
NOTA: gli appunti di viaggio si trovano in fondo alla pagina, dopo le immagini










































































Appunti di viaggio
Premessa
Come spesso mi capita, arrivo al giorno della partenza per il viaggio quasi distrutto e in un “limbo” pieno di sentimenti e sensazioni contrastanti
La voglia di partire ed allontanarmi dalla quotidianità fatta di persone e luoghi che conosco bene ma al contempo la leggera ansia che tutto vada bene durante le ultime fasi prima della partenza (biglietto aereo, permessi, tasse, peso del bagaglio)
Sono sempre quasi certo di rilassarmi quando saro’ lasciato solo con il mio bagaglio a mano a bighellonare per Malpensa in attesa del mio volo.
Questo, se e’ lungo, mi servira’ proprio per staccare, per mettere distanza fra me e la vita normale quotidiana.
Il lungo volo serve da cuscinetto fra le due “vite”; quella normale e quella del viaggiatore.
Succede quindi che un paio di giorni prima di partire mi dia fastidio un po’ tutto, il mio lavoro, la casa, le facce delle persone, i soliti gesti … insomma … riesco a darmi fastidio da solo!
What does an atlas do, in essence, but opens the world up to its readers?
Che cosa fa un atlante, in sostanza, se non aprire il mondo a colui che lo legge?
- da ATLAS (periodico di lettura in distribuzione sui vettori aerei Ethiad)
mercoledi 15 marzo
la partenza complicata
… anchesi’ che questa volta parto alla sera alle 21 quindi lavoro nel mio negozio fino alle 16 per poi precipitarmi a casa, fare una doccia ed essere pronto.
Troppa fretta facendo la poca barba che ho, finisce che mi taglio in piu’ punti ….
eccomi a Malpensa con mio padre
serata tranquilla
poca gente in giro, nessuno al check-in
sembra tutto ok quando … ecco l’imprevisto
Ce l’hai l?ETA per l’Australia?? (Electronic Travel Autorization …. un balzello simile all’ESTA per gli US)
NO!
accidenti!
Questo E’ un PROBLEMA!
Meno male che lo posso fare al volo qui in aeroporto
vado allo sportello anche per pagare il sovraprezzo dell’oversize baggage (lo scatolone contenente la bici e gran parte della attrezzatura e vestiario, che deve essere al massimo 32 kg ed essere l’unico bagaglio altrimenti si paga il sovrapprezzo per la sola bici + il bagaglio normale in stiva che costerebbe molto di più)
Beh … superata la tensione iniziale sembra tutto risolto
mi scoccia però ammettere che ho fatto una grossa cazzata per un viaggiatore …. avrei dovuto sapere della tassa
addebito questa grave svista al lavoro e ai casini che ho in testa (troppe cose) …. e me la cavo cosi’ fra me e me ….
ok sono pronto
lo scatolone supera i controlli scanner e sparisce sui nastri trasportatori
gironzolo con mio padre nel Terminal 1 poi ci salutiamo
La reazione un po’ emozionata di mio padre mi sorprende non poco
Sembra quasi che non voglia lasciarmi partire o almeno cerca di nascondere l’emozione
Lo lascio andare ma lo chiamero’ al telefono più tardi quando sara’ rincasato ed io avro’ superato i controlli
Lo guardo camminare verso l’auto parcheggiata poi … rientro nel terminal e gironzolo qualche minuto
Dopo i controlli di sicurezza vado al gate; ho le gambe molli; mi sto rilassando; chiamo mia sorella al telefono per un saluto; poi chiamo papa’ che nel frattempo e’ arrivato a casa; chiamo anche Silvio scherzando e prendendolo un po’ in giro sperando di suscirare in lui l’invidia per il mio ritorno in NZ (la priammia visita laggiu’ e’ stata con lui nel ’98)
mi imbarco e comodamente seduto sulla poltrona al mio posto faccio un’ultima chiamata a Paola.
Decollo dopo le 21; ormai e’ buio; cerco di guardare fuori dal finestrino per intuire cosa stiamo sorvolando e capire la rotta dopo il decollo
Mi sembra di capire che ci si lasci il Ticino sulla sinistra e si devii a destra (verso Est)
inizio a seguire qualche programma tv e ogni tanto sento parlare i vicini di poltrona
ragazzi che vanno in Thailandia 15 giorni …. non tardo ad assopirmi seduto al mio posto
giovedi 16 marzo
volo a Abu Dhabi e connection per Sydney
lungo volo per Sydney
a Abu Dhabi aspetto una decina di minuti al desk che emettano il mio biglietto per il volo in Australia,
gironzolo un po’ osservando le persone che transitano nell’affollato aeroporto arabo
Affascinanti sguardi si celano dietro il velo nero delle donne truccate e sensuali
alcune decisamente affascinanti … altre un po meno ….
grande traffico in questo hub molto simile a quello di Dubai; metropoli in continua espansione nel mezzo del nulla desertico;
la mia connection e’ dopo circa 3 ore
prendo posto sull’aereo con la consapevolezza che sara’ un lungo balzo per l’Australia; sono infatti circa 12 ore e trenta
qualche film, due chiacchere con il vicino ogni tanto mi alzo per sgranchirmi le gambe e vado in fondo vicino alle toilette per stare un po in piedi e parlare con le hostess
venerdi 17 marzo
volo per Sydney
visita della città
arrivo in aeroporto; qui ho ben 11 ore di attesa quindi vado in centro a Sydney; sono contento di tornarci; ricordo infatti di esserci stato proprio la prima volta che volavo verso la NZ; era novembre 2005 e mi sarei trovato proprio qui con l’amico e collega di lavoro Silvio in arrivo da Londra con altro aereo.
metropolitana e giro in centro per tutto il giorno a Sydney; tempo caldino ma grigio; ogni tanto qualche acquazzone mi bagna; mi riparo; gironzolo; attraverso completamente il famoso ponte sulla baia recandomi nel quartiere di fronte alla city con belle viste sull’harbour; sul ponte incrocio una infinità di persone che partecipano ad una gara di corsa/marcia non competitiva; gran parte dei partecipanti sono donne; ritorno sui miei passi e vado anche al museo di arte moderna
nel tardo pomeriggio rientro in aeroporto non prima di aver fatto un lungo giro nella zona portuale esterna che e’ stata rimodernata ed ora e’ un piacevole posto turistico dove si mangia si fa shopping, si fa sport … nel cuore della citta’ a pochi passi dalla baia.
in serata ho l’ultimo volo verso la Nuova Zelanda
in aeroporto addocchio una ragazza (giovane donna carina che guarda caso si siederà proprio di fianco a me sull’aereo)
chiacchieriamo piacevolmente durante il viaggio
all’arrivo dopo le formalità scopro che non c’e traccia del mio bagaglio
iniziamo bene!
mi reco al servizio bagagli e da qui inizio ignaro il mio calvario
non mi resta che gironzolare in aeroporto attendendo il prossimo volo in arrivo ma ormai è notte e il movimento aereo riprendera’ domattina presto; notte nella zona arrivi dell’aeroporto
sabato 18 marzo
bloccato in aeroporto a CHC
nessuna notizia del mio scatolone contenente la bici e tutta (o gran parte) della mia attrezzatura
FRUSTRANTE!!
se la situazione non cambia sarò costretto a cambiare il mio giro
Non si sa dove sia
rimasto a Abu Dhabi, perso a Sydney, mai partito da Malpensa …???
