccia mattutina; sono le 6:30; sono gia’ in strada; non ci vuole molto per ottenere un passaggio che mi porta verso l’interno dell’isola nella pianura agricola; fatta colazione in una localita’ lungo la strada attendo con pazienza un altro passaggio proprio fuori dal cancello di una base US Army; si ferma per me una graziosa ragazza che scopriro’ essere una militare a cui sta scadendo il periodo di ferma e dovra’ riorganizzarsi la vita tornando nella mainland; e’ stata in Iraq ed Afghanistan; chiacchieriamo piacevolmente (noto che c’e’ feeling); mi accompagna a Pearl Harbour; ci lasciamo proprio davanti al visitor center; qui passero’ meta’ giornata visitando il museo, leggendo le testimonianze, guardando reperti e filmati; dopodiche’ visito il famoso Arizona Memorial; anche se sono passati molti anni ormai, l’atmosfera che tutt’oggi si respira e’ comunque di raccoglimento e riflessione anche grazie all’ottima ricostruzione dei fatti che fa si che il tutto sembri accaduto solo ieri!; direi toccante e imperdibile; dopo la visita al Memorial faccio un secondo giro veloce al museo per riguardare alcuni oggetti che mi avevano colpito.
Fa caldo, il solo picchia forte; mi incammino a piedi lungo la superstrada che attraversa la metropoli in direzione dell’aeroporto; in una strada secondaria chiedo indicazioni ad una persona che gentilmente si offre di darmi un passaggio proprio all’aeroporto risparmiandomi una sudata piu’ copiosa; cerco un volo economico per saltare dall’isola di Oahu a quella di Kahuai
Va detto che NON CI SONO ALTRI MEZZI DI TRASPORTO CHE COLLEGHINO LE VARIE ISOLE e quasi sempre si e’ costretti a fare scalo a Honolulu per andare da un’isola all’altra.
Ho qualche problema con una hostess di terra intransigente che non vuole imbarcare il mio zaino perchè dice che non e’ possibile portare il fornelletto da campeggio; io insisto dicendo di avere solo lo strumento ma non il gas (solo quello risulta pericoloso); niente da fare; mi arrabbio e ci metto poco a chiedere alla compagnia del desk di fianco; nessun problema; trovo posto e mi imbarco senza ulteriori “perquisizioni”; dato il fatto che le isole hawaii sono anche una meta per escursisti e campeggiatori, mi domando dove sia il problema ad accettare questo tipo di bagagli …!)
arrivo in tarda serata presso l’aeroporto di Lihue; verso le 22:30 mi incammino lungo la strada che conduce in citta’; trovo un bel campo e un posto dove mettere la tenda; sono un po’ vicino alla rete dell’aeroporto ma non sono in vista della strada; sono un po’ stanco e accaldato; decido di fermarmi e passare li la notte
martedi 20 settembre
Kauai Island
autostop
Lihue – Waimea – Kokee State Park
il mattino presto vengo svegliato dagli innaffiatori automatici che stanno bagnando le aiuole; in fretta e furia riesco a smontare la tenda e “scappare” prima che il getto d’acqua mi raggiunga
A Lihue, dopo una buona colazione con coffe e donuts, cerco l’ufficio statale dei parchi per acquisire info piu’ dettagliate ma non mi trovo molto bene; il personale e’ molto sbrigativo e richiede che gli si sappia dire dove si ha intenzione di andare, dove campeggiare ecc. ecc.; tutto troppo rigido per i miei gusti; non mi va che mi si dica dove andare, cosa fare e quando farlo! decido quindi di fare tutto da me; ufficialmente non ho i permessi per campeggiare ne’ per visitare alcune zone; ma chissenefrega; lo faro’ comunque!
4 differenti passaggi (alcuni dei quali seduto nel cassone del pick-up!) mi conducono verso Waimea; da qui una lunga tortuosa e panoramica strada risale le pendici delle montagne dell’interno costeggiando lo scenografico Waimea Canyon per arrivare presso il Kokee State Park dove giungo nel tardo pomeriggio accompagnato da una ragazza originaria dell’isola di Nihau che mi da un passaggio con il fuoristrada della madre; faccio le ultime 3 miglia su strada asfaltata ma ripida a piedi per arrivare al lookout, lascio qui lo zaino e mi dirigo sempre a piedi al secondo lookout dove attendo il tramonto per fare le foto; ritorno sempre a piedi poi, l’unica auto di turisti che era li con me per le foto della sera mi si affianca chiedendomi se voglio abbreviare la camminata di ritorno accettando un passaggio; in un attimo sono di nuovo al Kalalau Lookout; attendo l’oscurita’ e monto la tenda; cerco di leggere qualche pagina di uno dei due libri che mi sono portato ma non ci metto molto a spegnere la luce della pila frontale e dormire …
mercoledi 21 settembre
Kauai Island
Kokee State Park
TREKKING: Pihea Trail – Alaka’i Swamp Trail
mattino presto; smonto la tenda e la lascio nei pressi dei bagni del Lookout con un biglietto che avvisa la mia intenzione di fare un trekking e che saro’ di ritorno nel pomeriggio (di conseguenza di non insospettirsi che quello zaino NON e’ abbandonato!)
