

Ripensando ad un viaggio programmato dal nome YUKON-ALASKA 2014 ecco che sto modificando l’avventura per il 2023,
il 1° viaggio extraeuropeo dopo la pandemia Covid19
il desiderio di riprendere con un viaggio “lontano” è tanta; bella l’Europa che ho girato (e girerò senz’altro in futuro) e che devo imparare ad apprezzare maggiormente, ma la voglia di “gironzolare” mi fa sempre desiderare di allontanarmi da casa (anche solo il prendere un volo aereo lungo è già di per sè un piacere)
quindi ….. ALASKA 2023!
Alaska: da Alayeska “grande terra dell’ovest” in lingua aleutina
Grande 4 volte l’Italia, l’Alaska ha una popolazione di circa seicentomila abitanti
L’Alaska ha sempre esercitato un certo fascino su sognatori e disadattati,
su chi pensa di poter rattoppare i buchi della propria esistenza nell’incontaminata vastità dell’Ultima Frontiera.
Soltanto che la foresta non perdona e di sogni e desideri non sa che farsene.
Jon Krakauer, Nelle terre estreme, Rizzoli, 1999
A volte, quando meno te lo aspetti, la tua vita diventa un inserto del National Geographic!
NOTA: gli appunti di viaggio si trovano in fondo alla pagina, dopo le immagini































































































































APPUNTI DI VIAGGIO day by day
16 luglio ore 7: 07 prima del decollo in aeroporto a MXP
Una scritta su un tabellone espositivo di una mostra:
“abitare è essere ovunque a casa propria” (Ugo la Pietra)
Domenica 16 luglio
ANC Anchorage al mio arrivo piove e perdiamo molto tempo per procedure di immigrazione; 1 solo agente al controllo passaporti in dogana!; poi si danno una svegliata e ne arriva almeno un secondo; intanto fuori dalle vetrate dell’aeroporto il tempo è grigio e le gocce di pioggia scorrono sui vetri … triste pomeriggio di inizio viaggio qui in Alaska!; la prendo con filosofia; intanto cominciamo a passare i controlli (io e la bici) poi dovrò anche montarla la bicicletta!
Un po’ stanco; qualche problema con assemblaggio bici (per disattenzione)
Continua a piovere; finisco allestimento che sono le 19
Decido di rimanere lì per la notte
Cerco un posto strategico dove dormire girando per i 2 terminal (nord e sud)
Lunedi 17 luglio
Anchorage – Willow 80 miglia (128 km circa)
Ore 5 parto per città seguendo il sentiero costiero ciclopedonale; tempo bruttino; nessuno in giro; è lunedi mattina presto; cerco un posto carino dove fare colazione; l’unico aperto che mi ispira è anche affollato; rinuncio e gironzolo fino a stufarmi; chiedi a 2 ragazze che fanno pulizia nel parco dove trovare posto per colazione; me lo indicano e poi cerco di andare fuori città
Piove più insistentemente
Incontro e seguo 2 ciclisti tedeschi che vanno decisamente forte (o sono io ad andare piano …)
Li perso e li incontro di nuovo al McDonald di Wasilla a ripararsi dalla pioggia e a mangiare
Proseguiamo insieme ma mi staccano subito
Loro si fermeranno a fine pomeriggio io vado avanti ancora alcune miglia fino a Willow
Qui trovo da dormire presso un hangar vicino a lago Willow Lake dove partono aerei e idrovolanti (si attraversa la strada con l’aereo per andare alla pista) ospitato da una donna inglese molto simpatica che poi mi scriverà via email rispondendo ai miei ringraziamenti per l’ospitalità dal momento che avevo lasciato un biglietto la mattina presto sulle scale prima di partire per non disturbare
Martedi 18 luglio
Willow – Talkeetna 42 miglia (67 km circa)
La mattina scorre tranquilla lungo la strada Parks Hwy ; al bivio per Talkeetna decido di fare la deviazione di 17 miglia (one way) per visitare la località turistica
A 5 miglia dall’arrivo succede un disastro; sento un rumore, mi volto e mi accorgo di stare perdendo parte del mio bagaglio dalle borse laterali posteriori; mi fermo e noto che la saldatura termica di una delle 2 borse si sta letteralmente aprendo; è un problema
Non so cosa fare; tento autostop per andare in paese e cercare con calma di sistemare
si ferma un truck ma è troppo carico
Mi ingegno e in qualche modo sistemo il bagaglio e raggiungo con attenzione l’abitato
Perdo tutto il pomeriggio a cercare di pensare come riorganizzare il tutto … un po’ demotivato
Chiedo in giro se esiste un bike shop; me lo indicano; è rifornito ma non dell’attrezzatura che fa al caso mio; la ragazza del posto (universitaria che studia a Denver e torna a casa nei mesi estivi) è carina giovane e gentile; chiama al cellulare il suo capo per chiedere consigli; ma ovviamente cerca di vendermi i suoi articoli ….
Rimango allo shop che potrebbe aiutarmi; mi faccio dare un paio di sacchi della spazzatura (trash bag) poiché le borse che potrebbero vendermi non vanno bene per le mie esigenze; sono frastornato, confuso, demotivato, affranto; tuttavia non voglio mollare; non così per delle stupide borse che si sono rotte a inizio viaggio non per colpa mia rischiando di rovinarmi l’esperienza
Ma anche questa è, e sarà! esperienza!!
Faccio un giro alla sede del parco e un giro per le vie del centro pieno di turisti
Decido comunque di non mollare e cercare di ripartire
La notte?; esco dalla località e attraverso un ponte ferroviario; di la dal ponte vicino alla confluenza fra il Talkeetna River e il Susitna River in evidente fase di inondazione; enorme la massa d’acqua grigia in movimento e la sua potenza che paurosamente scendono verso sud
Ùna notte umida e poco rilassata dati i problemi … ma anche dalla prima preoccupazione per eventuali animali selvatici e dalle noiosissime zanzare!
Mercoledi 19 luglio
Talkeetna – Byers Creek Lodge 60 miglia (96 km circa)
Riparto ripercorrendo la sessa strada fino alla junction sulla Parks Hwy; mi fermo a Subway per telefonare a casa poi pedalo in direzione nord
Ho apparentemente risolto i problemi con una borsa nastrando il suo contenuto
Proseguo spedito e rilassato sulla strada ampia e gradevole che offre in lontananza la visione del Denali e di altre montagne ma si capisce che la distanza è davvero notevole
I grandi spazi dell’Alaska
Di tanto in tanto controllo le borse
Mi accorgo che anche la seconda borsa sta cedendo; arrivo ad un punto dove mi accorgo che il contenuto della borsa sta per uscire sollecitato dalle vibrazioni e dal peso; non è pensabile continuare un viaggio così avendo la preoccupazione di perdere l’attrezzatura e d il bagaglio per strada; mi fermo + volte un po’ sconfortato
Dopo Denali View South mi fermo e faccio segno autostop deciso ad andare alla ricerca di un cambio materiale magari a Fairbanks
Un’auto si ferma per me e mi aiuto con nastro americano e qualche fascetta
Non sembro convinto
Sono solo le 13
Mi fermo lì di fianco da Byers Creek Lodge
Chiedo ospitalità solo per cercare di organizzarmi
Non va bene
Non trovo soluzione
Dopo tutto il pomeriggio un po’ affranto e cercando rimedio decido che per oggi basta
Chiedo di piantare lì la tenda
La notte porta consiglio
Sono quasi deciso a proseguire ma voglio dormirci su
Notte con forte temporale! (in tenda)
Giovedi 20 luglio
Byers Creek Lodge – Cantwell 66 miglia (105 km circa)
Tutta notte in tenda sotto la pioggia
Ancora non ho preso decisione; mi decido a stare in tenda a leggere rilassato fino a quando non spiove
Continua a piovere
Mi decido ad uscire e andare alla reception del lodge di cui ho usufruito del bagno e del giardino per la tenda
Il gestore mi offre caffè e biscotti
Io attendo che spiova
Dopo le 10 smette di piovere poi succede qualcosa di importante; mi do una mossa; non può andare così!
Reagisco; sistemo le borse in modo che il contenuto non possa uscire e decido di partire e proseguire l’avventura
Dopo le 12 riparto in strada
Bella giornata
Bel pomeriggio in sella anche perché mi sono auto motivato; incontro di novo i 2 tedeschi che si erano riparati in motel la notte precedente
Mi superano; li vedrò ancora un paio di volte
Più veloci di me ma io più costante
Splendida serata in bici per paesaggi, panorami rilassanti morale più alto
Mi fermo al Denali National park; faccio una deviazione al visitor center del parco per visionare molte notizie geografiche utili; chiamo casa con Whatsapp e curioso in giro
Panorami stupendi con foreste boschi montagne laghetti e torrenti
Preoccupane moria di alberi insofferenti alle alte temperature
I ranger del parco mi spiegheranno che si stano “trasferendo” a quote più elevate
Molta gente, molti turisti; la strada che da qui si addentra nel parco è agibile solo in parte; alcuni anni fa una frana ne ha interrotto la percorribilità e stanno lavorando per la risistemazione; torno a villaggio sulla Hwy e decido di proseguire verso nord lungo la Parks Hwy
Caldo; mi fermo alla gas station di Healy per riposare all’ombra di un albero sorseggiando un caffè americano
Fa sempre caldo ma almeno il vento è a favore superata la gola che scende dal Denali Village
Po riparto
Notte con tenda presso area servizio di Cantwell dopo spuntino e piacevo passeggiata alle luci della sera (mai notte)
Venerdi 21 luglio
Cantwell – Nenana 100 miglia (160 km circa)
Risveglio con i moose fuori dalla tenda
Colazione alla gas station e ripartenza in direzione Denali National Park
Bella mattina che si fa sempre + calda
All’inizio piacevolissima e fresca
La strada in certe zone più bella e panoramica; l’ultimo tratto per arrivare a Nenana vuoi il caldo, vuoi la stanchezza l’ho patita un po’, arrivo a Nenana verso le 20 con una splendida luce serale che non calerà poi molto più di così
Serata alla gas station di Nenana
Bis e tris di caffè
Tenda in mezzo a 2 rimorchi parcheggiati
Sabato 22 luglio
Nenana – Fairbanks – Fox 67 miglia (110 km circa)
Giretto in centro desertico della piccola cittadina alla confluenza fra il Nenana river e il Tanana river
Poca gente sulla Hwy; bello all’inizio; poi su e giù eterni e un po’ noiosi
Sosta in una roadhouse curiosa e un po’ “volgare”
La strada non è molto trafficata quindi non pericolosa da percorrere; fiancheggiata da estesissimi boschi è un continuo su e giù attraverso dolci ma grandi colline che tagliano le gambe; spesso mi fermo non per la stanchezza fisica ma per ricaricare la mente; in qualche caso decido anche di spingere la bici facendo 2 passi
Arrivo a Fairbanks dopo molti saliscendi che mettono a dura prova la testa e le gambe (soprattutto la testa, le gambe in generale girano abbastanza bene)
Fairbanks
McDonalds
Giro in centro
Evento di spinning e musica motivazionale per il folto gruppo di partecipanti con tanti amici e famiglie come spettatori; bella festicciola di strada!