Nessuna traccia nel sistema informatico
chiamato assistenza clienti Alitalia; secondo loro e’ l’ultimo vettore che ha operato il volo che e’ responsabile del bagaglio e deve gestire la ricerca (ovvero Virgin Australia)
sabato tutto il giorno in aeroporto con la speranza che arrivi con i voli della tarda mattinata da Sydney, con il volo del pomeriggio oppure con quello serale (cargo)
….. niente …
gironzolo in aeroporto con il carrello con 1 borsa; leggo il libro, gironzolo, guardo i passeggeri che arrivano e che partono
mi reco spesso al desk dei bagagli speranzoso di avere una rispota positiva o almeno qualche notizia rassicurante; nulla …. il personale cambia turno e lascia le consegne al collega successivo avvisando del “caso umano” italiano di uno che gironzola vagando per l’aeroporto in attesa della bicicletta
la giornata trascorre inesorabile; decolli ed atterraggi si susseguono; il tabellone cambia di continuo il nome ed il numero dei voli e delle destinazioni
della mia bicicletta non si sa nulla
arriva sera e sono ancora speranzoso del volo in arrivo per la notte o del cargo in tarda serata
la seconda notte la passo in area “dormitorio” dell’aeroporto assieme ad altra gente in partenza o arrivo;
domenica 19 marzo
notte in aeroporto
alle 5 l’area dormitorio chiude e noi ci ritroviamo a vagare per l’aeroporto; vado a fare colazione al bar e attendo speranzoso le 6 ora di apertura del desk bagagli
ritrovo il personale del venerdi sera ma con aria sconsolata mi dicono di non avere notizie
mi fanno vedere a video gli innumerevoli messaggi di ricerca del bagaglio fra gli aeroporti di Christchurch, Sydney e Abu Dhabi … senza alcun risultato; 3 continenti alla ricerca …. della MIA bicicletta!
ora il problema non è piu di quado arrivi il mio bagaglio ma di dove effettivamente sia!!
cosa faccio? Non posso passare le vacanze in aeroporto
non e’ colpa mia … deve pur esserci una spiegazione …sono ormai oltre 24 ore che sono atterrato qui!!
qualche chance con 4 voli in arrivo da Sydney per la giornata di oggi; speriamo in bene in ogni caso è frustrante
niente bagaglio niente notizie
mi sento prigioniero come nel film Airport con Tom Hanks
frustrante …!
sono nervoso e mi verrebbe anche da piangere
alle 10 prendo una decisione! decido di uscire!!
autostop per il centro
si ferma un signore
lo accompagno per breve deviazione al supermercato e poi mi porta in centro
gironzolo senza meta e un po’ spaesato fra quello che era il centro di Chc ora distrutto dal terremoto di 6 anni fa ora in fase di demolizione e ricostruzione.
container come negozi, gru, impalcature metalliche ad ogni angolo
qualche residuo di macerie e edifici in via di demolizione e costruzione di nuovi con criteri antisismici (struttura con enormi barre metalliche portanti)
un po di gente in piazza ad osservare una gru che demolisce un palazzo lesionato dal terremoto (attrattiva del giorno!! woow!)
un po di giovani che fanno acrobazie con le loro biciclette in centro; alcuni giocano a scacchi con gli scacchi giganti in piazza
verso sera ritorno in aeroporto
servizio bagagli
nessuna traccia
dormo ancora in aeroporto questa volta direttamente agli arrivi
lunedi 20 marzo
CHC autostop – Tekapo – Twizel – Wanaka
alle 5 vengo svegliato da addetto aeroporto dicendo che non posso dormire sdraiato per terra perche’ da quell’ora l’aeroporto si anima nuovamente; ok; colazione al bar e per le 6 sono ancora a chiedere al desk
nessuna notizia
la faccenda si fa veramente triste; inizio ad essere arrabbiato anche se non so con chi prendermela; chiedo notizie in giro a qualsiasi persona dell’aeroporto
tutti mi rimandano al desk bagagli dico che loro stanno seguendo la situazione
non c’è altro da fare
sono stanco e affranto … … vado alla Polizia aeroportuale
(voglio solo parlare con qualcuno e spiegare cosa sta succedendo senza avere le solite risposte di circostanza degli addetti ai lavori; gli agenti si dimostrano molto premurosi; parliamo insieme, mi offrono una colazione e uno snack e mi danno anche un paio di magliette e un beauty case contenente qualcosa per rinfrescarmi; mi fanno fare una doccia nel reparto riservato e poi gironzoliamo insieme in aeroporto “in servizio”; si interessano al mio caso e mi scortano in giro per l’aeroporto chiedendo informazioni personalmente; ovviamente non ho la pretesa che loro risolvano il problema, ma almeno mi sono sfogato e ho avuto un confronto con qualcuno senza essere con la mia mente chiusa pensanso al bagaglio che non arriva)
ancora niente notizie
ok decido di andarmene via da li!!
autostop verso le 10 del mattino sulla strada 1 verso sud
1 passaggio da un giovane ragazzone che mi porta alla periferia sud
1 passaggio da una coppia di americani con piccolo Van noleggiato e sono con loro fino a Lake Pukaki
ottimo vino sulle rive del lago con splendida giornata
cerco di prenderla sul ridere e rilassarmi
va un po meglio ma spero di avere presto notizie
con loro fino a Twizel; nel tardo pomeriggio sono solo lungo l’unica strada in mezzo alla campagna neozelandese (loro si fermano in un campeggio per la sera e la notte)
sono le 7 di sera circa non penso di trovare altri passaggi
si ferma una macchina con 3 ragazze giovani e carine (2 francesine e un’americana)
in auto non c’e’ praticamente spazio ma in qualche modo mi fanno salire
dove andiamo?
Non lo so … sono in giro a zonzo
loro vanno a Wanaka … ok anche per me!!
arriviamo dopo un paio di ore scarse poco prima del buio
ci salutiamo al parcheggio, loro vanno da amici
io gironzolo e cerco ostello
lo trovo
esco per una meritata birra rilassante in un pub
cameriera carina bell’ambiente buona birra scura
martedi 21 marzo
autostop Wanaka – Cardrona – Queenstown – ritorno a CHC per prendere la bici
mi sveglio colazione chiamo in aeroporto
mi hanno chiamato!