foto mattutine lungo la scarpata del Pihea Trail; mi raggiungono 3 persone (1 uomo e due donne) sono californiani; chiacchieriamo un po’ e finiamo con il fare l’escursione insieme; di tanto in tanto io resto indietro per fare foto e guardarmi in giro; il tempo e’ piuttosto variabile; la camminata e’ piacevole e alterna tratti di foresta pluviale fitta e umida a sezioni aperte e spazzate dal vento; arriviamo alla fine de trek presso il Kilohana Lookout con una splendida vista da una scarpata ripidissima e verdissima che guarda verso la scenografica costa nord dell’isola con la perfetta baia di Hanaley; le foto si sprecano anche perche’ ad ogni passaggio nuvoloso cambia la luce e dona uno scenario differente; quando le nuvole si diradano il panorama che si apre ai nostri piedi e’ semplicemente meraviglioso! torniamo sui nostri passi e il tempo si guasta nuovamente (anche questo trek e’ un classico andata-ritorno; non esiste via d’uscita alternativa)
Nel primo pomeriggio faccio ritorno al Kalalau Lookout dove ritiro il mio zaino che nessuno ha toccato (dato il peso e le dimensioni scoraggianti!); la giornata qui e’ bella e c’e’ un sole caldo con una temperatura direi ideale; decido di mangiare proprio sui tavolini del lookout adibiti a picnic inoltre mi rilasso leggendo qualche pagina del mio libro e della guida; c’e’ abbastanza via-vai di turisti che giungono qui in auto; alcuni, incuriositi dal mio bagaglio e dalla mia attrezzatura vengono a salutarmi e a parlare un po’ con me; alcuni solo per qualche informazione altri invece si fermano proprio per conoscermi; sto in compagni di questi per oltre un’ora; attendo il calare del sole e, quando ormai non c’e’ piu’ nessuno in giro, apro di nuovo la mia tenda e passo la mia seconda notte vicino al lookout (non essendo consentito campeggiare al di fuori delle aree designate attendo l’oscurita’ prima di montare la tenda in modo da non destare attenzione)
giovedi 22 settembre
Kauai Island
Kokee State Park
TREKKING: Awa’awapuhi Trail
eccomi pronto di buon mattino per la seconda giornata di escursioni in questa splendida zona; parto con tutto il mio materiale sulle spalle e percorro un miglio lungo la strada che scende verso il centro parco; al trailhead che segna l’inizio dell’Awa’awapuhi Trail letteralmente imbosco il mio zaino pesante ed estraggo solo le cose che intendo utilizzare per la camminata; le metto tutte nel marsupio; inizia la lunga discesa verrso la costa; dapprima la boscaglia e’ fitta e via via si dirada per lasciare posto ad arbusti piu’ secchi fino ad assomigliare un po’ alla macchia mediterranea; improvvisamente si aprono sotto i miei piedi impressionanti scarpate che precipitano per parecchie centinaia di metri piu’ in basso; in alcuni punti il sentierino si fa davvero molto esile; non e’ davvero il caso di fare passi falsi; se si vuole fare qualche foto piu’ ardita e’ necessario sporgersi verso il baratro; sensazioni che normalmente provo sulle nostre alte montagne ora mi trovo a provarle anche alle Hawaii!!; non me lo sarei mai aspettato!
la camminata e’ sempre piacevole; dentro e fuori per boschi, boschetti, valli, canyon secondari, dirupi impressionanti con vista mare oppure sulle scoscese pareti dell’altro versante; unica nota decisamente negativa; il continuo rumore degli elicotteri carichi di visitatori che si concedono un tour panoramico (senz’altro entusiasmante ma direi poco rispettoso della natura e dell’ambiente per l’inquinamento acustico e non; una volta arrivato al punto piu’ suggestivo e impressionante della scogliera mi si apre la vista verso nord lungo tutta la Na pali Coast; ho i piedi sulla terra rossa; sotto di me c’e’ l’oceano di un colore blu intenso e le pendici delle montagne e delle valli circostanti vanno da un colore ocra al giallo al verde; semplicemente sbalorditivo!
Ora pero’ tocca risalire seguendo il lungo Nu’alolo Trail che mi porta al visitor center; la temperatura e’ sempre piu’ alta man mano che mi alzo e mi allontano dalla costa piu’ ventilata; e’ piacevole camminare nella macchia e nei boschetti ma quando attraverso radure senza alberi e’ davvero insopportabile per me; mi accorgo che sto rapidamente avendo un calo di zuccheri; sono oltre 5 ore che sono in giro e ancora non ho mangiato nulla; mi fermo appena trovo un tronco “comodo” al riparo dal sole; il tanto agognato arrivo al visitor center che segna la fine del mio lungo giro giornaliero si fa attendere pero’ inesorabilmente (e con una buona dose di pazienza e cammino) arriva! ora pero’ resta da recuperare lo zaino lasciato all’inizio del … trail ovvero “solo” 3 miglia piu’ in su seguendo la strada che dal visitor center porta al Kalalau Loookout; sono fortunato!; un escursionista che aveva fatto un concatenamento di sentieri simile al mio sta andando a recuperare i compagni che lo aspettano proprio dove io ho lasciato il mio zaino la mattina presto; ho il passaggio assicurato; recuperato lo zaino pero’ non mi resta che ridiscendere a piedi le 3 miglia di strada perche’ non ci sto in auto con loro e gli zaini; poco male; mi incammino e prima del tramonto pianto la tenda (senza permesso) presso il campground dello State Park; alla sera fuori dalla tenda faccio conoscenza con un israeliano naturalizzato neozeladese che avevo incrociato in giornata lungo il seniero; fra le altre cose mi racconta del recente terremoto di Christchurch (dove vive con la moglie)
Riesco perfino a farmi una splendida doccia (fredda) nei bagni del campground; la notte in tenda trascorre piacevolmente
venerdi 23 settembre
Kauai Island
autostop
Kokee State Park – Waimea – Lihue – Kanaa
Di buon mattino mi sveglio e smonto la tenda; la giornata e’ bellissima ma un po’ umida; faccio una meritata ed abbondante colazione vicino al visitor center del parco e mi metto in cammino lungo la strada che dal Kokee scende verso l’oceano tornando a costeggiare il Waimea Canyon “The Grand Canyon of the Pacific”; mi fermo piu’ volte a fare foto e a gustare il panorama; la strada asfaltata che discende dal parco e’ piacevole anche da percorrere a piedi; e’ mattino preto e ancora non si vedono i turisti che risalgono in direzione dei famosi lookout; senza fare autostop un local si ferma per me e mi fa salire sul suo pick-up; lo zaino rimane nel cassone mentre noi chiacchieriamo piacevolmente fino a Waimea; quando scendo dall’auto vengo avvolto nuovamente dal caldo (mi accorgo di quanto si stava bene lassu’ in alto!); percorro nuovamente la via principale del centro di Waimea per cercare il posto piu’ conveniente per fare autostop; lo trovo appena fuori dal paese; non passa molto tempo e un altro pick-up si ferma per me; con un paio di passaggi sono di nuovo a Lihue e quindi a Ka’paa; qui incontro una coppia che mi da un passaggio nel cassone del pick-up seduto su una balla di fieno; prima di lasciarmi per strada mi propongono di passare la serata a casa loro in un ranch sulla costa nord dell’isola; accetto volentieri e in poco tempo usciamo dalla strada principale e, percorrendo facili strade sterrate arriviamo in questo posto spettacolare con vista sull’oceano; mi offrono un posto dove dormire in una casetta in legno all’interno del ranch; prima del tramonto facciamo una passeggiata di un’oretta a piedi nudi lungo la spiaggia; al ritorno faccio una splendida doccia all’aperto con vista sulla vallata e poi vengo invitato ad unirmi a loro per cena degustando un buon vino californiano e mangiando spaghetti; la serata scorre piacevole chiacchierando con questa splendida coppia molto gentile ed ospitale; i discorsi vanno dalla politica ai ricordi di viaggio alle esperienze e al lavoro.
sabato 24 settembre
Kauai Island
TREKKING: Kalalau Trail (Na Pali Coast) (andata)
Senza fretta; mi alzo il mattino e faccio una piccola passeggiata nel ranch; faccio colazione in loro compagnia verso le 9; gentilmente si offrono di accompagnarmi oltre Hanaley, alla fine della strada; dove parte il famoso Kalalau Trail che ho intenzione di percorrere; prima di partire mi offrono molta frutta da portare con me; banane e “star fruit”, molto buone e dissetanti!”)