Esco dalla città e vado verso l’abitato di Fox in direzione nord verso la Dalton
Birra e chiedo dove lasciare la bici un paio di giorni
Mi propongono un posto che è ok
Notte in tenda vicino alla gas station dopo un bagno nel torrente li vicino
Notte piacevole
Domenica 23 luglio verso nord (Deadhorse – Prudhoe Bay) giorno 1
AUTOSTOP 1
Lasciata di buon mattino la bici nascosta dietro alcune abitazioni indicate la sera prima dal barman di un locale al quale avevo chiesto consiglio su dove lasciare la bici per qualche giorno, ecco che mi rimetto in strada come ai vecchi tempi con un bagaglio minimo per andare a curiosare a nord
Dopo l’inconveniente che mi trascinerò fino alla fine del viaggio (la rottura delle borse laterali) non ho la voglia e lo uso anche un po’ come scusa
Per percorrere la Dalton in bici; non ne ho sentito parlare molto bene; grandi colline, ripide, sterrate, molti lavori stradali con le pilot car che ti devono accompagnare oltre la zona lavori caricando la bici sul cassone come mi capiterà almeno altre 3 volte in giro per l’Alaska; molto traffico pesante (camion che fanno la spola sud-nord e viceversa; … scarsissimo avvistamento di fauna selvatica e miliardi di zanzare
Piacevole?? Anche no! A 52 anni suonati avrò pure la facoltà/capacità/intuizione di decidere da solo
(la decisione si rivelerà poi azzeccatissima, confermata anche di chi la stava percorrendo)
Ecco la mia 2 giorni di autostop:
il primo passaggio subito alle 8 del mattino (forse prima) con la seconda auto che transita in strada all’incrocio dove ho dormito; un ragazzo va a lavorare nella farm e mi porta a nord per circa 15 miglia; non molto ma almeno inizio a muovermi da lì
sono confidente che la scarsità di mezzi e l’ambiente naturale mi faccia trovare facilmente passaggi
mi sbaglierò? Non troppo!!
Fox – Chatanika river (15 miglia circa)
AUTOSTOP 2
Chatanika river – Livengood
Deviazione per Manley Hot Springs e Minto e ritorno a Livengood per prendere la Dalton Hyw
Dalton Hyw
Yukon river
Coldfoot
con un po’ di pazienza, dopo circa 3 ore di attesa lungo la strada con abbigliamento da ciclista (uno striminzito bagaglio … ma niente bicicletta!) e un paio di persone che si sono fermate, ecco che arriva il passaggio ideale! Inaspettato, simpaticissimo, utilissimo che mi risolverà interamente la “sfida” della Dalton in autostop andata e ritorno!! (anche adesso che lo sto scrivendo quasi non ci credo!)
incontro decisamente inaspettato …a bordo di una potente auto si ferma per me Hero (abbreviazione semplificata del suo vero nome, ragazzo di origini uigure (Urumqi – capitale della Regione autonoma dello Xinjiang della Repubblica Popolare Cinese) che ha intenzione di fare lo stesso giro che ho in mente io; mi ospita in auto non prima di avere fotografato il mio ID (per sicurezza), in auto si chiacchiera piacevolmente, si sente musica (etnica) e si beve qualcosa insieme; il paesaggio scorre veloce (rispetto alla progressione cui sono abituato in bici) fuori dal finestrino …
mi dice di essere diretto alle hot spring prima di andare a nord; qualche problema? Decisamente no!
lo seguo per una deviazione sterrata di 80 miglia (solo andata!)
stupenda immersione nelle acque calde in un gazebo in mezzo alla foresta non prima di avere ammirato il Tanana river che scorre placido ma estesissimo nel suo letto verso est
ritorniamo sui nostri passi ma deviamo per il villaggio di pescatori di Minto dove andiamo a chiacchierare con dei ragazzini locali che fanno il bagno nel fiume; mangiamo 2 banane e poi di nuovo a ripercorrere la strada che ci riporta vicino Livengood; da qui inizia la Dalton che iniziamo a percorrere che ormai sono le 7 di sera (ma è e sarà ancora chiari)
poco dopo ci fermiamo per le foto di rito per l’attraversamento del circolo polare artico (scappare in fretta dalle zanzare e chiedere subito le porte dell’auro) poi attraversiamo il fiume Yukon; foto di rito e pausa caffè alla roadhouse
di nuovo in auto con l’obiettivo di guidare alternandoci tutta notte per andare a raggiungere la nostra meta di Prudho Bay
a Colfoot facciamo altra sosta per mangiare e bere; sono le 2 di notte; è ancora chiaro
sempre avanti! si riparte … ma dopo un’oretta siamo entrambi stanchi
Stop!; accostiamo e dormiamo in auto penso per un’oretta abbondante …
Sosta in auto lungo la strada per dormire un’oretta (molto stanchi)
Di fatto questa notte dormiremo solo un paio d’ore continuando a guidare per raggiungere la fine della Dalton l’indomani mattina e poi tornare
Lunedi 24 luglio verso nord (Deadhorse – Prudhoe Bay) giorno 2
verso sud (ritorno) giorno 2
AUTOSTOP
Dopo la sosta in auto per 1 ora di riposo ripartenza per l’Atigun Pass, il passo (carrozzabile) più alto dell’Alaska che scavalca le Brooks Range per poi scendere nello sterminato nord della piattaforma continentale del North Slope; la strada è sterrata; pioviggina e a tratti smette per regalare qualche scorcio emozionante del desolato paesaggio della tundra artica; rocce, niente alberi, erba, pozze d’acqua , coline, montagne non particolarmente ardite perchè modellate dall’azione erosiva di antichi ghiacciai ora scomparsi.
Proseguiamo alternandoci alla guida (ogni 100 miglia circa); la guida va condotta con attenzione; nonostante gli ampi spazi e la strada ampia che invita a percorrerla con decisione e velocità, ci sono diversi camion che viaggiano più lenti e il fondo è spesso sdrucciolevole; ghiaia, fango, sassi sono le insidie frequenti); siamo stanchi (abbiamo dormito praticamente un’ora per essere qui a quest’ora e nonostante lo stop di un’ora il giorno prima avremmo pensato di arrivare ancora prima … abbiamo sottovalutato le distanze del grande nord … e dire che non ci siamo risparmiati alla guida!!);
spesso ci fermiamo per sgranchire le gambe e fare qualche foto prima di ripartire; le ultime decine di miglia la strada migliora ed è addirittura asfaltata e nuova ma, lasciandoci alle spalle gli ultimi raggi del sole del mattino, entriamo nella nebbia grigia che arriva dal Mar di Barents e che non ci abbandonerà per l’intera mattinata.
Vediamo le indicazioni che ci avvisano dell’imminente arrivo alla mitica Dead Horse /Prudhoe Bay … ma la nebbia e il grigiore non ci regala nessuna emozione; quando finalmente arriviamo eccoci rallentare ad un bivio; destra o sinistra; diritto no perché è solo grigio e non c’è strada; ci sarà il mare …
Dead Horse – Prudhoe Bay è prevalentemente costituito da alloggi per gli operai della compagnia petrolifera che opera nella Prudhoe Bay. Da qui parte l’oleodotto che attraversa tutta l’Alaska fino a Valdez; di fatto è il “filo conduttore” che seguirò io durante il mio viaggio in Alaska (con opportune variazioni interessanti) che mi porterà da Nord a sud con alcuni passaggi di fortuna (come questo che mi ha portato sin qui) e tanti km pedalati in solitaria con la mia fidata Salsa Fargo
Le sensazioni provate all’arrivo alla fine della Dalton Highway non sono particolarmente memorabili …; ci sono arrivato con un simpatico ragazzo conosciuto in strada con il quale ho condiviso centinaia e centinaia di miglia in auto a chiacchierare, guidare, ascoltare musica ……… ma essere qui ora nel grigio dell’estremo Nord americano non mi dà la stessa sensazione del mio arrivo a Capo Nord in Norvegia dello scorso ano in bici … Certo! È stato un viaggio diversissimo!! Mah … sarà che qui di fatto vedi solo un “triste” polo industriale adibito all’estrazione e pompaggio del petrolio ….
Giriamo senza meta cercando di capire dove andare e se c’è qualcosa di caratteristico ma ci ritroviamo persi a girovagare per enormi parcheggi sterrati e grandi hangar e costruzioni industriali …
Facciamo colazione in un grande centro che risulta essere un hotel/magazzini/centro ricerche/ospedale che è un po’ il “cuore” del “paese”; tutto il resto sono casette prefabbricate che ospitano uffici e magazzini; non fa freddo ma nemmeno caldo; meglio coprirsi; ci aggiriamo anche a piedi un po’ in giro ma davvero poco da vedere; solo operai e mezzi di lavoro che si spostano da un punto all’altro; non mi aspettavo nulla da questo posto … e nulla mi ha donato; davvero questo potrebbe essere uno dei classici esempi per poter dire che “non conta la meta, ma la strada che hai percorso”; nulla di interessante qui;
giriamo l’auto e ci allontaniamo in direzione sud; ci aspettano tutte, e dico tutte le miglia che abbiamo guidato sin qui!
Dopo poche miglia ecco allontanarci dalla costa e rispuntare un po’ di timidi sole
Dura poco perché, avvicinandoci alla catena dei monti Brooks ecco che piove in modo insistente; riattraversiamo l’Atigun pass sotto la pioggia; continuiamo ad alternarci alla guida e rifacciamo le tappe e le soste che abbiamo percorso la sera e la notte precedente per mangiare rilassarci e svagarci un po’ dalla guida.
Hero deve essere a Fairbanks il mattino successivo per un colloquio di lavoro; abbiamo tempo ma comunque abbiamo ancora strada da percorrere
La giornata scorre inesorabilmente sulla Dalton fino al tardo pomeriggio quando, ormai quasi alla conclusione della mitica strada, cerchiamo, fortunatamente ritroviamo e salutiamo la flag man, una ragazza molto carina e sorridente addetta alla segnalazione stradale, che la sera prima ci aveva fermato in attesa della pilot car per i lavori stradali
“I love you” urla Hero alla ragazza che contraccambia con un sorriso che avrebbe meritato un’altra sosta!!
Raggiungiamo di nuovo Fox in serata dove vengo lasciato di nuovo presso la gas station a riprendere la bici
Saluto Hero, compagno di viaggio “di fortuna con il quale ho condiviso quasi 2 giorni pieni di percorso nel grande nord dell’Alaska
Sono di nuovo solo (con la mia bici)
Monto la tenda esattamente dove avevo dormito due notti prima e non tardo ad addormentarmi non prima di aver fatto un bagno rigenerante nel torrente non lontano.