Il bagaglio è in arrivo per la notte stessa a CHC
ok finalmente
prendo accordi; si offrono di spedirmi il bagaglio nel posto piu’ vicino a dove mi trovo ora; per carita’!!! fermi tutti!!! vengo a prenderlo io!!
ritornero’ a prendere il bagaglio in serata
per oggi però gironzolo ancora
autostop fuori Wanaka; fermo un ciclista italiano del centro italia in giro da un mesetto da nord a sud; mi dice che Etihad non va bene per il trasporto di merce sportiva (anche lui brutte esperienze) non è il primo che sento
si ferma una ragazza tedesca in giro per qualche mese con auto in prestito da amici
va verso sud
viaggiamo insieme e ci fermiamo in bellissimo ranch-bar-pub-salon storico a Cardrona
qui incontro di nuovo il ragazzo in bici
cappuccino con dolcetto
foto e si riparte
arriviamo a Queeenstown; turistico molto incasinato traffico sullla strada anche per lavori stradali
giornata grigia e freschina
l’autunno sta arrivando qui al sud
andiamo in centro in auto
non ci piace un sacco di gente in giro a piedi per le vie del centro
me la ricordavo così ma molto meno turistica
lei non vuole fermarsi e ha ragione io d’altronde so che da qui devo in qualche modo tornare indietro
ho una bici che arriva stanotte a quasi 400 km di distanza
gia’ …. facilmente come se nulla fosse in un giorno di autostop e solo 3 passaggi mi sono allontanato di 400 km dall’aeroporto
tutto molto facilmente e tranquillamente
niente male … niente male
la NZ in questo non delude mai!!
autostop con tipo un po’ bulletto con macchinone sportivo con motore rombante
mi fa provare ebbrezza velocità; sembra provare piacere quando io sono teso per la sua guida; la situazione non mi piace; ho un po’ paura e disagio; valuto di farmi scendere; lo capisce
si tranquillizza ma rimane un gasatello un po’ sbruffone
si prende anche una multa dall’agente di polizia che ha incontrato poco prima a fare benzina
penso che quasi lo aspettasse sulla strada
ci ha incrociati di nuovo poco fuori dal paese e con il laser ha verificato la velocità
lampeggianti!
Sua inversione
il ragazzo impreca e accosta
123 km/h
multa!
Gli sta bene!
prosegue un po piu’ tranquillo; dovrebbe andare a CHC ma cambia idea in continuazione
decide di fermarsi a Hawea e mi lascia in strada poco prima di Twizel
altro passaggio con coppia fino a Twizel e sono al posto dove mi hanno raccattato le 3 ragazze ieri sera
passaggio con coppia inglese lui molto strano, un po dandy.. , un po gay…, non so se mi prende in giro oppure e’ un po stupido di suo
va a 40-50 km orari e sembra estasiato da tutto cio’ che vede che sente da me, dice di essere in pace con la natura a di avere scritto una canzone, di non essere interessato al sesso, ha conosciuto la donna accanto a lui ma dormono in letti separati … sono stati fulminati dall’amore a Geraldine e sono diretti di nuovo la per qualche giorno; si ferma, parla, dice di essere morto e rinato, riparte, rallenta, va a 40 km
a Pukaki con una scusa li saluto e mi rimetto in strada da solo …
passaggio con 3 ragazzotti che sono ben organizzati con un furgoncino
campeggiano nei pressi di Fairlie e mi lasciano li
ottimo
la serata inizia ad essere grigia e piovosa
non sono certo di trovare un passaggio fino a destinazioni ormai ….. piove insistentemente ma la temperatura è buona … quando ….. 2 ragazze con auto a noleggio provenienti dal lago Tekapo e dirette nuovamente a CHC si fermano
sono Thailandesi
molto carine e gentili
mi fanno salire e chiacchieriamo
vanno un po veloci nonostante la strada e i limiti di velocita
ogni tanto piove anche fortino, ormai e’ scuro
proseguiamo, chiacchierando e … mi portano in aeroporto
sono passate le 9 di sera
io sono partito la mattina del giorno prima proprio da qui
in 36 ore circa ho fatto un giretto di quasi 1000 km in autostop a sud della NZ con soli 9 passaggi in tutto!!! niente male niente male!!!! (anche se i miei progetti erano molto diversi)
eccomi di nuovo in aeroporto
posto ormai tristemente famigliare ma il morale e’ alto perchè so che ritroverò la bici l’indomani
dormo ancora accampato qui
mercoledi 22 marzo
CHC – Amberley – Waipara – Hanmer Springs (142 km)
sono nuovamente svegliato alle 5
faccio colazione e poi mi dirigo al desk appena aperto
la signora mi riconosce e sorride lieta di darmi la buona notizia
in effetti mi ero accorto prima di lei poiche’ arrivando al desk avevo visto il mio scatolone su un carrello
eccola li la mia bici in attesa di essere ritirata!
finalmente bicicletta ritirata alle 6 del mattino al Baggage claim dell’aeroporto con estremo sollievo anche degli impiegati al desk che ormai facevano il tifo per me!!
Devo ammettere che da li hanno infatti fatto tutto il possibile per rintracciare il mio scatolone; decine e decine di messaggi del loro sistema interno di ricerca sono stati emessi, letti e controllati per verificare i codici di imbarco, le descrizioni e cercarne le tracce; hanno anche telefonato agli aeroporti di Sydney e addirittura ad Abu Dhabi (dove c’era qualcuno che non parlava ne capiva bene l’inglese e quindi c’erano anche problemi di comunicazione vocale)
Alla fine tutto si è risolto ma con 4 giorni di ritardo (valuterò ora se intentare una causa di risarcimento che in qualche modo mi copra economicamente da un danno che in effetti è solo quantificabile come “perdita di tempo utile” … nulla di più, anche se non è poca cosa in un viaggio in bici dall’altro capo del mondo
piove
riassemblo la bicicletta con tutta calma utilizzando l’apposito piedistallo fuori dal terminal e protetto sotto la tettoia; sono piu’ tranquillo ora … finalmente si parte … con itinerario completamente stravolto
ormai ho perso 4 giorni
colazione da McDonald fuori dall’aeroporto poi inizio a pedalare in direzione nord; mi lascio alle spalle gli hangar e la zona aeroportuale per infilarmi sulla strada n. 1 che punta a nord
Cielo grigio minaccia di piovere e la pioggia non si farà attendere …
strada dritta, in pianura abbastanza trafficata anche di traffico pesante; inizia a piovere in modo insistente ma la temperatura è ottima per pedalare
cerco una soluzione alternativa alla strada principale; la trovo dopo diversi km ed esco attraversando paesi non lontani da CHC per poi ritrovarmi di nuovo sulla direttrice principale a quanto pare unica possibilità.
Ok si continua con passo costante non veloce ma continuo e rilasstato; cerco di non badare ai mezzi pesanti che scorrono veloci sulla mia destra ma fino a quando non mi staccherò dalla 1 la musica non cambierà; vado avanti per circa 40 km quando finalmente arriva la tanto desiderata deviazione verso l’interno nei pressi dell’abitato di Waipara; verso le campagne … e le colline
prime salite al passo Weka
bel paesaggio
un poliziotto in auto mi supera e si ferma nello spiazzo poco avanti
mi invita ad indossare il casco
eseguo
salita
bel posto
discesa e arrivo al paesino di Waikari dove faccio una meritata colazione con torta! (ma sono gia le 12)
proseguo in bel paesaggio collinare
la giornata è lunga
qualche volta sfruttando la corona più grande dietro la catena si incastra (avvisaglie di un problema che peggiorerà in seguito)
un paio di volte sono costretto a fermarmi e rimettere a posto la catena con le mani
paesaggio collinare bello; tanti saliscendi che spezzano il ritmo e le gambe; tanto traffico anche su queste strade isolate.