Alle 11 circa sono al trailhead del sentiero; mi organizzo in modo da abbandonare il mio zaino pesante nel bosco dietro la spiaggia; non mi serve portare tutto dato che il trekking consiste in una andata/ritorno non potendo effettuare un percorso “ad anello” oppure uscire dal trek in un altro posto per proseguire i miei giri; il percorso si snoda per 11 miglia lungo le scogliere della costa selvaggia di Kahuai; il tempo di percorrenza e’ fra le 6 e le 10 ore di cammino; prima di mezzogiorno parto molto leggero con il marsupio, acqua, frutta, sacco lenzuolo e machina fotografica; tutto il resto lo lascio alle mie spalle sperando di ritrovarlo l’indomani!
Kalalau Trail (andata)
in 6 ore giungo al termine del famoso Kalalau Trail percorrendo la sezione della Na Pali Coast; il trek non e’ difficile;la prima mezz’ora guadagna dislivello offrendo vedute della costa sempre piu’ aperte ed entusiasmanti; dapprima non si vedono le famose scogliere frastagliate ma la natura che ti circonda e’ estremamente bella e lussureggiante; le acque dell’oceano che con le proprie onde si infrangono lungo la costa fannon veramente impressione; le prime 2 ore si svolgono su un sentiero largo e facile; dall famosa baia di … in poi il terreno cambia decisamente; si capisce subito che gran parte degli escursionisti si ferma alla baia; chi va oltre, una minoranza, lo fa per percorrere tutto il Kalalau; il sentiero in alcuni punti e’ molto ripido, in altri estremamente stretto, quasi mai esposto ma si intuisce che la pendenza di fianco al sentiero e’ tale che mettere un piede fuori dal tracciato significherebbe quasi sicuramente scivolare giu’ per la scogliera; di tanto in tanto si rientra nelle vallette laterali che regalano scorci inaspettati
Il trek finisce proprio sulla spiaggia di Kalalau, splendida e selvaggia; sabbiosa e con una cascata spettacolare dove poter fare acqua e lavare i panni oltre che godersi una meritata doccia prima di riposare
Non ho con me la tenda ma solo il sacco da bivacco; attendo il tramonto guardandomi in giro e chiacchierando con qualche altro escursionista dopodiché mi adagio sulla sabbia ancora calda per prepararmi la cena; si fa subito buio e la brezza di mare inizia a soffiare in modo fastidioso
Dopo avere cenato leggo qualche pagina del libro rintanato nel sacco e mi addormento
La notte non passa benissimo; c’e’ vento, sono poco coperto e mi alzo piu’ volte per sistemare un po’ meglio il “riparo” anti-vento che mi sono costruito
domenica 25 settembre
Kauai Island
TREKKING: Kalalau Trail (Na Pali Coast) (ritorno) + Hanalei – Kilauea
Il mattino successivo mi alzo presto (intorno alle 5:30) ho dormito piuttosto male e decido che e’ inutile aspettare ancora; appena c’e’ un po’ di luce mi metto in cammino ritornando sui miei passi
Non si puo’ fare altro in questo trek; e’ una “strada senza uscita”!
Sara’ una giornata di cammino piuttosto lunga, non faticosissima ma il caldo, nonostante sia ventilato fara’ si che io soffra non poco in alcuni punti particolarmente assolati!
deviazione alle Hanakapi’ai Falls (Na Pali Coast) (alla fine saranno altre 15 miglia per la giornata!)
passaggio dal guardiaspiaggia che mi porta a Kilauea; qui tento di rimettermi in contatto con …. ; ci eravamo lasciati il giorno precedente con la possibilita’ di rivederci qualora fossi capitato di nuovo dalle parti del loro ranch; ne avrei approfittato per mostrargli le foto del Kalalau Trail; purtroppo nessuno risponde al cell; lascio un messaggio in segreteria dicendo che se lo sentono li aspetto fino alle 21 presso la petrol station di Kilauea; attendo invano mangiando qualcosa; passo la notte in un boschettto non lontano dalla petrol station;
Kapaa – Lihue
lunedi 26 settembre
autostop Kilauea – Lihue
volo aereo interno di trasferimento
Kauai – Honolulu – Hilo (Big Island)
la mattina successiva sveglia molto presto; mi metto subito in strada e nonostante sia relativamente trafficata faccio fatica a trovare il primo passaggio per muovermi dalla petrol station; con i successivi 3 passaggi ritorno a Lihue; e’ meta’ mattina; faccio colazione con coffee e donuts (il proprietario me ne regalera’ altri 3 prima di uscire e si offrira’ di portarmi al porto per vedere se ci sono possibilita’ di chiedere un passaggio “in barca” anziche’ volare di nuovo)
mi lascia al porto; purtroppo qui non c’e’ nessuno e in ogni caso mi comunicano che la traversata durerebbe una decina di ore in uno stretto tutt’altro che piacevole da attraversare; i locali raamente fanno la traversata ma si limitano a navigare sottocosta durante i week-end … e oggi e’ lunedi …; cambio di programma al volo; mi dirigo a piedi in aeroporto e prenoto un volo per Big Island (Hilo)
per le 13 mi imbarco; scalo a Honolulu e dopo un paio d’ore coincidenza per Hilo; arrivo nel pomeriggio; mi incammino a piedi dall’aeroporto ma faccio presto autostop; mi accompagnano in un centro commerciale fuori citta’ dove faccio spesa e cena; poi mi dirigo a piedi per il centro di Hilo; vengo colpito da un improvviso mal di stomaco dovuto sicuramente alle bevande fredde che mi sono appena scolato e grazie anche all’aria condizionata del centro commerciale e al caldo fastidioso dela temperatura esterna; ormai e’ buio; trovo un bel praticello non lontano dalla strada; mi inoltro e decido di piantare la tenda
martedi 27 settembre
Hawaii (Big Island)
Hilo – TREKKING: salita alla cima del Mauna Kea – ritorno al Mauna Kea Visitor Center
la notte in tenda nel campo da golf trascorre nel migliore dei modi; al mattino pero’ l’inserviente del club mi avvisa che sarebbe tenuto a chiamare la polizia e ad arrestarmi per vagabondaggio per aver violato una proprieta’ privata; e’ amichevole e comprensivo e capisce che sono solo un viaggiatore ma mi esorta a fare presto a sparire da li! non me lo faccio ripetere due volte! dopo colazione in una bakery nel centro di Hilo servita da una splendida e prosperosa ragazza mi incammino ai margini della cittadina per cercare un passagio verso la Saddle Road per la successiva salita al vulcano Mauna Kea che si vedeva gia’ dal mattino dominare la cittadina di Hilo e tutta l’isola; attendo con pazienza e finalmente con 2 passaggi riesco ad arrivare al bivio per il visitor center del Mauna Kea; un terzo passaggio da una coppia tedesca appena sposata (con cerimonia a Las Vegas) mi porta al visitor center; qui acquisisco le info necessarie e lascio detto che sono solo e l’ora di partenza; dopodiche’ inizio la salita che in 5 ore mi porta in cima ai 4167 metri del vulcano puo’ alto delle Hawaii ; sono le 5 ormai ho poco tempo prima che arrivi il buoi; decido di scendere lungo la bella strada asfaltata che serve da collegamento per l’osservatorio internazionale; il buio mi sorprende mentre scendo ma l’atmosfera e’ bellissima e proseguo fino a quando una macchina in discesa si ferma incuriosita da una persona che viaggia da sola a piedi al buio con diverse luci multicolori e lampeggianti appese allo zaino; accetto il passaggio e 10 minuti dopo sono di nuovo al visitor center assieme ad altre 50 persone almeno tutte dedite all’osservazione della volta celeste mediante alcuni telescopi che sono messi a disposizione del pubblico; tutti girano con la pila di luce rossa … per non disturbare l’ossservazione delle stelle! curiosamente tutti parlano sottovoce quasi per non disturbare … chi?? le stelle??