TOTALE 1100 miglia di passaggio in 2 giorni pieni di guida al nord dell’Alaska con Hero (408-387-3328)
Martedi 25 luglio
Fox – Fairbanks – North Pole – Delta Junction 167 km
Con la massima calma mi alzo e preparo la bici; colazione alla gas station e mi rimetto in sella per arrivare comodamente a Fairbanks
Qui rimango per un po’ al visitor center e chiamo casa; gironzolo in centro fino a quando mi decido a proseguire in direzione sud-est; l’uscita dalle città è sempre un po’ scomoda; traffico, rumore, località poco piacevoli che delimitano i margini della città con ciò che si allontana da essa, svincoli, ponti ,,,, proseguo a testa bassa
A North pole mi fermo dal Mac a mangiare poi cerco una delle attrattive più pacchiane qui in Alaska; un enorme Babbo Natale con mega negozio di souvenir nelle vicinanze; aperto tutto l’anno
(direi una brutta, bruttissima, orrenda copia del villaggio di Babbo natale in Finlandia poco a nord di Rovaniemi); orribilmente kitch!!
Tranquillo ma strada molto noiosa
Costeggio enorme base militare proseguendo verso sud; i km oggi sono tanti nonostante sia partito non presto e abbia fatto una sosta rilassata a Fairbanks; pausa nei pressi di un laghetto a 30 miglia da Delta Junction; chiacchierata con famigliola con 2 ragazze (le figlie) molto carine; una di loro verrà in Italia a studia re per 9 mesi il prossimo anno; foto di rito e via di nuovo in strada
Arriva sera; la luce è ancora ottima ma io sono abbastanza stufo; per oggi anche stop;
mi fermo appena superato il ponte sul Tanana river alla confluenza con il Delta River, 5 miglia prima di Delta Junction
Piacevole chiacchierata con addetta alla vigilanza della Pipeline che mi porta anche 4 bottigliette d’acqua alla mia tenda
Faccio doccia nel fiume
Temporale in avvicinamento che sembra molto minaccioso ma poi non farà grandi cose … nottata piacevole
Mercoledi 26 luglio
Delta Junction – Tangle Lake 93 km
Di buon mattino in sella per raggiungere Delta Junction, poco distante dal mio posto tenda per la notte; colazione alla gas station del paese
Forte odore di incendi in zona; si nota anche del fumo ma non si capisce da dove arrivi perché è ormai sparso dalla ventilazione locale
Mi fermo al Visitor center per info riguardanti la strada che ho intenzione di seguire (proseguire lungo la Richardson Highway) e informazioni riguardo la Alaska Highway che da qui nasce (o termina)
Seguo anche un paio di filmati e visito la mostra fotografica all’interno del centro visite
Proseguo lungo la strada per qualche he km ma mi fermo prima di uscire dall’abitato nei pressi di una gas station (l’ultima presumibilmente per molti km)
Fa caldo … qui commetto un errore; bevo un buon caffè (americano) ma sottovaluto le distanze confidando in una qualche area di sosta in serata … quindi parto con poco/nulla da mangiare …
Lungo la strada a volte piacevole, a volte noiosa, mi fermo per un tuffo in torrente e proseguo.
Verso la fine del pomeriggio la stanchezza (dovrei dire fiacchezza, perché di gambe sono sempre stato benissimo) si fa sentire; mi fermo più volte con la scusa di far riposare “le chiappe” e guardarmi in giro da fermo; Nei pressi di Castner Creek vengo raggiunto da un ragazzo in bici (scarico) che ha un furgone 2 miglia più avanti; chiacchieriamo un po’ e mi informo su eventuale presenza di un posto dove mangiare /o dove campeggiare
Informato sul fatto che non ho da mangiare e che cerco un posto si offre di darmi un passaggio più avanti informandomi che “non c’è nulla” fino a Paxon (e anche a Paxon, dove avevo preventivato di fermarmi … non c’è nulla …)
Accetto di buon grado la sua proposta di darmi uno strappo fino a dove lui pensa esserci un posto dove poter mangiare qualcosa;
ho fatto solo 100 km circa ma oggi sono stanchino quindi prendo le cose come vengono;
carico sul furgone la mia bici e scopro con mia sorpresa e un po’ di sconforto, che per andare avanti da solo in bici ed arrivare a Paxon avrei dovuto salire ancora un bel po’; inoltre è arrivato il temporale!!; peccato perchè mi sono perso la sezione delle Rainbow Mountain davvero belle da percorrere ed ammirare in bici ma .. tantè … oggi va così
Intanto chiacchiero con il mio compagno di viaggio improvvisato
Arrivati al bivio per Paxson scopriamo che non c’è nulla
Si offre di accompagnarmi a Tangle lake dove dovrebbe esserci un lodge (almeno per la colazione del mattino successivo)
Ecco quindi che percorriamo 20 miglia della Denali Hwy che altrimenti non avrei atto e il mattino dopo l’avrei percorsa al contrario in bici
Bene l’arrivo al posto indicato anche se con un po’ di acquazzoni e infinite zanzare
Il posto è chiuso ma domattina alle 8 colazione
Saluto il mio amico e piazzo la tenda nella recreation area
Mi sciacquo nel torrente Tangler Creek che alimenta il Round Tangle lake e vado a letto
Giovedi 27 luglio
Tangle Lake – Glennallen 150 km
Dopo una piacevole e meritata colazione al Tangle Lake e aver chattato con Serena e Manuela eccomi di nuovo sui pedali; come sempre … non è tutta discesa … anzi … ma è mattina e d è piacevole!
Ad uno slargo panoramico ecco che alcune auto si fermano
È un gruppo di AnM
Chiacchiero un po’ e poi ci salutiamo
Scendo in direzione del bivio di Paxson
Da qui rientro sulla Richardson convinto di pedalare fino a Glennallen che non è vicinissima ma con sorpresa ecco che incappo proprio verso l’ora di pranzo in una road house
Tappa obbligata!
Entro e mi faccio tentare da u pranzetto con hamburger acqua gelata e una birra
Stop a Meyer’s dopo 55 km da Tangle Lake e la junction di Paxton per piacevole hamburger e continuo per Glennallen
Prima di Glennallen mi fermano per i lavori in corso e sono costretto a caricare la bici sulla pilot car chiacchierando piacevolmente con la ragazza che guida
Da dove mi scarica ci sono ancora circa 15 miglia prima del bivio dove avevo programmato di arrivare
Qui c’è una grande area di servizio dove mi faccio un caffè
Cerco posto tenda
Vado in paese ma non trovo nulla di gradevole
Faccio comunque bagno nel torrente e torno sui miei passi per mettere la tenda all’esterno del grande parcheggio della gas station
Notte tranquilla
Venerdi 28 luglio
Glennallen – Matanuska Glacier State Recreation Site 139 km
Lunga giornata in sella in direzione Ovest; la strada non è trafficatissima e a tratti piacevole; i km sono tantini inoltre verso pomeriggio un fastidioso vento contrario dà fastidio; al passo mi devo coprire perché di fa dura per la stanchezza e per il meteo
È tutto il giorno che gioco con ile distanze alcune volte mi fermo; in un paio di occasioni ho bevuto caffè e bevande energetiche facendo 2 chiacchiere con i gestori
La giornata è bella finalmente il ghiacciaio si stende sotto di me in questa valle immensa
Le dimensioni sono inimmaginabili per gli standard europei ma anche qui si nota con tristezza l’effetto dei cambiamenti climatici; per raggiungere il Matanuska dopo la salita a lottare con il vento contrario e con il freddo; ecco la lunga discesa che però poi, dopo un curvone, regala altra salita!
Non è mai finita!
Scendo per una sterrata cercando un posto un po’ imboscato dove dormire ma mi dicono che non posso dormire dove avrei programmato quindi si offrono di riportarmi in cima alla strada sterrata con un pick up
Da qui scendo di un paio di miglia a trovare la recreation area che però è tutta occupata
Poco male
Dormo sotto la tettoia del visitor center
Sabato 29 luglio
AUTOSTOP per tornare verso Glennallen e non ripercorrere la medesima strada del giorno prima
Con l’idea di non rifare la medesima strada al contrario in bici ecco che mi metto a fare autostop fuori dalla recreation area; qualcuno si ferma ma passano almeno 2 ore prima che una giovane ragazza con bimbo neonato si ferma per me
L’auto non è enorme ma ha il portabici
Dopo aver organizzato un attimo l’abitacolo ecco che siamo in viaggio
Chiacchierando piacevolmente, mi propone di condividere con lei e altri amici che arriveranno nel pomeriggio una giornata nella cabin di proprietà della famiglia situata sul Lake Louise;
non era nei miei programmi ma … ben venga!! Queste sono le situazioni più piacevoli del viaggio avventura che ti capitano quando sei da solo e non hai un programma! Semplicemente fantastico!
Deviazione di 20 miglia dalla hwy poi passeggiata di 1 miglio a piedi e poi lascio la bici nel bosco perché ultimo pezzo non è percorribile troppo fangoso e accidentato
Arriviamo alla cabin
Io sto con il cane e lei prende la barca per fare 2 viaggio ed andare a prendere gli amici
Piacevole serata con loro a chiacchierare mangiando salmone alla griglia co vista lago e moose che attraversa il lago venendo a pochi metri da noi
ma con proposta di passare un pomeriggio/sera in una cabin in compagnia
Matanuska Glacier – Lake Louise (circa 80 miglia)
Domenica 30 luglio
Lake Louise – Glennallen – Wrangell St.Elias Visitor Center – Copper Center – bivio per la Edgerton Highway – Kenny Lake 100 km
Ripercorro la strada che da Lake Louise va alla junction con la Glenn Highway
Qui mi fermo, dopo 16 miglia, intenzionato a fare autostop (non vorrei ripercorrere la stessa strada che ho pedalato l’altro ieri per andare al ghiacciaio)
Alla seconda auto che passa non faccio in tempo a posare la bici al lato strada che un fuoristrada dalle tipiche dimensioni americane (enormi) si ferma per me; arriva dalla mia stessa direzione del lake Louise
Mi avevano visto precedentemente; è una coppia che va verso il parco St-Elias e la McCarthy road; strada che io ho intensione di percorrere nei prossimi giorni; hanno prenotato un volo panoramico in aereo da McCarthy e soggiorneranno facendo campeggio nel parco; mi offrono di portarmi a destinazione ma io, ringraziando, rifiuto l’offerta perché è mia intenzione arrivarci con i miei mezzi in bici fra un paio di giorni; si offrono quindi di portarmi dove è utile per entrambi; mi faccio lasciare al supermarket di Glennallen dove faccio un po’ di spesa e mi fermo fuori dal negozio (all’ombra) a sgranocchiare un panino e una bevanda energetica.
Chiacchiero con camperisti e do da mangiare a un cane in compagnia del suo padrone
Poi riparto
Mi fermi di nuovo alla gas station della junction per un caffè osservando il traffico
Poi riparto verso sud
Tappa al Wrangell – St Elias visitor center dove rimango a guardare filmati, consultare informazioni e carte; alle 17 però il centro chiude e me ne devo andare; non prima di avere fatto un salto in bagno per una rinfrescata (solitamente approfitto quasi sempre dei bagni “puliti” per lavare almeno i denti con dentifricio spazzolino e altre soluzioni igieniche.