(capiro’ dopo che e’ l’unica via di accesso nord-sud per tutto il traffico veicolare in quanto il terremoto di novembre ha cancellato pezzi di strada principale nei pressi della penisola di Kaikoura; tutto il traffico è stato deviato qui … e io ci sono in mezzo)
attraverso un bellissima zona purtroppo percorsa da incendio 2 settimane prima; grave danno ambientale; si sente ancora l’odore dell’incendio; mi fermo a chiede informazioni a un operatore dei lavori sulla strada
continuo ad avanzare in questo bel paesaggio pedalando e guardandomi a destra e a sinistra; ogni tanto belle viste sulle colline, sui campi coltivati, mucche, pecore, capre, … alpaca, mucche, pecore, bianche e nere ….. sul Waiau Ferry Bridge mi fermo per ammirare un bello scorcio sul fiume che scorre ampio poche decine di metri in valle sotto di me sull’ampio terrazzo fluviale ciottoloso
proseguo per Hanmer Spring ed arrivo in questa località turistica carina ma molto artificiale tutta incentrata sulle terme; non ha altro da offrire se non passeggiate nei dintorni …ma è ormai tardissimo e la mia giornata e’ stata lunga; mi fiondo in un market per un super hamburger; poi indietro lungo la strada per altri 7 km tornando nei pressi di un torrente addocchiato un’oretta prima
qui c’e’ una coppia che pesca con camper; chiacchiero un po’; sono svizzeri; dicono che non si può campeggiare e loro hanno preso multa
io trovo uno spazio nascosto al riparo dalla vista dell’unica strada che corre non troppo lontano; sono nela boscaglia; faccio doccia nel torrente e vado a dormire
bella serata
bella nottata tranquilla; sono certo di essere nascosto alla vista dalla strada ; nessuno verra’ a rompere
giovedi 23 marzo
Hanmer Springs – Lewis pass – Springs Junction – Maruia – notte nel giardino di una fattoria sulla strada (142 km)
grande cazzata; niente colazione ma la prima possibilita di mangiare qualcosa sarà fra …. 90 km! A Springs Junction!; Bravo! Un genio!; un po’ fiacco; la strada è bellisima ma sale scende e taglia le gambe
un po’ fiacco ma inesorabilmente proseguo cercando di godermi il paesaggio
il Lewis pass si fa desiderare; è dura ma ci arrivo; parecchi cantieri aperti lungo la strada costringono a senso unico alternato; alcune volte vengo bloccato, altre mi invitano ad andare avanti facendo attenzione e passando “in contromano al riparo dai birilli dei lavori in corso; scopro in questo modo che si sta lavorando all’ammodernamento della carreggiata poichè il terremoto dello scorso novembre ha devastato la strada n-1 costiera; tutto il traffico è stato deviato lungo questo tragitto e il passaggio continuo di mezzi peasanti sta mettendo a dura prova le condizioni stradali; molti disagi viabilistici per questo terremoto nell’isola del Sud della NZ del novembre 2016; e anch’io, minuscolo, in bicicletta ne sto facendo le spese!
Arrivato al Lewis pass con soddisfazione ed incitato dai road workers inizia una lunghissima discesa nella foresta; piacevole e rilassante; dopo una decina di km arrivo nelle campagne di Spring Junction, praticamente un incrocio nelle campagne con una stazione di servizio un bar e un enorme parcheggio sterrato per truck; qualche casetta di campagna punteggia le distese versi fra le montagne; dopo un meritato pranzetto mi corico all’ombra per rilassarmi ma decido poi di ripartire; non c’e tempo per cazzeggiare; la strada è lunga e la giornata è bella; inutile perdere tempo ad un incrocio; via in sella di nuovo curiosando a destra e a sinistra dela strada,! Il pomeriggio trascorre inesorabilmente in strada fra piacevoli paesaggi naturali; traffico pesante a volte un po’ invadente in questi luoghi che mai prima avevano visto questo via-vai.
è piacevole proseguire ma a una certa ora è meglio pensare di fermarsi per piazzare la tenda per la notte; la strada è stretta e tutto è chiuso da staccionate per animali; praticamente impossibile (in questa zona) trovare un posticino per me; sta diventando tardi; speranzoso proseguo ma la storia non cambia; bosco fitto strada stretta, fiume vicino alla strada , niente spazio; alla fine decido di chiedere ospitalita’ in un terreno agricolo; entro nella proprieta’ privata di una fattoria; busso alla porta, qualcuno sta guardando la tv; chiedo gentilmente se posso mettere la tenda la fuori che non disturberò; i cani mi fanno festa in mezzo ai piedi; il proprietario acconsente senza problemi; monto la tenda nel bel praticello curato poco distante il deposito attrezzi della fattoria in compagnia dei cani incuriositi; finisco le operazioni poco prima del buio; anche questa sera niente doccia purtroppo! Buonanotte!
venerdi 24 marzo
Maruia Falls – Murchison – tratto in autobus per lavori in corso su strada stretta etrafficata ) – Blenheim – Picton – ferry per Wellington con traversata serale – arrivo a Wellington – ricerca ostello e incontro gruppetto italiani che mi invita pr birra e posto a dormire a casa loro
(40 km con bici poi bus e ferry)
riparto dal terreno brinato senza lasciare traccia del mio passaggio; saluto i cagnolini che vengono a farmi visita ma non vedo nessuno della casa; non voglio disturbare essendo ancora relativamente presto; mi rimetto in strada; il traffico inizia a percorrere la strada anche se già di prima mattina ancora al buio iniziavo a sentire pesanti automezzi percorrere la strada di fianco alla fattoria dove stavo tranquillamente dormendo in tenda; pedalo piacevolmente; arrivo alle Maruia Falls e mi godo una pausa relax; 2 chiacchiere con alcuni camperisti parcheggiati qui per la notte
proseguo; arrivo alla junction e prendo la direzione Murchison; arrivo qui abbastanza in forma ma provato dall’incessante traffico pesante; molti lavori in corso e restringimento di carreggiata; chiedo infomazioni; mi spiegano che da qui fino alla costa la situazione peggiora e mi sconsigliano vivamente di utilizzare la bicicletta; mi scoccia parecchio; ci penso e ci ripenso parcheggiato nell’area di servizio e mangiando in un ristorantino; vado al museo della cittandina che reca molte immagini di un devastante terremoto degli anni venti
ok … decido di ascoltare i consigli; già troppi cambiamenti in corso di questo viaggio … ma non per colpa mia e la capacita’ del viaggiaore sta anche nel sapersi adattare alle situazioni che via via si presentano
OK per un passaggio in bus per bypassare la zona di lavori in corso (mio malgrado)
biglietto bus per Picton
arriva alle 14
aspetto e parlo con ragazza svizzera di Basel non troppo loquace
sul bus noto che ho fatto bene a prenderlo perchè la strada effettivamente e’ costellata di lavori in corso
poco spazio per la bici lungo i lughi sensi unici alternativa non piacevole pedalare qui
troppi camion che deviano dalla strada principale (la 1) interrotta da mesi (novembre) causa terremoto
Picton; serata grigia e ventosa; veloce giro per la cttadina; mangio un panino; l’idea è quella di stare qui in giro per la notte e magari l’indomani fare un giro nella penisola di Queen Charlotte ma ho la sensazione di essere in ritardo sulla tabella di marcia e quindi decido di spendere il mio tempo per visitare di piu’ l’isola del Nord; visto che i piani sono cambiati mio malgrado … stravolgiamo tutto!! chissenefrega!!
giro in centro in bicicletta; cena da Subway e poi al terminal traghetti
Salto subito sul ferry per Wellington in partenza dopo le 20; ok; biglietto e via!