Attendo pazientemente che la serata di osservazione abbia termine quindi srotolo il mio sacco su un tavolaccio all’aperto fuori dal visitor center; di notte fa un bel freddo e c’e’ un venticello fastidioso; sono contento di avere un ottimo sacco a pelo!!
mercoledi 28 settembre
Hawaii (Big Island)
autostop
Mauna Kea Visitor Center – Kona Coast – TREKKING: Captain Cook Monument
mi incammino molto presto lungo la strada che dal visitor center ridiscende verso il bivio sulla Saddle Road; non c’e’ anima viva in giro; mi rassegno a fare tutta la discesa a piedi quando all’improvviso un pick-up si ferma e mi fa salire; e’ un ricercatore che stacca dal turno setttimanale; trasporta una mountain bike con cui si diverte a scorrazzare su qualche sentierino attorno al vulcano quando non e’ di turno; mi lascia al bivio; non passano 5 minuti che una ragazza di chiare origine asiatiche si ferma per me; deve andare a Kona per un esame/selezione statale per ottenere un lavoro; chiacchieriamo piacevolmente per tutto il tragitto (+ di un’ora); ci dividiamo a Kona e io mi faccio una passeggiata nel centro turistico che pullula di turisti appena sbarcati da un’imponente nave da crociera ormeggiata la largo; il caldo e’ opprimente e io lo sento ancora di piu’ arrivando dalle montagne dell’interno e avendo passato una notte decisamente fresca!
Dopo aver girato per Kona (cittadina carina e pulita ma troppo turistica per i miei gusti) e dopo essermi rifocillato da McDonald (che comunque rimane a mio parere uno dei posti piu’ economici dove mangiare) mi rimetto in strada verso sud; ho qualche difficolta’ ad individuare un buon posto dove fare autostop; mi fermo in un posto, non mi piace, decido di proseguire camminando ancora per un po’ fino a trovarne uno migliore; finalmente si fermano per me; con 3 passaggi riesco a fare una decina di miglia ed arrivare a Captain Cook; qui abbandono la strada per fare un trekking che in 2 ore mi porta dalla strada giu fino alla costa nell’esatto punto “storico” dove venne ucciso il Capitano James Cook durante il tentativo di rapimento del Re locale; discesa; pianto la tenda faccio piu’ volte il bagno nelle vasche naturali create dalla roccia vulcanica; ho qualche difficolta’ ad individuare dove si trova il punto esatto dove e’ stato ucciso il famoso capitano; qui c’e’ una targhetta commemorativa appena sotto il pelo dell’acqua; inoltre qui vicino si trova un monumento commemorativo (un pezzetto di terra britannica alle isole Hawaii); all’imbrunire un cinghiale viene a farmi visita appena fuori dalla tenda ma se ne va indisturbato; la notte trascorre tranquilla
giovedi 29 settembre
Hawaii (Big Island)
autostop
Captain Cook – Volcanoes National Park
di primo mattino smonto la tenda e mi attende la risalita delle pendici dell’isola fino a ritornare sulla strada principale; la salita non e’ dura ma il caldo e’ opprimente gia’ di primo mattino e lo zaino e’ pesante; essendo in “trasferimento” in autostop lungo la strada principale mi sono portato tutto lo zaino giu’ fino alla costa per non lasciarlo in giro su strade “normali (non sono in un parco dove in teoria ci si potrebbe fidare di piu’!); inoltre ero distratto e all’unico bivio facilmente individuato il pomeriggio precedente questa volta non mi accorgo e tiro dritto; dopo un po’ accortomi del possibile errore ma non essendo sicuro decido di tornare indietro (senza zaino) per verificare se avessi gia’ passato il bivio; purtroppo sono dovuto ritornare indietro, riprendere lo zaino e rifarmi nuovamente parte del sentierino a ritroso fino a riprendere la giusta direzione; un errore che, oltre ad avermi fatto innervosire mi ha fatto perdere circa mezz’ora e sudare un bel po’ di piu’ del previsto; arrivato sulla strada vado alla prima petrol station e mi faccio un meritato caffe’ con un paio di donuts; dopo colazione faccio autostop in direzione sud.