E’ ormai tardo pomeriggio, la giornata è bella limpida e chiara; poco traffico in giro; sono rilassato; non ho idea e non voglio averne di quanti km farò in giornata; è piacevole pedalare su queste strade
A Copper Center cerco qualcosa da mangiare in un piccolo store ma mi fermo più per curiosità che per effettiva esigenza, poi proseguo deciso ad andare avanti finchè deciderò di fermarmi senza un motivo prestabilito; viaggiando in strada mi guardo attorno e inizio a valutare luoghi per eventuale sosta notturna; come sempre cerco un posto carino con acqua disponibile per lavarsi e rilassarsi prima di andare in tenda; sulla cartografia digitale del gps individuo che vicino a un abitato denominato Kenny Lake si trova appunto un lago; penso possa essere un luogo ok come obiettivo per la giornata, quindi avanti!
Mi fermo a Kenny Lake, praticamente un incrocio fra la Old Edgerton road e la strada nuova con un campground nelle vicinanze; qui sono convinto di poter fare un bagno rinfrescante nel lago ma, con mio rammarico scopro che è praticamente una palude ….
Nulla da fare!; stanotte a letto senza bagnetto rinfrescante! Perdipiù devo fare in fretta a montare la tenda perché i moschini sono davvero un tormento!
Installo la mia tenda in un parcheggino vicino a un paio di camper posteggiati nell’area di sosta fra la strada principale e la palude (lago Kenny) che di fatto nemmeno si vede talmente fitta la vegetazione palustre …
Lunedi 31 luglio
Kenny Lake – Chitina – McCarthy Road (stop a Gilahina River) 87 km (in parte sterrato)
Dormo tutto sommato bene con la tenda sull’asfalto; mi sveglio con calma (saranno le 6:30, la luce è già presente da un po’); )Caffè e biscotti offerti dal camperista parcheggiato con mega motor-home davanti alla mia tenda quando si accorge che sono uscito dalla tenda e sono in bici; nemmeno ho chiesto …., lo vedo scendere con tazza e biscotti e si avvicina offrendomi il contenuto; chiacchieriamo piacevolmente per un po’; abita nei “Lower 49th” e gira gli U.S. con la moglie; arriva dalla McCarthy Road che ha visitato il giorno precedente; quando gli dico che mi sto recando proprio li in bici mi procura una scorta supplementare di biscottini e banane!
Ringraziando, mi rimetto in sella alla bici e riparto per la mia tappa quotidiana; direzione Chitina (Chit’na in lingua locale)
Bella strada e poca gente
Arrivo a Chitina rilassato costeggiando 3 diversi laghetti non prima di avere affrontato alcune discese, attraversato il Tonsina River che poco più a valle si immette nell’imponente Copper River, e risalito la colina dall’altra parte; in alcuni casi, non volendo affaticarmi e cercando anche di sgranchire le gambe ecco che decido di scendere dalla bici e farmi una camminata bici a mano (non è un disonore sapendo che sei in sella tutto il giorno tutti i giorni!!)
Entro nel minuscolo abitato di Chitina e un ragazzo esce dal suo minivan adibito a cucina/ristorante e si avvicina chiamandomi per nome! ….è Mark, che mi accoglie simpaticamente e calorosamente
Qualcuno ha annunciato il mio arrivo!; mi fermo immediatamente e scambio 2 chiacchiere con lui che parla un inglese molto chiaro e comprensibile; faccio colazione da lui e, dopo esserci trattenuti a chiacchierare di tutto un po’, al momento di pagare e proseguire verso il centro abitato poco più avanti non vuole sentire ragioni.(mi offre la colazione preparata da lui); sinceramente sorpreso e felice della splendida, inaspettata e calorosa accoglienza mi dirigo quindi allo store di Elisabeth (pare sia lei che mi ha parlato incontrandomi da qualche parte non ricordo dove e ha sparso la voce del mio imminente arrivo in bici); qui acquisto qualche bevanda energetica e alcuni snack da consumare in sella durante il mio tragitto sulla mitica McCarthy che affronterò nel tardo pomeriggio e l’indomani.
Vado alla ranger station del parco nazionale e, utilizzando la connessione wi-fi chiamo casa, chiacchiero con la ranger del parco (che tutto sembra tranne che una persona adatta allo stile di vita outdoor: è anzianotta, claudicante e ha un culo che fa provincia; decisamente poco atletica!)
Chiedo informazioni riguardanti la McCarthy road ma mi fornisce notizie che già conoscevo …
Piacevole comunque scambiare due parole in generale.
Nel pomeriggio, dopo aver verificato la tenuta del nastro telato che è chiamato a reggere la chiusura delle borse laterali posteriori distrutte già al secondo giorno di viaggio, inizio la mia pedalata che mi porterà in direzione McCarthy e Kennicott; a dire il vero non ho una meta per la sera; proseguo finchè ne avrò voglia (tanto il buoi qui arriva dopo le23 e dura poche ore); oltrepassato l’intaglio di rocce subito fuori l’abitato di Chitina ecco che mi appare l’imponente Copper Rver che attraverso grazie a d un grande ponte; poi la strada sale sterrata per un piccolo tratto per poi riprendere comoda e asfaltata …
bella questa strada! Le prime 20 miglia sono asfaltate (con numerosi buchi scomodi per le auto ma non un problema per moto e bici) con qualche breve tratto sterrato … poi, dopo il ponte che oltrepassa il magnifico canyon scavato dal Kuskulana River inizia lo sterrato, facile e molto bello; mi fermo spesso per foto, osservazioni, rilassamento, stretching e un po’ di sana meditazione guardandomi intorno ….
Proseguo
Mi fermo a fare acqua nel torrente Chokosna e a rilassarmi all’ombra proprio dove una jeep con water tank sta caricando acqua da portare a casa utilizzando una potente pompa idraulica
Penso di essermi addormentato per un quarto d’ora ….poi decido di proseguire rilassato
Mi sto davvero guastando questa strada che tutti dicevano scomoda, dissestata e disagevole (come sempre, dipende dai punti di vista!! – l’unica cosa disagevole è il sole forte che quando non oscurato dalle nuvole di passaggio è davvero feroce!)
Nei pressi del ponticello sul Gilahina River decido che per oggi basta così!
Giretto a piedi di ricognizione; bagno di rito nel torrente per rilassarmi e pulirmi; monto la tenda;
Serata passata a chiacchierare con un francese di nazionalità americana un giro con jeep
Mi offre praticamente la cena e stiamo a chiacchierare fino alle 22
Poi a nanna
Martedi 1 agosto
McCarthy road
Da Gilahina River a McCarthy e Kennycot 71 km (sterrato)
Di buon mattino smonto la tenda e mi incammino su per la salita sterrata dopo il ponte sul torrente dove ho dormito la sera prima; nessuno è sveglio; 1 camper di asiatici, 2 auto con tenda e 1 jeep attrezzata; tutti ancora a letto
Io voglio un inizio soft; dopo la salita mi letto in sella
Piacevolissima la pedalata sul facile e largo sterrato della Mc Carthy road
Bel panorama con foreste laghetti e montagne tutte intorno
Il campanellino anti orso lo metto al dito della mano perchè ciondolando sul telaio della bici non suona bene; preferisco avvisare prima di trovarmi l’orso in mezzo alla strada!
Tutta mattina così; molto belo; peccato che arriva anche il sole che quando inizia ad essere alto nel cielo il caldo si fa sentire ma tutto sommato qui sembra sopportabile!
Pochi automezzi sulla strada; alcuni, avvicinandosi, rallentano per evitare di far partire qualche sasso e per non impolverarmi troppo, salutano e riprendono, altri, soprattutto i turisti (che non conoscono le “regole del gioco”) nemmeno fanno finta di rallentare; ovviamente li copro di insulti e gesti più che eloquenti al loro indirizzo non appena vengo superato (ci provino a fermarsi e a dirmi qualcosa! Idioti!)
Arrivato a McCarthy proseguo verso il sito storico di estrazione minerario di Kennicott
Mi fermo a visitare il visitabile (la struttura non è parzialmente chiusa perché alcune sezioni sono pericolanti; stanno facendo alcun manutenzioni/ristrutturazioni.
Proseguo lungo la pista sterrata che, dopo il centro parco e il sito minerario diventa un il sentiero, dapprima largo, per poi diventare sempre più stretto; lo percorro in sella alla mia bici fino dove possibile, poi proseguo a piedi per un pezzo abbandonando la bici di fianco al sentiero; con me porto solo una borraccia di acqua e il campanellino al dito per fare rumore …; in questo modo raggiungo una splendida vista sull’enorme ghiacciaio (o meglio dovrei dire alla confluenza di tre enormi lingue glaciali che scendono dalle imponenti montagne del gruppo Wrangell)
Mi fermo ad ammirarlo; le dimensioni non sono nemmeno immaginabili se confrontate con i “nostri” ghiacciai alpini; la giornata è splendida; cielo blu; enormi montagne e ghiacciaio che si estendono a perdita d’occhio … ma le distanze sono davvero grandi; le montagne e i pendii, seppure chiaramente identificabili e visibili sono davvero lontani; non si ha “mai” la sensazione di essere” ai piedi” della montagna (come per esempio a Macugnaga guardando il mio tanto amato Monte Rosa)
Appagato dall’ambiente circostante ma anche con una sensazione di frustrazione per non essere “vicino” alla montagna, ritorno sui miei passi, riprendo la bici e mi fermo al visitor center di Kennocott che avevo tralasciato all’andata; qui mi soffermo a visionare filmati storici e naturalistici
Torno a McCarthy ripercorrendo la strada sterrata (senza fare una pedalata; di fatti all’andata ho notato che stavo procedendo sempre in lieve ma costante salita); qui mi concedo in piacevole e meritato pranzetto (alle 17) per “festeggiare” la bellissima giornata in sella alla bici sul lunghissimo sterrato e l’ambiente circostante.
Chiedo indicazioni riguardo ad un possibile posto dove mettere la tenda (senza utilizzare i campground ufficiali – chiamasi “wild camping”)
Mi viene suggerito un posto molto carino che trovo di lì a poco, appena fuori dall’abitato e vicino al torrente.
Installo la tenda e torno a McCarthy “scarico” per bighellonare un po’ in questa piacevole località “di frontiera” dal piacevole aspetto un po’ “western” (devo dire però artificialmente turistico …
Mercoledi 2 agosto
McCarthy road
McCarthy – Chitina 97 km
La notte trascorre piacevolmente in tenda anche per il posticino davvero carino che mi è stato consigliato; il mattino presto, il sole ormai è già alto, sento dei rumori di animali (simili a dei grugniti … incuriosito scatto in posizione eretta nella mia tenda aprendo il sacco a pelo; scosto il lembo della tenda per curiosare e … a 30 metri dalla mia tenda vedo mamma grizzly con 2 cuccioli al seguito (di 1 anno circa) vicino al torrente; certamente hanno visto la mia tenda; all’interno non ho cibo quindi non sentono odori che potrebbero attrarli a me ma … non si sa mai; in bilico fra eccitazione per l’incontro inaspettato e preoccupazione per una eventuale reazione degli animali (soprattutto mamma grizzly) non so bene cosa fare … semplicemente resto a “spiarli” dall’interno della tenda quasi dimenticandomi di scattare almeno qualche foto!!; uno spettacolo della natura; mamma grizzly si china a mangiare qualcosa sul terreno poco prima di guadare il torrente con passo deciso (su quattro zampe); i due cuccioli non smettono di giocare alle spalle della mamma; si saltano addosso e si tirano delle amichevoli zampate a vicenda emettendo i loro caratteristici grugniti; li guardo allontanarsi di là dal torrente …. (anche solo questa esperienza a mio modesto parere “vale” il mio viaggio in Alaska!)