mi imbarco con la bici nel vano treni poi salgo ai ponti superiori
si parte
salgo sui ponti esterni e faccio foto da entrambi i lati della nave poi mi ritiro all’interno prima del buio
leggo qualcosa; cerco di sonnecchiare; sono circa 3 ore di traversata; 2 appunti sdraiato sul divanetto; dopo 3 ore si arriva a Wellington; con la mia fidata bici a mano scendo dal ferry e attraverso ormai al buio l’area portuale lungo una importante arteria di traffico; non tardo (per fortuna) ad incontrare la pista ciclabile; mi dirigo in centro in bici al buio alla sera; tanta gente in giro; faccio un po’ fatica a capire dove sia un posto dove mangiare; è chiaro che non riuscirò a trovare un posto tenda a mezzanotte in pieno centro città; dovrò andare in un ostello però … tutto pieno! Strapieno per il week-end di concerti e bancarelle (cosi’ mi dicono)
proseguo la mia ricerca chiedendo indicazioni ai ragazzi in giro sui marciapiedi; nulla … tutti pieni … giro 2 o 3 posti suggeriti ma niente; comincio a pensare di tornare verso il porto e infilarmi su qualche banchina un po ‘imboscata; ormai è mezzanotte; intanto mi incuriosisce il bel movimento giovane che c’è in giro; non è certo il mio mondo … ma fa piacere.
sempre in bici gironzolo su e giu’ per i marciapiedi nell’affollata serata di venerdi; mi avvicino ad un gruppetto; sento parlare italiano
stupiti mi chiedono cosa ci faccio in bicicletta e mi invitano a stare a casa da loro non prima di una birra al bar affollato e con musica a manetta
(prima carichiamo la bici sul loro furgone)
a casa conosco una loro amica ungherese che mi prepara cena con patate (è mezzanotte e si chiacchiera piacevolmente in italiano e inglese); mi inviatano ad accomodarmi; dopo una doccia mi metto a letto sul divano della sala.
Esperienza bella, calda e ospitale; è bello viaggiare cosi’ e incontrare questo tipo di persone; queste esperienze valgono il viaggio e sono più facili da fare se si viaggia soli,
sabato 25 marzo
isola del Nord
Wellington – Upper Hut – rottura del forcellino del deragliatore!
(40 km con bici poi passaggio autostop di soccorso per rottura bici fino a Greytown – ospitato da famiglia)
chiacchierata mattutina con gli amici italiani in casa
parto tardi da qui
giretto per le vie del centro da solo in bicicletta; parecchia gente in giro; ci sono diverse strade pedonali affollatissime di gente che mangia e beve e ascolta musica dal vivo gia’ a fine mattinata; il sole e’ bello e caldo (quando fa capolino in questa giornata inizialmente un po’ grigia).
verso mezzogiorno decido di uscire dalla citta
la giornata si fa grigia
proseguo inesorabile sulla strada abbastanaza trafficata oltrepassando la zona portuale
inizio ad allontanarmi dalla costa in leggera salita
vado bene sono convinto e tranquillo
dopo Upper Hut la salita si fa più decisa c’e una catena di montagne (Rimutaka Range) da scavalcare attraverso il Rimutaka Pass per dirigersi a nord
tutto ok
vado bene ma …. sovrapensiero, cambio una volta di troppo e il deragliatore ormai logorato da tanti altri cambi sposta la catena oltre l’ultimo rapporto superiore si incastra fra questo e la ruota
non riesco ad arrestarmi immediatamente e … strappo tutto!
Guardo la catena e il cambio che penzolano tristemente dalla bicicletta … e adesso??
sabato pomeriggio … nord di Upper Hut
è tardi per sperare in una riparazione in qualche bike shop in zona
cerco di capire cosa fare
meglio tornare indietro nella cittadina appena superata e e cercare velocemente un meccanico
detto fatto
torno indietro in discesa senza pedalare guardando la catela che balla a penzoloni con il deragliatore fuori uso
la discesa finisce
corricchio un po’ in affanno cercando di guadagnare tempo; mi fermo in un supermarket
chiedo ad un ragazzotto che si offre di portarmi dal meccanico in paese
dovrei lasciare qui la bicicletta ma forse non è il caso
il meccanico deve vedere la bici non devo portare lui qui!
Niente
chiedo che lui avvisi il meccanico
io arriverò a piedi con la bicicletta; ci metterò almeno mezz’ora
mi incammino in strada con la bici in mano e corricchio
valuto che si fa tardi
ok
faccio autostop
nemmeno il tempo di fare segno con la mano che si ferma un furgoncino … sarà la mia salvezza
simpatici gentili, lei ha anche un piccolo negozio di noleggio bici a Masterton; guardano il cambio, capiscono che il danno non è risolvibile in un attimo; si offrono di aiutarmi
carichiamo la bici sul van e andiamo in paese per assolvere un impegno che avevano preso in precedenza (io sono piombato nella loro giornata senza preavviso!) a prendere una bici da una conoscente, poi torniamo sui nostri passi; il marito alla guida, la moglie fa alcune telefonate ad amici che potrebbero risolvere il problema; purtroppo il pezzo di ricambio non si trova; sono ad un vicolo cieco; ripercorro cosi la strada che avevo fatto, supero il luogo dove disgraziatamente è finita la mia corsa giornaliera per il guasto e andiamo oltre, scoprendo che la salita sarebbe stata molto molto lunga; in alcuni tratti ripida e si immergeva nelle nuvole … e nella pioggia …
io, al momento del guasto meccanico ero solo all’inizio!
Ci immergiamo nelle nuvole e nella pioggia; scolliniamo e il tempo migliora
arriviamo a Masterton dopo una trentina di km; continuano le telefonate della donna per aiutarmi a cercare il pezzo di ricambio.
Nulla!
nemmeno nel suo negozio
ok …
senza indugio mi comunicano che sarò loro ospite fino a lunedi mattina, quando mi porteranno dal meccanico in città (il marito lavora qui)
cena in famiglia con fish and chips e una bella chiacchierata sui viaggi e i differenti stili di vita; per
la notte vengo ospitato in casa da loro; doccia e letto matrimoniale a disposizione in camera pulita e profumata!
domenica 26 marzo
ospitato da famiglia, marito e moglie.
bella giornata normale domenicale: la mattina, dopo una abbondante colazione presso il bar “centrale” del paesino con popolazione strettamente “local”, il marito mi porta a fare un ampio giro in auto della zona con visita al faro e a belle scogliere sull’oceano; ritorniamo al piccolo shop di noleggio bici dove la moglie gestisce questa piccola attività (è un’insegnante stagionale per le scuole primarie); dopo pranzo faccio una passeggiata da solo e rientro in casa a chiacchierare con il marito guardando la tv; a fine pomeriggio il tempo si fa meno grigio e faccio una lunga passeggiata a passo svelto con la moglie con tappa dalla sorella per un the; splendida villa con giardino curatissimo e veranda invidiabile; il simpatico gattone è interessato ai miei sandali e giochiamo insieme per un po’ sulla moquette dell’enorme salone
cena in famiglia con piacevole chiacchierata poi a nanna; la notte sento che piove ma io sono piacevolmente al riparo in un letto matrimoniale tutto per me.
lunedi 27 marzo
Greytown – Masterton in auto – riparazione bicicletta e dalle 11 di nuovo finalmente in sella
Masterton – Woodville – Manawatu Gorge – Feilding (nord di Palmeson North) – Bulls (135 km)
è ancora buio quando usciamo di casa e percorriamo la strada che ci porta a Masterton; qualche piovasco qua e la non promette nulla di buono per la giornata
il mio primo problema è sperare che il meccanico della cittadina risolva il mio problema
apre alle 8:30 e siamo in anticipo; il mio amico che mi ha ospitato deve entrare al lavoro quindi ci salutiamo; gli devo molto; molta gratitudine per l’ospitalità spontanea e gentile (da vero Kiwi!)
affido la mia Salsa Fargo nelle mani del meccanico che non sembra impensierito dal problema; ci vorra’ un po ma me la rimette in sesto; gironzolo a piedi sfaccendato per le vie del centro
è lunedi mattina, poca gente in giro ; piovaschi mi fanno rifugiare sotto le tettoie dei negozi; mi soffermo a guardare dentro la vetrina di una parruchierra davvero …. procace! Complimenti ….. lei si accorge del mio interesse, mi guarda e mi saluta attraverso il vetro e continua a dedicarsi ai capelli della signora in poltrona
ok; è ora di finirla di fare il pirla; andiamo dal meccanico; ormai sarò pronta la bici!