con almeno 3 passaggi riesco insperatamente ad arrivare a fine mattinata al Hawaii Volcanoes National Park; la giornata e’ grigia; giro al visitor center leggendo le introduzioni al parco, la geologia e numerose altre informazioni; passo in rassegna tutta la mostra dedicata agli uccelli endemici e mi guardo anche qualche interessante filmanto delle recenti eruzioni; cerco il campground dove piantare la tenda e lo trovo a 1 ora di cammino dal visitor center; giro sul bordo del cratere e qualche sentiero secondario del Kilauea Crater
notte in tenda al campground
venerdi 30 settembre
Hawaii (Big Island)
Hawaii Volcanoes National Park
seconda giornata grigia e piovosa
dal campground ritorno al museum e percorro nuovamente il Rim trail in direzione visitor center; sempre a piedi prosegue per andare a fare colazione nel paesino piu’ vicino (3 miglia) che si chiama Volcano; c’e’ solo un piccolo store dove si trova un po’ di tutto; colazione con coffe e un paio di tortine; ritorno sui miei passi per rientrare al parco e vengo sorpreso da un acquazzone forte che mi bagna completamente; incurante dei vestiti bagnati proseguo la mia strada e aspetto un passaggio che mi porti giu’ lungo la costa ad osservare le colate di lava solidificata negli anni; ottengo un passaggio da una coppia di neozelandesi con i quali scendo e risalgo la strada per un totale di circa 50 miglia; mi faccio lasciare ad una deviazione dove da solo mi inoltro verso le Thurston lava Tube, curiosa galleria di lava solidificata in mezzo alla foresta pluvuale; proseguo attraversando per intero il cratere per poi risalire dall’altro versante e ritrovarmi di nuovo al visitor center; ormai e’ pomeriggio inoltrato; ancora piu’ di 1 ora lungo il rim trail attraverso soffioni e fumarole; la giornata continua ad essere grigia e piovosa; faccio visita allo Jagger Museum e poi ridiscendo alla mia tenda (20 minuti di cammino); all’imbrunire ritorno al museo per aspettare di fare le foto del cratere con le fumarole notturne con splendidi e suggestivi colori che riflettono la lava incandescente che ribolle in profondita’ ; verso le 21 rientro in tenda con la luce della pila
sabato 1 ottobre
Hawaii (Big Island)
autostop; 3 passaggi
dal campground di Hawaii Volcanoes National Park a Hilo; da Hilo a Honoka’a; da Honoka’a a Waipio Valley Lookout
Waipio Valley “Valley of the Kings”
di buon mattino sono subito sulla strada principale (e l’unica) che fa il giro dell’isola; 10 minuti scarsi e un pick-up si ferma per me mi accompagna a Hilo un insegnante di canoa che va a una regata di allenamento nel porto cittadino; a Hilo faccio nuovamente 2 passi in giro e mi dirigo verso la direzione nord dell’isola; dopo un ponte che lascia alle spalle la citta’ decido di fermarmi ad aspettare un passaggio; devo pazietare molto; 1,5 ore prima che un uomo simpatico si fermi; effettua addirittuare delle deviazioni per farmi ammirare scorci di costa selvaggia che altrimenti non avrei potuto vedere; cosi’ piacevolmente giungo a Honoka’a; qui con un passaggio da una signora che vive ancora piu’ a nord arrivo finalmente alla fine della strada; mi si apre una vista splendida sulla valle sottostante; di fronte ho il promontorio che percorrero’ il giorno successivo durante il trek
notte dormendo sul tavolo in legno riparato sotto la casetta in legno del lookout
domenica 2 ottobre
TREKKING: Waipio Valley – Waimanu Valley Trail (20 miglia a/e); circa 32 chilometri con zaino leggero
prima delle sette sono pronto; cerco di telefonare a casa prima di inizare il lungo cammino (approfittando cosi’ del fuso orario buono anche in Italia)
percorro in discesa la ripidissima strada che porta nella valle; seguo una pista per fuoristrada che mi porta sulla spiaggia scenografica; ci sono gia’ dei surfers in acqua prima delle otto del mattino;percorro in tutta la sua lunghezza la baia poi inizio la ripida salita lungo un sentiero che mi condurra’ in cima al promontorio; da qui mi inoltro nel bosco che dapprima e’ composto da essenze forestali tipo conifere; man mano che si entra nel bosco piu’ fitto l’umidita’ si intensifica e siamo bel presto avvolti nella foresta rigogliosa; continuo cosi’ per diverse ore rientrando ed uscendo da queste vallette per affacciarmi sull’oceano; il trek non e’ mai troppo ripido; inizia quindi la lunga e ripida discesa versro la Waimanu Valley; splendide cascate orlano il bordo nell’entroterra della vallle; le cascate si perdono in alto nelle nubi nere che orlano le ripide pareti verdi
ritorno sullo stesso sentiero
seconda notte dormendo sul tavolo in legno riparato sotto la casetta in legno del lookout
lunedi 3 ottobre
Hawaii (Big Island)
giro nella Waimea Region (Parker Ranch)
Waipio Valley – Honoka’a – Waimea – Koala Mountains (Hwy 250) – Hawi – Kawaihae – Waimea – Saddle Road Junction – Saddle Road Gap
Giro in autostop; 10 passaggi
di buon mattino mi incammino ritornando sulla strada principale in direzione Honoka’a; attraversando un paesino i viene offerto un passaggio da due agricoltori che stanno uscendo dalla loro fattoria (ovviamente nel cassone del pick-up)
mi lasciano all’incrocio con la strada che porta a Waimea; passano 20 minuti prima che una seconda auto si fermi; con questo tizio arrivo a Waimea; sono le 9:30 del mattino; in tempo per ottima colazione; dopo colazione cerco il museo della famiglia Parker ma mi dicono che non e’ piu’ aperto; faccio un giretto in centro poi mi allontano in direzione della strada 250 che percorre le alture delle colline alle spalle della citta’ per poi scendere sulla costa all’estremita’ nord dell’isola; in 2 passaggi riesco ad arrivare a Hawi; mi dirigo poi verso il promontorio che guarda verso sud, verso la Waipio valley che ho percorso il giorno prima; non si vede perche’ si frappongono alla vista numerose vallette e dirupi dove pare non vi siano sentieri percorribili.