La mattinata è bellissima; chiara, limpida; eccitato e soddisfattissimo “su di giri” per l’esperienza appena vissuta, dopo aver lasciato trascorrere una decina di minuti dal passaggio della famigliola di orsi, ecco che mi organizzo per riprendere il viaggio in bici;
Proseguo quindi per il ritorno sulla McCarthy road;
Inizialmente pensavo di cercare dei passaggi per non rifare la stessa strada al ritorno ma l’ora mattutina, l’esiguo passaggio di mezzi e la bellezza della strada mi fanno cambiare idea
Pedalerò piacevolmente questa strada per tutta la sua lunghezza (60 miglia di sterrato) anche al ritorno! Piacevole e rilassante nonostante il forte sole del pomeriggio arrivo in serata prima delle 17 a Chitina dopo aver lottato controvento sul ponte che attraversa il Copper River; il forte vento non si attenua nemmeno nell’abitato di Chitina; avevo l’intenzione di bivaccare sotto la tettoia in legno delle info turistiche ma davvero il vento fastidioso mi fa desistere e sono costretto a cambiare programma; monto la tenda al margine del bosco in un praticello vicino alla Ranger station; almeno qui il vento è meno fastidioso!
Giovedi 3 agosto
Chitina – junction – Thompson Pass 123 km
Anche oggi speravo di ottenere un passaggio per non rifare la Edgerton Highway al ritorno ma sono poco convinto sin dall’inizio del mio tentativo di fare autostop … alla fine mi auto-convinco a pedalarla anche al ritorno per tutta la sua lunghezza!
Scendo di sella qualche volta in salita sotto il sole, ma tutto sommato non la trovo così lunga e noiosa come avrei immaginato di fare, dato che l’avevo già percorsa (come sapete cerco di non ripetere le stesse esperienze … per mia forma mentale vado “sempre avanti” …!!)
Mi preoccupava il rettilineo in salita che per 7 miglia corre fra Kenny Lake e la junction con la Richardson Highway, ma anche questo tratto, tutto sommato, con un po’ di rilassamento mentale e di gambe scorre in modo accettabile
Mi ritrovo quindi alla junction impiegando meno tempo del previsto nonostante i lunghi e continui tratti in salita (mi ricordo che due giorni prima, in questo tratto sfrecciavo veloce in discesa e pensavo a quanto l’avrei “pagata” al mio ritorno, qualora non fossi riuscito ad ottenere un passaggio di fortuna!)
Pediluvio nel vicino laghetto soddisfatto per aver completato sui pedali la lunga strada di ritorno che avrei invece fatto in autostop! Piccola soddisfazione fisica aggiuntiva!
Spuntino e via verso sud; direzione Valdez … ma prima c’è il Thompson pass ad attendermi!
Rilassato non mi accorgo che la strada è lunga
Temporale in avvicinamento
Aumento velocità e gli sfuggo lasciandomelo alla mia destra … ma brontola e incalza nuovamente alle mie spalle; proseguo piacevolmente fra parziali schiarite e brevi acquazzoni lungo la valle del Tonsina river.
Mi fermo a mangiare qualcosa a metà pomeriggio presso il Tiekel Lodge (uova strapazzate e bacon con patate e 2 banane); una bella chiacchierata con il gestore che mi da alcune info riguardo la strada che mi attende per il Thompson pass (che io intendo essere più vicino di quello che effettivamente sarà!!)
Proseguo ma mancano ancora parecchi km al passo
Vengo fermato dal flag man per lavori stradali
Mi dà un passaggio la pilot car per circa 5 miglia
Mi scarica di nuovo in strada e il vento contrario, già presente da un po’ nel pomeriggio si è notevolmente rafforzato (anche perché siamo saliti di quota e ci avviciniamo alla “gola” del passo)
Difficile pedalare con questo vento
La giornata però non è male; nuvole, sole, nuvole, sole, vento freddo, mi copro
Lotto controvento per diverse miglia
Nuvole basse ora
Nebbia e vento
Un po’ di sofferenza (avverto la sensazione che ora non è più piacevole lo sforzo fisico in sella .. mi sto innervosendo … ma non è colpa di nessuno !; il vento è il peggiore nemico; la pioggia è certamente fastidiosa e disagevole ma il vento forte e contrario è davvero frustrante … nonostante gli sforzi e l’impegno paresi prenda gioco di te e della tua volontà di contrastarlo o quantomeno conviverci ….
Decido di fermarmi (ormai sono quasi le 21 anche se è ancora chiaro)
Trovo un posto al riparo dal vento alla recreation area del ghiacciaio ….
Bagno freddissimo nel lago disseminato di piccoli iceberg (pezzi di ghiaccio galleggianti) staccatisi dall fronte del ghiacciaio più a monte.
(per la prima volta quasi mi pento del mio ardimento di volere a tutti i costi andare al letto pulito e lavato; uscito dal lago completamente nudo, avverto subito il battito cardiaco che batte all’impazzata!!!; un poco spaventato per la reazione del mio corpo grido forte per la reazione e cerco di respirare con inspirazioni ed espirazioni lunghe e profonde ma ci metto un po’ prima di ristabilire il normale deflusso del sangue …)
Se non si ha il cuore a posto queste immersioni non sono consigliate … ma certo non fanno molto bene … devo stare un po’ più attento
Ciononostante dopo poco mi sento bene al riparo e coperto con piumino
Tenda sotto il portico al riparo dal vento e con attrezzatura stesa ad asciugare
Buonanotte!
Venerdi 4 agosto
Thompson Pass – Valdez 63 km
Dopo una lunga ma tutto sommato piacevole notte con la tenda montata sotto la tettoia in legno delle informazioni turistiche mi alzo e riorganizzo il materiale e la bici; oggi pochi km previsti quindi mi concedo una piacevole camminata al cospetto della lingua glaciale che incombe sul passo Thompson; ieri sera al mio arrivo si vedeva da lontano ma in tarda serata si è coperto con le nuvole basse; la situazione meteo non è migliorata ma decido comunque di fare la breve escursione
Al ritorno trovo un pullman di asiatici che si sono fermati al parcheggio della toilet e, non essendoci una bella vista del ghiacciaio … fotografano la mia bicicletta! ……
In sella; dopo circa 1 miglio di leggera salita che mi aiuta a scaldarmi un poco ecco che ha inizio la discesa verso Valdez nella nebbia … che sembra pioggia; mi fermo in discesa per vestire l’antipioggia perché questa nebbiolina … bagna!!!
A metà discesa smette di gocciolare ma mi tengo sempre coperto
Proseguo lungo la strada nelle gole del fiume che formano delle splendide cascate (Bridal Veil e Horsetail) ma purtroppo la giornata grigia non esalta la bellezza di questi luoghi già un po’ cupi per la loro posizione geografica
Arrivo a Valdez con comodo passeggiando sulla bici; la sensazione (sbagliata ma non negativa) è quella di avere completato il mio giro; in effetto per un certo senso è vero; h completato la parte dell’Alaska che percorre la Pipeline da Prudhoe Bay fino a Valdez; ora mi aspetta la traversata in traghetto del Prince William Sound e altri paesaggi della penisola di Kenai … ma questa parte effettivamente termina qui!
Gironzolo curiosando per la cittadina portuale
Al Visitor center; a pranzo da Subway dove mi aggiorno con wi-fi consultando email e siti web vari.
“Visita” al centro commerciale Centro commerciale SafeWay per trovare qualcosa di stuzzichevole ed economico da mangiare e curiosare fra gli scaffali fra cibo, utensili vini, birre e … la “spesa americana” della gente comune … anche questo è viaggio!
Giro in bici del porto turistico e porto commerciale
Capito con molta fortuna nella settimana della Festa della cittadina con musica fino a sera; passo qui piacevolmente gran parte del pomeriggio e della serata fra balli, gente che chiacchiera, stand espositivi di vario genere e qualche curioso che mi chiede informazioni varie; una meritata birra e 2 hot dog ascoltando musica (la prima band più classica mi è piaciuta, … la seconda band di rockkettari non è proprio il mio genere!!)
Notte presso la panchina degli imbarchi del ferry dove ho conosciuto un marittimo che la mattina successiva mi saluterà imbarcandosi anche lui sulla nave.
Sabato 5 agosto
FERRY Valdez – Whittier
Whittier – Porter Junction – Hope 50 miglia circa (80 km circa)
Mattinata di trasferimento in navigazione nel Prince William Sound dalle 7 alle 153:30
Sbarco e faccio un giretto nell’area portuale di Whittier
Nulla di interessante da vedere se non una enorme nave da crociera all’ancora in porto
Mi dirigo verso la galleria (tunnel) sapendo bene che non è permesso attraversarlo in bici (è lungo circa … stretto, ha un binario in mezzo e poco spazio laterale; anche ai motociclisti vien raccomandata la massima attenzione; è a senso alternato e in bici non avrei il tempo di completarlo trovandomi il traffico in arrivo in senso contrario … nell’umidità e semioscurità del tunnel; situazione tutt’altro che piacevole!
Infatti vengo bloccato subito da un vigilantes che mi “accompagna” all’ingresso prendendosi lui l’onere di chiedere per me un passaggio ad alcuni furgoni in colonna in attea del segnale per poter iniziare l’attraversamento
Non si passa in bici
La bici viene caricata su un truck due signori di Anchorage che sono “costretti” a riorganizzare il cassone del l’auto per fare spazio alla mia bici, ma lo fanno volentieri; si chiacchiera di un po’ di tutto in attesa del verde che ci permetta di imboccare il tunne; percorrendolo capisco perché è vietato ai ciclisti ….; mi lasciano al visitor center del Portage Park dopo essersi dichiarati disponibili a portarmi dove volevo …; qui visito il centro visite poi mi dirigo verso la junction nuovamente in sella alla mia fidata Salsa
Bello il pomeriggio con un bel sole che regala una luce è particolare che illumina i boschi e le acque azzurre del torrente che scorre di fianco alla strada; la temperatura però, quando il sole viene nascosto dalle nubi di passaggio, si fa subito freschina
Gente che fa rafting mi saluta dal canotto, dalla canoa o dal kajak ed io contraccambio dalla strada
Arrivo alla junction
Lavori stradali
Mi dirigo verso sud
La strada è trafficata
Forte vento a favore per fortuna …. Poi inizia la salita lunga e monotona con un traffico non piacevole
Il meteo un po’ si guasta e attiva il grigio e anche qualche goccia
Mi copri al passo per qualche foto
Proseguo sempre con giornata grigia e anche piovosa
Proseguo lunghe salite non ripidissime ma anche noiose e fortunatamente anche discese che scorrono veloci sotto le ruote; cerco di stare sempre un po’ coperto; arrivo alla junction fra la Sterling e la Seward; io proseguo dritto verso sud lungo la Seward; mi fermo spesso per curiosare i vari punti di interesse; osservo le trote depositare le uova nei torrenti e nei laghetti a bassa profondità d’acqua
ti verrebbe quasi da prenderle con le mani
sono tantissime
ci sono sentierini che si perdono nel bosco e giungono a posti adibiti all’osservazione dei pesci
sta iniziando il periodo di pesca
e di conseguenza anche gli orsi iniziano ad essere interessai, il loro incontro vicino ai torrenti da ora in poi potrebbe essere sempre più probabile
Non è una minaccia solo un avvertimento per gli escursionisti!