Si riparte!! lunga giornata in bicicletta; la strada è in parte monotona, pianeggiante con brevi saliscendi costeggia campagne e vigneti e pascoli pianeggianti; un po di sole, qualche nuvola … sempre avanti!
Mi inoltro nelle pieghe della catena di montagne per passare dalla costa est alla zona centro sud dell’isola; qui il panorama cambia; bellissimo attraversare le Manawatu Gorge che collegano le cittadine di Woodville e Ashburst anche se il traffico lungo la Napier road mi costringe a prestare attenzione specialmente nei tratti più stretti; sotto di me scorre il fiume; dall’altra parte ecco arrivare il TranZRail; la mitica linea ferroviaria (prevalentemente merci) della Nuova Zelanda; la linea non è elettrificata e il rombo dei potenti motori diesel preannunciano l’arrivo del pesante carico, smonto di sella per ammirare il treno che mi supera dall’altra parte della montagna. Superate le gole mi fermo per ammirare il panorama che si apre sotto di me con il fiume che scorre e le dolci colline che digradano verso sud-ovest;
La giornata è lunga, la temperatura molto piacevole e io mi ritrovo a continuare a pedalare; inizio ad essere un po’ fiacco; devo mettere qualcosa soto i denti;
KFC a Feilding e poi bellissima serata sui pedali per andare oltre; decido di forzare la tappa galvanizzato dalla bella luce del tramonto riproponendomi di fermarmi non appena trovo un posto tranquillo per la tenda dove passare la notte; ormai è quasi buio … devo fermarmi;
vicino al ponte di Bulls finalmente trovo un posto tenda improvvisando una piazzola ai margini di una strada sterrata semi deserta che si dirige sulle rive del fiume Rangtikei.
martedi 28 marzo
Bulls – Wanganui – Patea – Eltham (162 km)
doccia nel fiume il mattino presto prima di ripartire
lunga giornata in bicicletta; bella giornata
qualche tratto un po’ noioso per su e giù che spezza un poco le gambe ma bello
Whanganui colazione tardi e giro in centro; la giornata oggi e’ davvero bella e luminosa!
internet al visitor centre e poi di nuovo in sella per il lungo pomeriggio in direzione della regione del Taranaki
il vulcano si nasconde fra le nubi ma durante la giornata in sella finalmente riesco a scorgerlo; la bella forma si staglia la lontano
dove sono io il tempo è bello ma si preannuncia brutto il giorno successivo
arrivo a Patea e da qui mi stacco dal mare verso il vulcano e verso Stratton; forzo l’andatura sempre piacevole e vado avanti; sono ansioso di avvicinarmi il piu’ possibile alle pendici del vulcano; arriva quasi sera e mi fermo a prendere del latte; chiedo dove trovo un posto per la tenda in paese a Etham; una signora mi da indicazioni piuttosto complicate e le tenebre non aiutano ma sono fiducioso …
esco dal negozio che e’ quasi buio
fortunatamente trovo proprio il posto indicato!
campeggio libero in un bel praticello per caravan e camper non lontano dalla strada principale appena oltre il paese
sto montando la tenda quasi al buio e arriva la signora delle indicazoni in bicicletta!; voleva assicurarsi che avessi trovato il posto
notte tranquilla e serena ma sento la pioggerella il primo mattino sul telo della tenda
mercoledi 29 marzo
Eltham – Stratford – Old Hwy Forgotten road (125 km) – Wangamomona – stop in strada vicino a Tatu
la giornata avrebbe dovuto essere totalmente dedicata alla salita (e discesa) del vulcano Taranaki m. 2518, ma il meteo decisamente brutto piovoso e grigio rende assolutamente sconsigliabile oltre che senza alcun senso questo tentativo …
a Strattorn visitor center colazione webcam per vedere il tempo
decisione di rinunciare e partire per la Old Forgotten Higway; indugio sotto le tettoie della strada principale del centro del paese facendo colazione; poi finalmente mi decido; percorrendo la strada che attraversa il centro abitato giungo ad un evidente incrocio; da qui è segnata la mia direzione per i giorni successivi; giro a destra e mi lascio alle spalle il vulcano Taranaki che è sempre rimasto nascosto da una fitta coltre di nubi e pioviggine; sono un po deluso pur non avendo alcuna colpa ma la sensazione è quella giusta; penso di aver fatto un’ottima scelta; me ne accorgo quasi subito, allontanandomi dalla strada principale; il percorso e’ tortuoso e bellissimo; prati e pascoli verdissimi, casette disseminate nella natura, torrentelli, recinzioni, boschi e boschetti, colline ripide e collinette piu’ dolci, il cielo dapprima e’ grigio poi migliora e la luce si fa piu’ brillante; la giornata e’ lunga e l’impegno fisico si fa sentire ma e’ comunque sempre piacevole; salgo diversi passi in sequenza; salite ripide e discese altrettanto ripide; la guida della bici e’ divertente; ad ogni curva e tornante cambia il paesaggio ed e’ sempre una sorpresa indovinare la vista che si aprira’ 20 metri piu’ avanti. A Wangamomona, la capitale di questa piccola (non troppo piccola) regione rurale, mi fermo per un pranzetto e una birra guardando le numerose foto storiche appese ai muri del locale.
Con lo stomaco pieno e’ piacevole riprendere il mio tragitto; la strada e’ sempre meravigliosa, il traffico quasi inesistente; proseguo per tutto il pomeriggio e oltre; inizio a valutare di fermarmi prima del tramonto; spero sempre di trovare un posto vicino all’acqua corrente; ma non e’ facile; pendii troppo ripidi per posizionare la tenda; tutto recintato e scomodo da scavalcare (oltre che illegale) con la bici; i posti che sembrano buoni sono troppo umidi (paludosi) e cosi’ mi trovo a pedalare all’imbrunire sperando di trovare un posto utile fino a che … ormai tardi, mi accontento di una stradina sterrata che si stacca dalla strada e termina davanti ad un cancello in legno che chiude un pascolo; ok qui, per oggi basta cosi’; tutto benissimo, peccato solo che avrei fatto volentieri una doccia!
giovedi 30 marzo
Old Hwy Forgotten road – Taumarunui – National Park – Tongariro Crossing Mangatepopo car park (97 km)
riparto di buon mattino dopo che gia’ un paio di auto sono transitate lungo la strada; in un attimo carico di nuovo la bicicletta, stendo la tenda in mezzo alla strada sull’asfalto, la arrotolo frettolosamente non preoccupandomi di farla asciugare dall’umidita’ e la carico sulla bicicletta; come gia’ detto, purtroppo, niente doccia la sera prima; avrei bisogno di farla; non mi sento pulito ma fra poco iniziero di nuovo il movimento fisico quindi l’eventuale doccia terminerebbe la sua funzione a breve; poco male; speriamo di farla stasera o magari anche a meta’ giornata se trovassi un posto che mi ispiara per una nuotata; il mattino pero’ non e’ esattamente caldo (meno male!) quindi di fatto si sta bene cosi’.
speriamo nella sera successiva
ok; di nuovo in sella nella bella mattinata fresca un po’ grigia ma con bellissimi panorami rilassanti bucolici e rurali
pochissime auto (di agricoltori locali) in giro
una scuola!