Tornato ad Hawi mi rilasso bevendo una birre in un baretto che si affaccia direttamente sull’unica strada che taglia in due l’abitato; ci sono un sacco di ciclisti che si allenano; vengo a sapere che proprio la settimana successiva si correra’ proprio su queste strade la famosissima gara di Triathlon “IronMan”
di nuovo in strada ottengo un passaggio che mi porta fino al bivio in direzione Waimea; questa parte che costeggia l’isola non mi e’ piaciuta molto; piuttosto monotona, afosa, brulla; risento del caldo infernale proprio qunando vengo lasciato in strada dal mio “autista” che prosegue il viaggio in direzione Kona
Dovo 20 muniti un altro simpatico personaggio si ferma per me e no e’ difficile ritornare a Waimea che dista solo 15 miglia dal bivio chiudendo cosi’ il giro ad anello in autostop; piu’ difficile e’ ottenere un passaggio che da Waimea mi porti in direzione del bivio per la Saddle Road; aspetto 1,5 ore a lato strada fuori da Waimea; sto per incamminarmi oltre a piedi quando finalmente un pick-up si ferma; mi lascera’ proprio al bivio; ormai sono le 17:30 e dubito di riuscire ad ottenere un altro passaggio; mi incammino su per le pendici del vulcano disseminati di pascoli del Parker Ranch e battute da un fastidioso vento; il cielo in montagna e’ grigio e mi aspetto un netto peggioramento che infatti non si fara’ attendere; e’ gia’ quasi scuro quando un’auto incuriosita di vedere uno personaggio solitario, carico con uno zaino enorme che cammina in mezzo alla strada si ferma … mi da un passaggio fino a dove ho deciso di fermami; non intendo passare un’altra notte a Hilo ma dormire nella casetta in legno che avevo notato andando a Mauna Kea
martedi 4 ottobre
autostop Saddle Road Gap – Hilo (1 passaggio)
Big Island – Honolulu – Maui (voli interni)
volo aereo interno di trasferimento
Hilo – Honolulu – Kahului (Maui)
dal passo lungo la Saddle Road dopo una nottata umida e piovosa al riparo in uno sgabbiotto ai margini dell’unica strada che taglia le montagne, faccio autostop in una fredda mattinata grigia e piovosa; dopo quasi un’ora si ferma un’auto che mi carica e mi porta a Hilo dove il tempo e’ molto piu’ clemente rispetto alle montagne alle sue spalle; ero veramente infreddolito a causa del vento e della pioggia trasversale che mi ha completamente bagnato i pantaloni! avevo proprio bisogno di tornare piu’ a valle ad asciugarmi un po’ (anche se Hilo e’ conosciuta come la localita’ piu’ piovosa degli Stati Uniti!)
colazione, telefono a casa e prenoto via internet un volo per Maui per la sera stessa; ho tutto il pomeriggio che trascorro in giro per Hilo per poi dirigermi a piedi all’aeroporto; a fine pomeriggio decollo per Honolulu (come sempre) per poi cambiare volo interno per Kahului (Maui) dove atterrro con l’oscurita’; non ho un posto dove andare … come sempre!); incamminandomi fuori dall’aeroporto dopo qualche chilometro trovo una interessante radura in un boschetto; qui decido di piantare la mia tenda con l’intenzione di muovermi prestissimo l’indomani.
mercoledi 5 ottobre
Maui Island
Kahului – Crater Road fino al cratere del vulcano Haleakala
Trekking Haleakala Crater (giorno 1)
Haleakala Visitor Center – Slidind Sands Trail – Kaupo Trail – Paliki campground (5.6 ore)
di nuovo in strada prestissimo; verso le 6;30 dopo aver fatto colazione in una bakery, mi incammino lungo una strada trafficata; senza chiedere un passaggio un pick-up si ferma e mi fa cenno di salire dietro nel cassone; mi da uno strappo di un paio di miglia e mi porta nella giusta direzione appena fuori della strada trafficata e noiosa; grande favore!!; non passa molto che un secondo local si ferma per me; poi un terzo … e infine un quarto che mi accompagna lungo la strada turistica che sale al cratere dell’Haleakala; qui ci dividiamo; lui curiosa in giro nel visitor center io parlo con i ranger per avere informazioni riguardo la traversata di 2 giorni che intendo fare; ottengo il permesso (che e’ gratis) dai ranger; controllo il mio zaino (bilanciamento del peso, acqua, zuccheri, gas per fornello) e sono pronto a partire.
Mi aspetta la lunga discesa dal bordo del cratere (spazzato da un vento fastidioso ma non freddo) che mi porta nel mezzo di una enorme valle desertica e pianeggiante formata ovviamente da ciottoli di lava e sabbia vulcanica dai piu’ svariati colori e dimensioni; man mano che percorro questa valle, alle mie spalle il bordo del cratere con il visitor center si fa sempre piu’ lontano fino a sparire alla mia vista quando compio una leggera svolta verso sud-est; qui il paesaggio cambia; mi sono abbasato di quota, il vento non e’ piu’ prepotente e l’aria umida dell’oceano riesce a lambire questi versanti facendo attecchire qualche arbusto e pianta pioniera; arrivo alla fine del mio primo giorno di trekking con una camminata di piu’ di 5 ore; ad attendermi uno stupendo posticino in un campo erboso ai margini del cratere con una vista che digrada verso valle, verso la costa di Kaupo; sono nei pressi del Kaupo Gap, precisamente al Paliki Campground; monto la tenda, faccio una doccia e, dopo avere fatto due passi attorno, mi precipito in tenda per evitare uno scroscio d’acqua accompagnato da alcune raffiche di vento piuttosto forti; una nuova perturbazione si sta insinuando nel cratere risalendo le pendici del vulcano dalla costa; mi rassegno a leggere il mio libro in tenda con la compagnia del ticchettio delle gocce di pioggia sulla tenda; in giro ovviamente non c’e’ anima viva; solo alcune ne’ne (una specie di oca selvatica endemica) sia aggirano nei pressi della tenda
giovedi 6 ottobre
Maui Island
Trekking Haleakala (giorno 2)
Kaupo Trail – Paliki campground – Kaupo Gap – Kaupo (discesa di 5 ore)
autostop Kaupo – Hana – Waianapanapa Beach
mi sveglio e sento ancora il ticchettio della pioggia e il vento scuotere la mai tenda; decido di rimanere nel mio sacco a pelo ancora per un po’; quando mi sembra che il tempo sia un po’ migliorato decido di uscire dalla tenda e partire (e’ importante cercare di evitare di uscire direttamente sotto la pioggia ad organizzare lo zaino; un conto e’ prendere l’acqua durante la camminata; un altra cosa e’ lottare contro le intemperie appena uscita “dal letto”!); la breve schiarita infatti mi permette appena di chiudere tenda e zaino … poi un forte scroscio d’acqua mi da il benvenuto per la nuova giornata; la cosa piu’ fastidiosa pero’ non e’ la pioggia (la temperatura e’ piu’ che gradevole); camminando nel sentierino molto esile orlato da erba e arbusti piuttosto alti, dopo nemmeno cinque minuti di cammino mi ritrovo con i pantaloni completamente bagnati dalle ginocchia in giu’; il sentierino perde quota inesorabilmente ; e’ facile da seguire e il cammino e’ sicuro; non procedo velocemente (prediligo la salita alla discesa inoltre il peso dello zaino grava sulle spalle e sulle ginocchia in modo piuttosto fastidioso”); mi lascio alle spalle le nuvole che lambiscono le propaggini del cratere e ampie schiarite si aprono davanti a me regalandomi visuali inaspettate della costa (e di quanta strada mi rimane ancora da fare per raggiungerla! … e’ 2500 metri piu’ in basso!! e scende dolcemente quindi i chilometri da fare sono ancora tanti!); impiego circa 5 ore per raggungere la strada costiera (l’unica strada della zona!); qui giunto mi tolgo con sollievo lo zaino dalle spalle e approfitto per levarmi anche gli scarponi; sono praticamente a piedi nudi in mezzo ad una stradina quando chiedo un passaggio a una donna che , con l’auto “civile” consegna la posta lunga la costa fino ad Hana; sono fortunato; mi fa posto nel sedile dietro e faccio tutto il viaggio con lei; sono circa 2 ore di strada stretta e tortuosa a volte a picco sulla scogliera molto scenografica ma assolutamente sconsigliata per il bagno; la giornata certo non invoglia alla balneazione (anche se ne avrei bisogno per rilassarmi un po’ dalla lunga discesa); arrivo ad Hana a fine pomeriggio; mi fermo in un piccolo drugstore per mangiare qualcosa e poi proseguo a piedi lungo l’unica strada; non faccio autostop ma un pick-up si accosta e mi chiede dove sto andando; li per li invento la mia destinazione per la sera … Waianapanapa Beach Park; ecco fatto; dopo meno di 5 miglia il pick.up si ferma nei pressi della deviazione per il parco; da qui in giu’ proseguo a piedi; una splendida spiaggia di sabbia nera si apre all’estremita’ di una insenaura bordata da splendide palme e altri lussureggianti alberi!; lascio lo zaino nei pressi della spiaggia; faccio il bagno e mi rilasso un po’; sto ad ammirare una coppia in abito nuziale che ha scelto questo splendido posto come location per le loro foto; sono completamente bagnati a causa delle onde e della risacca ma sembra si divertano un sacco; anche il fotografo ci mette del suo rischiando piu’ e piu’ volte di finire in acqua insieme all’apparecchiatura fotografica!