Proseguo sempre verso sud con ritmo lento ma costante
Numerosi e lunghe sezioni di strada soggetta a lavori stradali; il traffico in alcuni tratti è fastidioso proprio perché a sede stradale è accidentata e ridotta propri a causa dei lavori
Proseguo; il tempo grigio diventa più cupo — poi inizia a piovigginare
Proseguo ma la pioviggine inizia a bagnare mi fermo al riparo per mettere la antipioggia
Ora piove in modo più deciso
Sono indeciso
Aspetto oppure proseguo fino a chiudere la giornata?
Boh ….. proseguo …..
il meteo molto variabile migliora un po’ ed ecco che la giornata migliora in modo inaspettato
proseguo sulla bella strada e i fermo per fotografare ambiente circostante e i danni provocati da alcuni incendi naturali
,mi fermo anche per osservare pescatori e torrentisti che si divertono percorrendo le rapide del fiume che scorre non lontano dalla strada.
Una coppia che si sta preparando per fare una discesa in kajak mi offre una birra
Mi consigliano di fare una deviazione per Hope; nel villaggio sulle sponde del Tournagain Arm;
Si chiacchiera un po’ poi e assisto alle operazioni di preparazione
Lei è davvero una bella ragazza (principiante); la aiuto a prendere la corrente nel torrente
li saluto vedendoli scendere lungo il corso del torrente
Proseguo in modo molto rilassato
Alla deviazione decido si seguire il lor consiglio
Quindi mi dirigo verso Hope
17 miglia di bella strada nel bosco che l’indomani sarò nuovamente da percorrere al contrario
Arrivo ad Hope dopo le 20; c’è una gara di MTB e stanno arrivano i concorrenti ritardatari alla spicciolata; Scoprirò, parlando con alcuni di loro, essere stata una gara lunga 107 miglia!!
Davvero dura
Bella l’atmosfera
Parlo con un po’ di gente
Mangio un hot dog saporito al banchetto
Una ragazza simpatica mi offre qualche frutto da mangiare; non ha partecipato alla gara ma è attrezzata con super camper customizzato e una bella bici; dice di non essere agonista ma le piace andare in bici; mi consiglia di viaggiare utilizzando l’applicazione “Warm Shower” per trovare posto in case private che i possono ospitare anche solo per una doccia (già sentito parlare … ne terrò presente)
Chiacchieriamo un po’ così con altra gente che trovo vicino all’area campeggio sterrato praticamente il centro del villaggio
Trovo un posto tenda vicino ai bagni; non esattamente il massimo ma è al riparo dal vento
Doccia nel torrente e prosegui a chiacchierare con concorrenti e avventori vari
Stanco decido di infilarmi pulito in tenda
Domenica 6 agosto
Hope – Seward 121 km
Riparto di buon mattino per la junction ripercorrendo la stessa strada della sera precedente
Le mie borse, nastrate alla bell’e meglio e quindi non più capienti come da capacità originale, causa vibrazioni e/o disattenzione nel caricare gli oggetti, lasciano scivolare il borsello contente soldi e documenti che spesso avevo cura di sistemare in un posto più sicuro, al riparo da umidità e possibilità di smarrimento …. Questa mattina invece è successo ciò che non dovrebbe mai succedere …!
Me ne accorgo in salita sulla strada principale (la Sterling Highway), dopo un paio di miglia percorse in salita …..!
Panico!!! Con il fiato corto rotto dalla preoccupazione (immagino già di dovermi recare alla più vicina stazione di polizia a dichiarare di avere smarrito soldi e documenti), di corsa torno indietro velocissimamente giù per la discesa esaminando attentamente per terra il percorso fatto pochi minuti prima; per mia fortuna ritrovo il borsello a lato della strada secondaria che si immette sulla Sterling, poco prima del bivio con la highway …
Rincuorato e rilassato, mi concedo un po’ di tempo fra imprecazioni e risate per riorganizzare il bagaglio e riparto convinto!
Il tempo peggiora di nuovo … di nuovo grigio e poi pioviggine
Arrivo a Seward bagnato fradicio
Giro in centro nella cittadina portuale nonostante il tempo grigio piovoso e freddino
I turisti sono in giro comunque ma il meteo è davvero pessimo anche se non fa freddo; poco piacevole gironzolare così; decido quindi di ritornare sui miei passi e dirigermi verso il luogo che avevo adocchiato entrando in città; almeno sono al coperto e all’asciutto!
Decido cioè di rimanere sotto la veranda del visitor center per la notte cercando di asciugare il possibile smontando praticamente tutta la bici e riversando il contenuto delle borse sul patio di legno della veranda al riparo dal vento e dalla pioggia.
Lunedi 7 agosto
Seward – Exit Glacier Recreation Area 23 km
Giornata che definirei di relax; dopo l’impegnativo pomeriggio di ieri (sotto il profilo del meteo) decido di stare a guardare come evolve la giornata.
Aspetto che termini la pioggia poi ritorno di nuovo in centro; ora non piove e la gente inizia a popolare le strade del porto e delle zone turistiche che si affacciano su di esso;
mi fermo al visitor center di Kenai dove curioso fra i cartelloni e le spiegazioni geografiche ambientalistiche della zona del Kenai Fjord
faccio colazione; chiacchiero con turisti svizzeri
La giornata sembra migliorare molto
Decido per oggi di non fare km in bici ma andare a visitare il Exit Glacier con una deviazione di 8 miglia dalla Seward Highway
Arrivo al visitor center dopo una piacevole pedalata su questa strada secondaria (asfaltata) fra i boschi che costeggia un bel fiume; in estremo relax, mi concedo una bella camminata al ghiacciaio Exit subito dopo aver visitato il minuscolo visitor center del parco
Purtroppo la giornata diviene più grigia ma almeno non piove; questo non permette un’ideale vita della lingua glaciale ma è comunque piacevole passeggiare percorrendo i sentieri vicino al ghiacciaio e lungo le rive del fiume emissario; poi torno al centro visite dove ho lasciato la bici;
Decido per oggi di non proseguire e di fermarmi a dormire nell’Exit Glacier Campground a 1 miglio dalla fine della strada e dal visitor center
Bellissimo posto dove campeggiare
Martedi 8 agosto
Exit Glacier – Seward – Junction – Cooper Landing – Sterling 145 km
Risveglio piacevole; bella giornata; riassetto il bagaglio sulla bici
Splendide vedute sul ghiacciaio
Ripercorro la strada per Seward
Ritorno in città e gironzolo ancora per il porto
Oggi più gente rispetto a ieri giornata grigia e piovosa
Decido di rimettermi in strada cercando passaggi per non rifare le 37 miglia fino alla junction per la Sterling Highway ma poche auto … nessuno si ferma
Non sono convinto
Ala fine pedalerò tutto il ritorno
In un tratto mi caricano bici solla pilot car nel tratto dei lavori in corso superato 2 giorni addietro sotto l’acqua
Oggi molto meglio
Procedo tranquillo ma deciso e arrivo alla junction; qui prendo in direzione Homer per Cooper Landing
Qui stop per piacevole birra in un pub poi proseguo di nuovo
La strada in questo tratto si fa stretta fra le pieghe boscose delle colline e il lungo lago che a tratti diventa fiume; è il Kenai River!; bello questo tratto di strada anche se non proprio sicuro per le biciclette!
Sempre avanti belle zone boscose di media e alta collina alcune zone con vegetazione rigenerata e percorse da incendi 2 3 anni prima (lo si riconosce dalla ricrescita della vegetazione);
lunga giornata sui pedali ma non particolarmente faticosa
arrivo tardi a Sterling
mangio qualcosa al supermercato Safeway e perdo un po’ di tempo fra gli scaffali giusto per sciogliere un po’ le gambe; infondo a est si fa sempre più buio! intuisco che potrebbe arrivare cattivo tempo;
cerco un posto dove stare allontanandomi dalla città ma intuisco che niente di utile nelle vicinanze …
torno sui miei passi e cerco di tornare alla recreation area vista 2 miglia prima di entrare in città
non ce la faccio perché inizia a piovere sempre più forte; rapidissimo decido di cambiare direzione e riparare velocemente sotto una tettoia del parco giochi di una chiesa evangelica poco distante dalla strada; l’avevo vista prima di mangiare e avevo valutato potesse essere un buon posto.
mi rifugio lì sotto appena in tempo; 0 secondi dopo un violento acquazzone si abbatte sulla zona e nel giro di pochissimo le strade si trasformano in lunghe scie di acqua polverizzata dal traffico di passaggio; non ci metto nulla a convincermi a fermarmi lì per la notte; la location non troppo in vista; offre un posto sicuro e piacevole; niente telecamere direttamente puntate a spiarmi; è un’area di una ciesa … non penso facciano problemi ad un “cicloturista-viaggiatore in emergenza meteo!”
passo il resto della sera (dalle 21 alle 23 passate) al riparo lì sotto aspettando che spiova, ma alla fine pioverà a più riprese per quasi tutta la notte; cerco di asciugare i bagagli e mi rilasso piacevolmente al riparo; monto solo la camera interna della tenda (il “guscio” protettivo esterno lo lascio ad asciugare steso sul tavolo in legno sotto la tettoia insieme a tutto il resto del mio materiale)
stanchino ma rilassato
buonanotte
Mercoledi 9 agosto
Sterling – Soldotna – Kenai – Happy Valley circa 73 miglia (117 km circa)
Risveglio il mattino presto con i primi rumori sulla strada poco distante; non penso nessuno sia interessato a venire a rompermi le scatole tuttavia, per non rischiare, smonto subito la tenda e riorganizzo i miei bagagli (al massimo posso dire di essermi fermato per ripararmi un attimo)
Non piove più da un po’ questa notte
Mi rimetto in strada in direzione Soldotna che raggiungo dopo circa 15 miglia di pedalata rilassante e fresca i l mattino presto
Alle 8 sono da McDonald’s per colazione e chiamare casa e altri contatti in Italia; attendo l’apertura di alcuni negozi dell’area commerciale di Soldotna giusto per gironzolare un po’ vado da SportMan’s e ….
Riprende a piovigginare poi smette di nuovo;
decido di fare una deviazione dalla highway e vado a Kenai; lungo la strada prendo ancora un po’d’acqua
a Kena vado al visitor center e poi visito la chiesetta ortodossa caratteristica leggendo un po’ di storia del luogo
ecco che mi rimetto in sella in direzione sud facendo un giro lungo la costa
mi ricollegherò alla highway 15 miglia a sud di Soldotna facendo un ampio giro; la strada è bella, un po’ trafficata fuori Kenai ma poi più tranquilla; un po’ noiosa perché semi pianeggiante ma in alcuni tratti con bella vista sull’oceano
alla junction di Kasilof mi fermo perché ho voglia di sgranocchiare qualcosa, poi riparo
un po’ di aperture nel cielo mi fanno ben sperare per il pomeriggio ma poi ecco che diventa di nuovo grigio; molto variabile il meteo nella penisola Kenai
inesorabilmente scendo in direzione sud proseguendo lungo la Sterling Highway a tratti bella a tratti un po’ noiosa; in ogni caso la costante sono lunghe salite ance se leggera pendenza poi discese poi tratti in piano poi di nuovo salite e discesine tutto con ai lati boschi di betulle, pini, bog (paludi) laghetti, ruscelli e torrenti, vista mare in alcuni casi, poi si abbandona la costa per rientrare nell’entroterra
questa tipologia di strade quest’anno non mi ha permesso di percorrere gli oltre 200 km al giorno che lo scorso anno in nord Europa erano quasi la normalità giornaliera; sono un po’ più fiacco, soprattutto di testa; le gambe non ne risentono come stanchezza ma la testa decide che di più non si va!