Ma quanti bimbi potra’ mai ospitare una scuola qui in mezzo??
eppure ci sono!
La giornata prosegue lenta trovandomi immerso nella campagna sperduta neozelandese fra innumerevoli curve, controcurve, tornantini, saliscendi, pascoli, prati, mucche, capre, recinzioni che scorrono di fianco al mio manubrio, pochissime automobili; a fine mattinata ecco che arrivo al termine di questa strada sperduta e romanticissima che consiglierei a tutti i ciclisti e ripercorrerei senza indugio!
sono a Taumarunui; contento di avere completato questa sezione del mio viaggio ma al contempo dispiaciuto un po di tornare sulle normali strade piu’ trafficate
colazione abbondante nell’unica via principale; 2 passi in giro senza bici; visita al visitor center e info per proseguire il viaggio; prossima meta, l’abitato di National Park, sono solo 40 km di strada principale, decisamente più larga e trafficata di quella alla quale sono abituato da 2 giorni; in uscita da Taumarunui mi fermo per osservare parecchi bimbi che giocano nel giardino della scuola; i bimbi sono uguali un po’ dappertutto; forse, solo forse, qui sono un po’ piu’ fortunati; sono in un posto meraviglioso, sono nella campagna neozelandese!
Si viaggia bene, senza fatica, ma quando inizio a pensarlo ecco che la strada inizia a salire impercettibilmente (in alcuni tratti meno impercettibilmente (mannaggia!) si sale!; infatti arrivo a National Park che viene dichiarato essere a 800 metri sul mare; nessuno in giro in questa localita’ “base” per le escursioni verso il Tongariro National Park; certo! siamo completamente fuori stagione!;
tutto chiuso, tranne un bar/ristorante
qui faccio un ottimo mountainering breakfast anche se sono le 4 del pomeriggio (mi viene concesso questo “pasto” solo perche’ sono un italiano in giro in bici e dimostro entusiasmo per questo viaggio e per la NZ; ovviamente me lo dicono scherzando!)
parlo con una graziosa oste argentina che inviterò a casa da me in Italia visto che vuole visitare l’Europa prossimamente; le chiedo alcune sommarie indicazioni giusto per chiacchierare; mi suggerisce dove fare una bella doccia nel torrente e dove trovare una vasca naturale e una bella cascata
parliamo piacevolmente mentre mangio, saluto e mi incammino di nuovo in strada con la bici non prima di avere fatto riformimento di latte e biscotti; mi lascio alle spalle l’intersezione per l’abitato e punto decisamente verso il parco pedalando lungo l’infinito rettilineo verso i vulcani
bella strada, nessuno in giro e bella luce pomeridiana
sono fortunato
trovo corrette le indicazioni per il luogo della cascata; abbandono la strada principale e percorro un breve sterrato giungendo cosi’ al suo termine; lascio la bici, tolgo i vestiti e discendo la scarpata erbosa e sassosa fino al torrente; dopo un attimo mi tuffo nudo in acqua bella fredda
mi insapono, mi tuffo di nuovo, mi asciugo e mi cambio con vestiario pulito
Il bel sole pomeridiano e’ davvero piacevole e rilassante; sono solo e contento di esserlo in questo posto selvaggio
di nuovo in bicicletta per arrivare alla fine del percorso giornaliero; non voglio sudare ora che sono pulito; molto tranquillamente percorro qualche km sulla strada principale fino a trovare le indicazioni per Mangatepopo; sono 7 km di sterrato non ripido su per la montagna fino alla fine della strada dove ha inizio il trek per il Tongariro
li percorro rilassato e mi godo il piacevole paesaggio vulcanico
arrivo alla fine strada dove c’e’ un ampio parcheggio
trovo una capanna in legno
parlo con due escursionisti tedeschi che dormiranno li in auto; la loro intenzione e’ di partire prestissimo per vedere l’alba dalla cima del vulcano Ngauruhoe
io decido di dormire qui sotto la tettoia in legno
non vorrei montare la tenda
sistemo il tutto per domani mattina
splendida serata con tramonto spettacolare
chiacchiero ancora con la coppia di escursionisti poi buonanotte
mi stendo nel sacco a pelo pulito e rilassato
di notte vengo svegliato da qualche auto che arriva
qualcuno parte davvero di notte
dormo, riposo, sonnecchio
vengo svegliato da strani passetti leggeri ….. un possum ….
scappa, si arrampica sulla trave della tettoia
ok, non voglio essere disturbato ulteriormente da questi animaletti
decido di montare la camera interna della tenda (senza telo esterno)
buonanotte
a notte fonda iniziano ad arrivare i primi gruppi di escursionisti
alcuni gruppi hanno la guida
qualcuno in autonomia, … solo 1 in bici in autonomia … il sottoscritto
venerdi 31 marzo
giornata trekking al Tongariro National Park con salita al vulcano Ngauruhoe e giro dei laghi del Tongariro – Mangatepopo – Turangi (49 km in bici) + trek di circa 8 ore a/r
tempo splendido!
dopo l’ennesimo gruppetto che scavalca il mio giaciglio decido di smontare la tenda ma non parto subito; continuo a sonnecchiare al riparo nel mio sacco
dopo il transito di un gruppo particolarmente numeroso e rumoroso mi decido a uscire dal giaciglio e organizzarmi per la partenza della giornata a piedi;
piacevolissimo l’inizio camminata
fresco, bella luce
giornata spettacolare
intuisco alcuni gruppetti più avanti
vado con il mio passo molto tranquillo
recupero la prima coppia di ragazze tedesche
poi un gruppo di asiatici
ecco che vengo raggiunto a mia volta da alcuni ragazzotti velocisssimi che vanno su quasi di fretta
non capisco se è una gara ne il motivo del passo cosi’ agonistico
sono davvero lento io??
Mah!!
supero alcuni gruppi sul tratto ripido dopo un’oretta di cammino piacevole
inizio ad entrare in temperatura
vengo superato da altri ragazzi velocissimi
arrivo al passo e scelgo di salire anche al vulcano Ngauruhoe attratto dalla bellissima forma di stratovulcano e invogliato dalla spendida giornata
la salita e’ davvero una faticaccia; scivolosissima con quella sabbietta inconsistente che ti fa fare un passo verso l’alto per poi scivolare in basso per 2 metri; le cose non sono migliori se si sceglie di salire dove i sassi sono piu’ grandi; anzi’; e’ piu’ pericoloso; si muove tutto!; quasi a gattoni si arriva in cima!
bella vista sul territorio circostante
il Taranaki la in fondo si staglia con il suo profilo elegante (peccato non averlo salito 2 giorni prima per il brutto tempo sarebbe stato un altro successo)
in vetta la Ngauruhoe, giro del cratere e giu’ per il versante ripido e sabbioso; pausa per togliere 3 kg di sabbia dalle scarpe! Poi di nuovo in cammino per i laghetti con colori splendidi!; tantissima gente in giro; si vede che questo e’ un’escursione gettonatissima e molto ben organizzata dai tour operator!