Come al solito attendo l’oscurita’ prima di piantare la tenda nel posto adibito alle tende (non ho il permesso e non potrei farlo); riesco addirittura a farmi una magnifica doccia e vado a letto pulito e rilassato.
venerdi 7 ottobre
Maui Island
Waianapanapa Beach – Kahului – Nakalele Point
notte in tenda sulla spiaggia
la mattina presto smonto la tenda ma vengo sorpreso dall’inserviente del parco che mi chiede se ho il permesso, che ovviamante non ho!; fortunatamente non succede nulla; mi ribadisce che per campeggiare nei parchi devi ottenere il permesso; non sto a spiegare che non ce l’ho perché sono passato negli uffici il sabato mattino e che erano ovviamente chiusi e non avevo il tempo/voglia di aspettare il lunedi mattina
ritorno sui miei passi lungo la strada costiera scenografica e suggestiva che collega Hana a Kahului – Wailuku; dopo circa mezz’ora si ferma una signora con un pick-up; mi fa salire e con lei condivido il viaggio fino a …. A poche miglia da Kahului
E’ originaria della california ma si e’ strasferita anni fa ed e’ poi stata raggiunta dalla madre anziana; possiede un ranch isolato e ospita lavoranti stagionali (per la maggior parte studenti) che raccolgono frutta; lei offre l’aloggio
Mi fa capire che e’ un bel vivere ma alle Hawaii se non sei di origini polinesiane o “asiatiche” non sarai mai considerato “uno di loro” anche se sono molti anni che vivi li
Il viaggio prosegue piacevolmente regalando idilliaci scorci sull’oceano e sulle pendici boscose dell’isola; in questa zona la foresta pluviale lambisce la costa; i pendii sono ripidi e spesso la strada e’ soggetta a chiusura improvvisa dovuta ai tanto temuti “flash flood”; la strada e’ stretta e tortuosa; spesso e’ talmente stretta che 2 auto non riescono a passare contemporaneamente; si e’ costretti a fare manovra o aspettare il proprio turno negli appositi spazi ricavati vicino al baratro che si apre direttamente sulla costa e le sue acque agitate sottostanti.
Nella cittadina un po’ anonima di … scendo dall’auto, percorro la strada principale che taglia in due l’abitato e appena fuori paese mi rimetto a fare autostop; dopo meno di un’ora (tempo piuttosto lungo considerato il traffico locale abbastanza elevato) un tizio si ferma mi da uno strappo per alcune miglia riportandomi a Kahului; vado a pranzare da McDonald poi mi incammino nuovamente lungo la parte industriale del porto di Wailuku-Kaului in direzione della costa nord dell’isola di Maui con l’intenzione di fare il periplo in autostop; qualche difficolta’ iniziale a trovare passaggi sulla strada trafficata; dopo un’oretta trovo un passaggio che mi porta fuori dal centro abitato; qui e’ molto piu’ bello sia il paesaggi che il fatto di stare ad aspettare lungo la strada; come pensavo, la scarsita’ del traffico fa si che le poche auto che passano hanno maggiori possibilita’ di fermarsi infatti con 3 passaggi mi trovo in serata agli estremi nord dell’isola; una coppia di Los Angeles si ferma per me; sto con loro lungo la bellissima strada; decido poi di farmi lasciare lungo la strada perché ho notato una bellissima baia dove decido di passare la notte senza pensarci troppo; ecco che in un attimo mi ritrovo nuovamente solo con il mio zaino lungo la strada; faccio di corsa la discesa che porta alla spiaggia per arrivare prima che sia buio a mettere la tenda
sabato 8 ottobre
Maui Island
Nakalele Point – Lahaina (antica capitale delle Hawaii) – Wailuku – Iao Valley
mi sveglio presto; di notte c’e’ stato forte vento ma non mi ha disturbato molto; mi e’ parso di sentire anche uno scroscio d’acqua la mattina trovo i vestiti lasciati la sera prima ad asciugare appesi ai rami sono asciutti ..