Proseguo caparbio ma tranquillo
Ad alcune schiarite si alternano annuvolamenti che portano qualche goccia di pioggia; in alcuni casi la pioggia diventa insistente e allora sono chiamato a decidere se fermarmi cercando riparo per potermi coprire con gli indumenti impermeabili
In alcuni casi la pigrizia nel fermarmi mi fa decidere di proseguire (tanto non piove molto) ma poi, quando realizzo che mi sto bagnando solitamente ormai è troppo tardi) ecco che mi fermo e mi copro
Arrivo ad Happy Valley verso le 20; è ancora chiaro ma già mi ero fermato valutando di fermarmi in altri posti prima di prendere ancora pioggia; qui, in una road house con ampio park trovo un edificio dismesso con apia veranda; penso di stare qui per la notte senza utilizzare la tenda (proprio come la sera precedente) , non sono convinto tanté che vado avanti per 2 miglia a cercare un posto più imboscato o migliore che non trovo
Ritorno qui e mi installo sotto la veranda ma …. Dalla casa vicino alla road house (che chiudeva 1 ora prima altrimenti avrei preso un caffè chiedendo se potessi fermarmi li) ecco che una signora che si affaccia da casa dopo cena chiede cosa sto facendo li
Mi avvicini per parlare ma lei è (per alcune ragioni giustamente sospettosa e mi intima di fermarli (di non avvicinarmi)
Mi dice che non mi è permesso rimanere li
L’atteggiamento non astioso ma un po’ sospettoso (non posso dire non amichevole ma certamente poco accogliente come invece ho avuto in tutte le altre situazioni) mi fa capire che è meglio togliere il disturbo
Prendo le mie cose; le carico alla bell’e meglio sulla bici e mi rimetto in strada;
purtroppo, come sospettavo, ha ripreso a piovigginare; non voglio bagnarmi prima di mettermi a dormire!
Dopo 300 metri dal parcheggio entro in una pista forestale dove posiziono la tenda per la notte senza alcun problema
Ci sono rimasto solo un po’ male per il rifiuto della signora (non ho capito bene quale fosse il motivo perché ha voluto rimanessi lontano e non capivo bene cosa diceva dalla distanza)
In ogni caso … non gradisci … per carità! Tolgo subito il disturbo!
Buonanotte lo stesso!
Giovedi 10 agosto
Happy Valley – Homer 32 miglia (52 km circa)
Risveglio in tenda in una stradina laterale poco lontano dalla strada principale; pioviggina; la giornata è grigia; non un buon inizio di giornata … ma la vivi come l’ultima giornata in bici prima di arrivare alla meta “finale” Homer … dopodichè potrebbe essere “solo” un ritorno gestito con passaggi in autostop (per evitare di ripercorrere la Sterling Highway appena percorsa tutta in bici)
Salgo in sella dopo le operazioni di allestimento quotidiane della bici; andatura rilassata; saliscendi già dall’inizio mattina; l’intensità della pioggia poi aumenta; cerco di rimanere rilassato curiosando qua e là lungo la strada che ogni tanto offre curiosi scorci fra laghetti, tratti costieri, foreste, torrenti, e poche abitazioni lungo la strada. Un’altra mattinata piuttosto triste sui pedali; il morale è abbastanza alto perché percepisco che sto finendo il giro raggiungendo così la meta; il punto più a sud della penisola di Kenai che avevo individuato sulla carta; ora ci sono quasi; siamo al termine della Sterling Highway; purtroppo però, come mi aspettavo, da tutta settimana l’aria umida proveniente dall’oceano caratterizza e contraddistingue questi territori con una rilevante percentuale di perturbazioni e precipitazioni, sia a carattere piovoso che nevoso (in inverno); ecco spiegate le rigogliose foreste i laghi e gli enormi ghiaccia che arrivano fino a livello del mare anch’essi sofferenti per il cambiamento climatico che qui si fa sentire maggiormente rispetto ad altri luoghi)
Con tanta pazienza e un po’ di fiacchezza nelle gambe ma soprattutto di testa, ecco che arrivo a Homer; gli ultimi km sono addirittura immerso nella nebbia e nella pioggia; si arriva nell’abitato seguendo una discesa di 3 miglia che porta direttamente a livello del mare; arrivo ovviamente un po’ umido
Tappa al visitor center per le immancabili informazioni generali anche se spesso non ho bisogno di nulla (solo chiacchierare con qualcuno che quasi sempre risulta incuriosito dal mio arrivo in bici in autonomia); scelgo McDonald per un pranzo grazie anche alla connessione wi-fi per chiamare casa, controllare email e informarmi in generale; la giornata continua ad essere grigia e piovosa; non invoglia a lasciare il fast food dove mi sono appropriato di un tavolino disseminando tutte le mie scartoffie (carte, blocco appunti, libro, cellulare); decido comunque di muovermi (non sono arrivato “alla fine£+” del tragitto per rimanere rintanato da McDonald!!!
Decido di spendere un po’ di tempo visitando l’interessante Alaska Maritime National Refuge Visitor Center partecipando a due conferenze dai ranger e visionando un paio di filmati riguardanti la fauna e flora selvatica dalla penisola di Kenai e delle isole Aleutine!
fuori intanto continua a piovere in modo piuttosto insistente; quando accenna a diminuire la pioggia esco dal visitor center (anche perché alle 17 chiudono e manca poco!)
Giro a zonzo nella cittadina e poi fortunatamente smette di piovere
Mi dirigo verso The Split; che costituisce la principale caratteristica della cittadina; è una “penisola” allungata, una barra naturale /artificiale divenuto negli anni un lungo molto turistico che si protende per almeno 2 miglia nella baia; mi viene spiegato che alcuni anni fa questa barra naturale era molto meno elevata e vi erano molti meno costruzioni; mediante numerosi riempimenti artificiali ora è stata addomestica dall’uomo rendendola di fatto un “molo naturale/artificiale” molto turistico ad utilizzo dei pescatori locali e stranieri.
Non ho un programma per la nottata ma eviterei di dormire in tenda (ancora completamente bagnata); gironzolo senza meta ma con un occhio critico per scrutare eventuali postazioni utili ad un mio ”bivacco”; lo trovo fortunatamente senza troppo sforzo quasi all’estremità della penisola; un anfiteatro turistico con scalinata coperta su tre lati, al riparo dal fastidioso vento che soffia da ogni direzione fa’ proprio al caso mio! Sono di fronte al porto turistico e commerciale di The Spit – Homer!
Questa sarà la mia location per la notte
Parlo e chiacchiero con alcuno persone lì sotto; una coppia di Portland (Oregon) un giovanotto di 68 anni in giro in autostop che conosce bene il posto e mi fornisce un sacco di informazioni curiose; altri turisti che mi chiedono come sia andato il mio viaggio in bici con questo meteo molto umido e piovoso …
Non installo la tenda ma stendo quasi tutto sperando di asciugare il tutto (cosa che ovviamente non avverrà ma almeno non sono umido e/o bagnato)
Stendo la stuoia protettiva, entro nel sacco a pelo e sacco da bivacco; il vento preso oggi, la pioggia e il rilassamento fanno sì che non ci metta molto ad addormentarmi nonostante il tintinnio degli alberi delle barche a vela ormeggiate in porto …..
Venerdi 11 agosto
AUTOSTOP di ritorno di circa 200 miglia lungo la Sterling Highway
Homer – Girdwood avvicinamento ad Anchorage
Bici su sterrato percorso Iditarod verso il Crown Pass Trailhead 7 miglia (11 km circa)
Di buon mattino ripercorro in bici tutto The Spit per attraversare di nuovo l’abitato di Homer dopo aver fatto colazione in una gas station in paese; trovo una location a mio giudizio adatta per fare autostop (con la bici)
Sono appena fuori dall’abitato; la mia direzione è chiara; il traffico locale gira prima di incontrarmi quindi chi passa in strada è certamente diretto a nord;
la giornata è bellina; di primo mattino ampie schiarite mi regalano belle vedute sull’ambiente costiero circostante che il giorno precedente non avevo avuto modo di vedere.
Sono le 9 del mattino; fiducioso sistemo la bici in bella vista e mi appresto ad iniziare la mia “scommessa”;
“chi è disposto a caricare un autostoppista con bici carica al seguito speranzoso di non pedalarsi di nuovo tutta la strada percorsa fino ad ora??”
ho aspettato poco + di 2 ore per avere il passaggio giusto;
a dire il vero si erano fermati in 3 per propormi passaggi più corti che ho gentilmente declinato ritenendo più opportuno e conveniente rimanere ad aspettare nel posto da me scelto (certo che queste sono decisioni che vanno prese al momento in base all’esperienza, alle informazioni che ti danno le persone del luogo e al le proprie sensazioni)
Una signora, per esempio, mi avrebbe portato aventi per 80 miglia nel pomeriggio se mi avesse visto ancora in strada … ma a quell’ora del mattino non andava nella mia direzione; sarebbe stato un buon passaggio … ma l’ho tenuto come “piano B2 nel caso nessuno si fosse fermato da lì alle 15 ….!
Per fortuna ho trovato un passaggio prima! (alle 11:30 circa)
Un simpatico ragazzo con un vecchio furgone cabinato aperto si ferma per me; è diretto a … Anchorage!
Sono fin troppo fortunato!
Percorriamo a ritroso la Sterling Highway e chiacchieriamo di tutto un po’; fa il pescatore; lavora ad Anchorage ma per diletto va spesso a pescare a Homer e da qui prende dei voli che lo portano a pescare in zone più remote; sta tornando a casa; parliamo di lavoro, hobbies, stili di vita ed esigenze, cibo, incendi e qualsiasi domanda mi venga in mente … le 3 ore abbondanti di guida trascorrono piacevolmente; non voglio arrivare ad Anchorage (è ancora troppo presto per la mia tabella di marcia);
facciamo una deviazione per Girdwood, località turistica invernale dove andiamo a mangiare qualcosa insieme; offro (o meglio, tento di offrire) il pranzo con hamburger e fish & chips al mio piacevole compagno di viaggio ma non c’è verso; … mi ritrovo i soldi nel portafoglio
Saluto il mio compagno di passaggio della mattina che mi lascia proprio a Girdwood
Qui controllo la bici e faccio un giro di perlustrazione nella zona; si nota che è una destinazione invernale e siamo fuori stagione; seconde case chiuse, appartamenti, impianti di risalita … poi vedo una strada che segue itinerario dell’Iditarod e decido di seguirla fino alla fine
Magari la mattina dopo potrei fare una camminata su al passo e poi tornare e riprendere la bici avvicinandomi nuovamente alla direzione che mi porterà a concludere il mio giro in Alaska
Non appena mi immetto nella strada sterrata che sale nelle foreste lungo le pendici delle montagne inizia nuovamente a piovigginare … poi la pioviggine si trasforma in pioggia …
Mi fermo per coprirmi; smette di nuovo …
Mi fermo per togliere uno strato di protezione antipioggia
Salgo, salgo, salgo piacevolmente; la salita non è dura ma è costante; mi fermo salutando una coppia che è parcheggiata con una jeep nuova fiammante e attrezzatissimo (a noleggio); campeggeranno qui a bordo strada; lei è di origini indiane; lui olandese ma tutti e due con passaporto americano; sono agli inizia della loro vacanza; domani avrebbero intenzione di fare (come me) la camminata su al passo; beviamo insieme una birra mentre loro preparano da mangiare poi salto e proseguo per qualche km raggiungendo la fine della strada; installo la mia tenda e vado al torrente a fare una doccia rigenerante; la serata è ancora chiara ma grigia; mi infilo intenda a leggere il libro.