Sono subito lungo la bellissima strada costiera che lambisce la baia e poi si allontana nella valletta subito dietro il piccolo promontorio per poi ritornare ad affacciarsi sull’oceano regalando la vista sull’isola di Molokai; non passa quasi nessuno e faccio una passeggiata di quasi 2 ore prima che si fermi un furgoncino con a bordo un signore molto chiacchierone che non smette di parlare fino alla fine del passaggio; mi lascia a Lahaina, dove vado subito a fare colazione; mi dirigo quindi verso il centro e faccio 2 passi nella via turistica; indugio un po’ per negozietti poi decido di uscire dal paese; sento della musica in lontananza; mi dirigo verso di essa e noto che un gruppo folcloristico locale si e’ radunato per una seduta di insegnamento-allenamento; un maestro ed un gruppo di allieve balla sulla battigia al ritmo frenetico dei tamburi percossi da una “band” locale; resto ad ammirare i loro movimenti fino a quando non terminano la sessione di prove; mi dirigo quindi verso la strada principale dove cerchero’ un passaggio per chiudere il cerchio della regione dell’isola di Maui; qui faccio uno dei miei errori; il posto scelto dove fermarmi e fare autostop non e’ dei migliori; d’altronde l’unica strada e’ piuttosto grande e le vetture vanno a velocita’ sostenuta; c’e’ posto per fermarsi ma nonostante il traffico nessuno accenna a farlo; strano! ho girato tutte le Hawaii in autostop e proprio il penultimo giorno sto avendo difficolta’ a trovare un passaggio; passa un’auto della polizia che si ferma poco piu’ in la; simpaticamente ma in modo fermo mi dice che non e’ permesso fare autostop; posso causare incidenti e non e’ legale farlo; ovviamente non gli dico che e’ un mese che gironzolo in questo modo e non ho mai avuto problemi ma posso capire la situazione dato che questa non e’ decisamente la strada migliore per un autostoppista; sono quindi costretto a rimettermi in spalla il mio zaino e a tornare in centro a Lahaina e faccio uno spuntino in attesa del bus che con 2 dollari mi portera’ a Wailuku (non e’ per i 2 dollari, ma l’avventura del passaggio questa volta e’ mancata); appena sceso dal bus a Wailuku mi dirigo verso la Iao Valley a piedi; arrivo alla fine della strada dopo circa 1,5 ore di cammino; il posto e’ caratteristico ma nuvole nere incombono sulle scoscesepareti delle montagne; anche il pinnacolo (The Needle) e’ parzialmente oscurato dalle nuvole; queste montagne, che sorgono di fronte al cratere dell’Haleakala che avevo attraversato i giorni precedenti, ricevono fino a 10 metri di pioggia all’anno; l’umidita’ e la piovosita’ sono pressoche’ costanti ed e’ rarissimo godere della vista di tutta la catena montuosa per piu’ di qualche attimo; non ho ancora deciso dove dormire quando un ragazzo con una chitarra mi si avvicina e, intuendo le mie intenzioni si offre di accompagnarmi in un posto che lui conosce e dove potro’ montare la tenda in mezzo alla vegetazione proprio sotto la guglia verde (The Needle) ma lontano dalla vista dei ranger (anche qui il campeggio libero non e’ permesso); quando finisco di montare la tenda e’ gia’ buio; il mio amico mi saluta e si allontana saltellando giu’ per il sentiero buio;
domenica 9 ottobre
Maui -Iao Valley (Iao Needle)
dopo la piacevole nottata passata in tenda nella Iao Valley mi dirigo nuovamente a piedi verso valle; faccio tappa a Wailuku per una colazione e poi attraverso tristemente i sobborghi (deserti visto che e’ domenica mattina) che creano un continuum urbano di collegamento tra Wailuku e Kahukui; sono disseminati di centri commerciali, Wallmart, fast food e shopping Center … un trionfo di insegne colorate, un “non luogo” cresciuto nella piana di Maui che separa invece due luoghi affascinanti da me visitati nei giorni precedenti e ben visibili anche da qui; l’Hakeakala Craeer davanti a me e la Iao Valley (Sacred Valley) che mi sono appena lasciato alle spalle
Nel primissimo pomeriggio sono al Kanaha Beach park dove mi rilassero’ per tutto il pomeriggio chiacchierando che persone e famiglie che passano la propria domenica sulla spiaggia e nei praticelli curati alle sue spalle; dormo senza tenda al riparo in una grande costruzione senza pareti e con il tetto in paglia sicuramente adibita alle feste
10 ottobre
Maui – Honolulu
colazione in una splendida bakery nei sobborghi di Kahului; ritorno (a piedi) in aeroporto dove alle 11 ho il voletto di ritorno (durata 20 minuti circa) per Honolulu
Dall’aeroporto di Honolulu mi dirigo verso il backpacker che avevo utillizzato il primo giorno; trovo un posto letto in dormitorio; faccio una meritata doccia e svuoto il mio zaino sul letto; esco a fare 2 passi armato solo di documenti e macchina fotografica; aggirandomi per Waikiki Beach nel tardo pomeriggio e fino a tarda sera riesco anche ad individuare qualcosa di carino da acquistare per i famigliari e qualche caro amico; io mi regalo l’immancabile libro fotografico che ormai da anni rappresenta l’usanza che sancisce la conclusione del mio viaggio; e’ bello vedere non solo le proprie foto dei luoghi ma anche cio’ chel’occhio dei fotografi professionisti vede e quello che comunicano nei loro libri (a casa ne ho almeno uno per ciascuno dei miei viaggi in giro per il mondo)
Il sonno mi coglie verso le 23; non esito a rientrare in ostello e a dormire per la prima volta dopo 25 giorni in un letto!
11 ottobre
Honolulu
preferisco evitare lo scontato shopping turistico di fine viaggio lungo le strade affollate di Waikiki Beach, Chinatown o peggio ancora l’enorme centro commerciale Ala Moana Center.
Di buon mattino, dopo avere fatto colazione nelle strade secondarie di Waikiki Beach, mi dirigo verso la fermata del Circle Bus per effettuare il giro dell’isola di Oahu (giro che gia’ avevo fatto 3 settimane prima in autostop il giorno dopo essere arrivato dall’Italia); questa volta voglio godermi il giro stando comodamente seduto senza preoccuparmi dei passaggi; il giro non e’ un tour turistico bensi’ un servizio bus “urbano” che collega Honolulu al resto dell’isola percorrendo per intero il lungo giro dell’isola dapprima scavalcando le montagne per poi scendere lungo la costa a nord, percorrerla in tutta la sua lunghezza costegggiando spiagge e baie e attraversando paesini rurali a 2 passi dalla grande citta’ per poi tornare verso l’interno percorrendo la regione pianeggiante agricola e costellata da basi militari addentrandosi nuovamente nei sobborghi della citta’ a Pearl City quindi nuovamente Honolulu; (dura 4 ore e il biglietto costa 2 USD); verso le 13 sono nuovamente al mio ostello dove saluto un paio di persone; pranzo da Burger King a Waikiki Beach e ultimo giretto lungo la passeggiata; attendo l’autobus che in un’oretta mi porta per l’ultima volta presso l’aeroporto di Honolulu
volo di ritorno decollo ore 19:50
12 ottobre
volo di ritorno con scalo a Newark (attesa 6 ore)
13 ottobre
Ritorno giovedi 13 ottobre Milano Malpensa MXP ore 8:50 volo CO 044
ore 8:50 atterraggio a Malpensa con una bella giornata piu’ calda di quanto mi aspettassi
Prima delle 10 sono (finalmente) a casa mia dopo quasi un mese di viaggio da solo!
Gianluca
GeoAdventures
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