Inizia a piovere … non mi preoccupo perché sono protetto (domattina però qualcosa cambierà!)
Sabato 12 agosto
Crown Trail Head – Girdwood Junction – Indian Creek 22 miglia (35 km circa)
Notte in tenda dapprima molto confortevole, poi arriva la pioggia intensa; molto intensa; tutta notte; mi accorgo di primo mattino che sta entrando acqua da sotto il telo protettivo; la tenda regge bene; probabilmente non ho messo la tenda in un posto perfettamente piano oppure il telo sotto-tenda ha fatto delle pieghe nelle quali si è infilata l’acqua; ora si sta bagnando anche il “pavimento” interno della tenda; io sono sollevato grazie al rotolo di gommapiuma sul quale dormo con il sacco ma tutti intorno è umido e bagnaticcio; mi era successo una causa simile anche in Nuova Zelanda nel 2017 … me lo ricordo bene … ma in quel caso la perturbazione era stata davvero intensa, causando gravi problemi in tutta la penisola di Coromandel e in molte zone dell’isola del nord.
Queste cose non dovrebbero succedere; ho sbagliato a posizionare la tenda? Non mi è sembrato. Devo cambiare/rinnovare l’attrezzatura? Forse è il caso di considerare di cambiare il telo sotto-tenda (infatti la tenda in sé tiene benissimo … l’infiltrazione arriva dal basso …)
In buona sostanza …considerato il brutto tempo avrei rinunciato all’escursione a piedi al passo (un paio di ore di cammino) optando invece per rimanere a leggere in tenda per tutta mattina … ma in queste condizioni diventa scomodo e poco piacevole; ci metto poco a prendere una decisione; esco dal sacco a pelo cercando di non bagnare il materiale rimasto sulla stuoia asciutta; sotto la pioggia ancora scrosciante del mattino corro al riparo sotto la tettoia che ospita il pannello esplicativo della zona e fornisce le informazioni riguardo il trail; utilizzo questo spazio protetto per la bici e metto i miei bagaglio sotto la tettoia della toilet poco distante.
Ci impiego un sacco a completare tutte le operazioni
Piegare la tenda bagnata fradicia sotto l’acqua è una operazione poco piacevole e frustrante …
Non ho fretta ma mi scoccia terribilmente questa situazione; tutto bagnato e/ o umido
… inoltre mi attende una discesa su sterrato sotto la pioggia scrosciante
Parto cercando di non prendere velocità; un po’ infreddolito, con le dita su entrambi i freni e rannicchiato sulla sella per offrire meno superficie possibile del mio corpo all’acqua scrosciante e agli schizzi di acqua e fango che inevitabilmente provoca la discesa in bici su una strada sterrata.
Ci si mettono anche le varie pozzanghere a complicare la ia discesa che mi vede zigzagare qua e là lungo la strada per individuare il percorso migliore; la salita del giorno precedente mi è sembrata più corta!!
Arrivo a Girdwood junction bello bagnato … qui c’è una frequentata gas station e il movimento di auto, camion e moto è notevole.
Parcheggio la bici al coperto sotto la tettoia non distante dall’entrata del supermarket poi decido di rilassarmi li non prima di essermi tolto gli indumenti bagnati (l’antipioggia tiene bene ma voglio stenderla sul manubrio a sgocciolare); dopo qualche minuto l’area attorno alla mia bici è completamente bagnata dallo sgocciolamento della mia attrezzatura; qualche turista mi guarda e chiede informazioni; chi sono da dove vengo dove vado, considerazioni varie sul meteo …..
Mi concedo un meritato caffè (americano) e dolcetto
Cerco di asciugarmi
Resterò li per 4 ore a chiacchierare con gente
Piove forte e meno forte ma non sembra migliorare
Dopo le 4 sembra migliorare; mi preparo e mi dirigo verso la città ma non voglio arrivarci la sera
In area di sosta incontro nuovamente un tizio che ho incontrato a Hope
Mi riconosce
Si offre di portarmi a casa sua ed ospitarmi per la notte così da poter asciugare anche il materiale
Passaggio di 3 miglia in dietro emetto bici nel garage
Cenetta con la moglie a base di riso salmone e halibut
Piacevolissima serata che si prolunga piacevolmente fino alle 23 in conversazioni su vari argomenti
Dormo con la stufa accesa nel capannone di fianco alla bici e alla mia attrezzatura ad asciugare
Domenica 13 agosto
Indian Creek – Anchorage + giri vari in città e fuori lungo la ciclabile
25 miglia (40 km circa)
Al mattino mi sveglio comodamente e ritiro tutta la mia attrezzatura finalmente asciutta; preparo la bici senza fare rumore
Il mio amico deve alzarsi per andare a lavorare (deve fare dei sorvoli in elicottero e fotografare una zona boschiva per il progetto di una strada che colleghi una miniera a nord di Anchorage)
Scende dall’appartamento sopra il garage con una tazza di caffè caldo
Chiacchieriamo un po’ ma poi deve scappare mi saluta allontanandosi da casa con la sua jeep
Io perdo ancora un po’ di tempo poi salgo a salutare la moglie. Baci e abbracci e simpaticamente ci auguriamo di trovarci di nuovo per un eventuale altra mia avventura nelle grandi distese del Nord ….
Dopo le 8 eccomi di nuovo in strada molto tranquillamente lungo il Turnagain Arm; mi fermo a leggere tutte le informazioni turistiche posizionate mediante pannelli esplicativi, nei punti di sosta lungo la strada.
Il meteo non è bellissimo ma almeno non piove (per ora)
Dopo numerose soste mi avvicino sempre + alla città; ecco che arriva anche la pioggia
Mi fermo a coprirmi ma per fortuna dura poco
Dopo pochi km mi spoglio di nuovo
Sono all’estremità meridionale della città
Dopo una grande palude ecco i primi sobborghi che fanno intuire che ci si sta avvicinando
I primi magazzini, i primi centri commerciali, le prime case …
È domenica
Poca gente in giro
Un cane solitario in mezzo alla strada ma con atteggiamento sicuro mi fa pensare che abiti nei paraggi; abbaia ma non sembra cattivo; mi fermo per cercare di capire dove sta di casa
Un automobilista si ferma chiedendo se ho bisogno di aiuto
Immaginava fossi intimorito dal cane in libertà (spiego che non ho paura ma stavo cercando di capire dove stesse il padrone …)
Vado avanti
Procedo lentamente guardandomi a destra e sinistra anche se non c’è nulla da vedere
Quartieri periferici tutti uguali come in tutte le grandi città (anche se stento a definire Anchorage una grande città; certo è estesa ma non è paragonabile alle grandi città americane)
Con la massima calma procedo verso nord riconoscendo alcuni luoghi già attraversati il mattino della mia partenza
Mi fermo dal Mac per pranzo e approfitto della connessione wi-fi per aggiornarmi con notizie e curiosità varie
Cazzeggio tutto il pomeriggio arrivando in centro; curioso anche nei grandi magazzini di articoli sportivi, articoli di forniture per la casa …
Insomma … dove mi incuriosisce entro e do un’occhiata facendo confronti con i prezzi italiani e notando le differenze degli articoli venduti sugli scaffali (dal cibo agli utensili da lavoro) all’abbigliamento sportivo a… alle biciclette
Il tardo pomeriggio lo passo in centro decisamente un po’ più vivo del triste e piovoso lunedi mattina della partenza
Il mio giudizio sula città cambia e migliora anche se dal punto di vista architettonico non ha nulla di che da offrire; l’edificio più antico è del 1900 ed è situato nella via principale dove c’è anche il punto di partenza della gara di Sledog più famosa
Decido di ripercorrere il trail della costa raggiungendo praticamente l’aeroporto e proseguendo fino al termine del percorso che si spinge a sud dell’area urbana di Anchorage.
Giungo quindi con mia grande sorpresa all’interno di un grande parco giochi & centro sportivo (soprattutto utilizzato nella stagione invernale) che in estate è adibito anche a convention center, decido di fermarmi qui per la notte ma fatico a trovare un posto
Non voglio usare la tenda e bagnare tutto di nuovo
Spira un vento fastidioso
Con un po’ di occhio e fortuna individuo una casetta in legno che fa parte dell’anello della pista di fondo (probabilmente la stazione della giuria de dei cronometristi)
Mi installo sotto la tettoia al riparo dal vento e dalla vista
Porto con me la bicicletta su per una decina di scalini di legno
Stendo il sacco a pelo e il sacco da bivacco
Buonanotte (anche se è chiaro) il buio è solo dalle 11 alle 5
Lunedi 14 agosto
Anchorage (Kincaid park) – Anchorage downtown e ritorno in aeroporto nel pomeriggio
20 miglia (stima) (32 km circa)
Risveglio nella capannina di legno del circuito di sci di fondo;
un gruppo di moose corre al mattino presto sui prati poco lontano da dove dormo; mi sveglio e mi affaccio dalla casetta; un giovane moose si accorge e arresta d’improvviso la sua corsa restando immobile e guardando verso la mia direzione; gli esemplari più grandi non danno importanza; dopo meno di un minuto anche il piccolo raggiunge il gruppo
rientro in città e faccio colazione con caffè e donuts in gas station
Curioso da Big Ray’s store che vende tutto per attività sportiva outdoor (anche pistole e fucili) ,,,
Ritorno da Rey,s e anche da un rivenditore di bici che mi accoglie e mi fa privare in parcheggio la fat bike della Trek; (Trek Bicycle Store of Anchorage)
mi fermo anche da Rei
faccio un giro in centro e al visitor center dei parchi
riprendo la strada del ritorno lungo la ciclabile costiera e arrivo in aeroporto sotto un temporale che mi bagna per fortuna solo in modo leggero; sono le 16:30
ho tutto il tempo per organizzare il bagaglio
Martedi 15 agosto
Volo di ritorno (scalo a Portland – Oregon)
Volo di ritorno Portland – Francoforte
Mercoledi 16 agosto
In volo da Portland a Francoforte con ritardo di 2 ore alla partenza
Volo di ritorno Francoforte – Malpensa
TOTALE KM PEDALATI: 2412 circa
Bellissimo giro, sempre bello leggerti…
Complimenti! Grazie del viaggio che mi sembra di avere vissuto, ma risparmiandomi tutta la tua fatica!!!
Elisa
Bellissimo leggere le tue avventure ci trasporti con te !