Gironzolo veloce in giro per i vulcani, i laghetti e i geyser; non avrebbe senso completare il Crossing perchè la discesa dall’altr versante mi costringerebbe a dover fare autostopo per ritornare alla bici esattamente dalla parte opposta del complesso vulcanico inoltre l’ambiente naturale e’ simile a quello salito per arrivare quassu’; scelgo di ritornare sui miei passi alla bici; quindi ridiscendo!; all’inizio del pomeriggio ecco che arrivo di nuovo alla mia bici; qui mi godo un’oretta di relax, mi sciacquo e mi preparo di nuovo in assetto bici per ridiscendere la Mangatepopo road fino alla strada prinicpale per poi prendere in direzione Turangi, meno male che il vento mi aiuta in strada e non e’ particolarmente difficile completare il tragitto; ad aspettarmi pero’ c’e’ una ultima noiosa salita; in cima mi godo il panorama dal parcheggio di fianco alla strada; un’ammiratrice inglese mi fa un paio di foto e chiacchieriamo insieme; poi giu’ a Turangi!
Qui cena in fast food, doccia nei bagni pubblici e trovo un posto tenda in un prato ben curato poco fuori l’abitato.
Stanco; buonanotte!
sabato 1 aprile
Turangi – Taupo – Rotorua (139 km)
Dopo la giornata di ieri belissima e “piena” oggi e’ una giornata di trasferimento (sebbene sempre piacevole!); nulla di specifico da segnalare in questa giornata; vita da strada; in sella alla mia bici percorro la strada in direzione nord; la progressione e’ lenta ma efficace; una giornata dapprima un po’ grigia poi volge decisamente al bello e si fa anche calda
arrivo a Rotorua dove, come sempre, sono in ritardo per la visita al visitor center; anzi no! Mancano pochi minuti alla chiusura; ce la faccio a mettere il naso dentro
poi giro in giro in bici e percorro i marciapiedi della cittadina termale turistica con la bici al fianco
le preoccupazioni sono come al solito sempre 2; trovare il posto dove dormire indisturbato in una zona urbana e scegliere dove e cosa andare a mettere sotto i denti
dopo diversi km percorsi in giro curiosando un po, mi trovo a percorrere una pista ciclabile ai margini del lago Rotorua; la pista in certi punti è dotata anche di passerelle in legno a pochi metri dalla riva del lago con acque tiepide e invitanti; dall’altra parte della passerella un bel bosco e poco più in la un lussuoso campo da golf; ho trovato il posto dove posizionare la tenda; nel bosco li vicino, ai margini del campo da golf; lontano dalla vista dei passanti della ciclabile e dai giocatori di golf (per la veritò nessuno in giro); approfitto anche della vicinanza del lago per una splendido bagno rilassante nelle acque del lago al tramonto; anche solo questo da un senso a tutta la serata!.
Dovo aver montato la tenda, pulito e profumato e rilassato mi reco in centro per la cena in bici senza le borse; gironzolo; poca gente in centro; sono tutti nella zona dove si raggruppano i locali per cena e musica; sento musica country …. ottima musica country dal vivo!; mi fermo qui per mangiare qualcosa con una birra; conosco coppia di americani di Washington DC in vacanza; si sono sposati qui 5 anni fa e sono ritornati; fermi qui anche loro per sentire i bravi musicisti
piacevole serata; tiro tardi e poi cerco di ritornare in tenda; splendida notte in tenda sul prato del campo da golf al limite del bosco.
domenica 2 aprile
Rotorua – Tauranga (81 km)
di buon mattino splendida colazione in coffe shop in centro
la bici è già pronta; gironzolo un po’ e mi decido ad uscire dalla cittadina; dalle alture saluto il lago e mi trovo poco dopo a pedalare sulla strada un po trafficata; mi fermo a vedere i Crunchworks appuntamento internazionale di downhill poco fuori Rotorua; chiacchiero con alcuni ragazzi nel parcheggio del campo gara attrezzato come se fosse una manifestazione di motocross; un sacco di gente in giro tutti apparentemente super sportivi; poi proseguo la mia strada
pomeriggio assolato trascorso in sella senza intoppi e arrivo per le 5 circa a destinazione; Tauranga è una cittadina portuale vastissima costituita da più agglomerati urbani; impiego non meno di 15 km dalle prime indicazioni della città ad arrivare in centro che non è nulla di che; poca gente in giro; è domenica sera; gironzolo e cerco un posticino dove sgranocchiare qualcosa e poi mi metto alla ricerca di un posto dove campeggiare; non sembra facile; mi allontano dal centro, supero ponti e un snodo ferroviario proseguo e individuo da lontano, oltre una baia, una possibilità; si, l’idea è giusta! poco prima del tramonto ecco che posiziono la mia tenda in uno splendido prato non lontano dalle acque del mare (c’è bassa marea); di notte pioverà a più riprese ma la temperatura è sempre piacevolissima.
lunedi 3 aprile
Tauranga – Waihi – Whangamata (104 km)
subito in strada mi allontano dalla cittadina bruttina di Tauranga per dirigermi verso il mio prossimo obbiettivo; la penisola di Coromandel; in sella mi fermo per una colazione e riparto; la strada è piuttosto trafficata e sarà piuttosto noioso essere disturbati dal traffico lungo i numerosi saliscendi della campagna neozelandese; sarà cosi’ fin quando troverò la deviazione per la mia strada che risulta secondaria rispetto a quella principale dove transita il maggior volume di traffico; molti infatti vanno verso Auckland e bypassano la svolta per la penisola che costringerebbe a fare un giro molto più lungo
In effetti dopo la deviazione per Waihi il traffico risulta solo locale e io mi godo la progressione nell’ambiente naturale per tutta la giornata; come ho imparato a mie spese le strade della NZ non sono facili … su e giu’ … su e giu’ …! il cielo si incupisce e si rischiara, un occhio di sole e ancora nuvole; so che per i prossimi giorni e’ attesa una perturbazione piuttosto importante …
come si fa ad avere un negozio che sullo stesso bancone vende gelati e … pesce .. ??? (visto a Whangamata)
a Whangamata mi faccio una meritata birra e cerco un posto riparato dove dormire sapendo che stanotte potrebbe essere in arrivo il brutto tempo; e cosi’ accade; trovo posto sotto una tettoia ben fatta di un bar estivo evidentemente chiuso per la stagione; mi organizzo bene; nel cuore della notte si alza il vento … e arriva la pioggia; io sono al riparo e al sicuro ma domani non sara’ cosi’ divertente!
Il ticchettio della pioggia sul tetto di lamiera del mio riparo di fortuna sotto la tettoia di un bar vicino alla spiaggia di Whangamata per la notte mi ricorda piacevolmente lo stesso ticchettio nelle notti di pioggia nella mia mansarda della “vecchia casa di via Sempione a Vergiate
un bel ricordo (forse l’unica cosa che ho perso” e che mi manca di quella casa)
martedi 4 aprile
Whangamata – Tairua – Cooks Beach – Whitinga – road 309 – Coromandel (101 km)
la giornata non inizia nel migliore dei modi; poco dopo essere partito dal mio riparo per la notte e diretto verso il centro del paese per una meritata colazione vengo sorpreso da uno scroscio di pioggia; arrivo alla bakery qualche minuto dopo imprecando già quasi completamente bagnato.
Cappucino, un paio di paste e chiedo indicazioni al fornaio riguardo la mia strada per la giornata
con questo tempo; mi guarda con sguardo interrogativo a metà fra curiosità, stupore e incredulita e forse un po di ammirazione
ok; già lo sapevo come stavano le cose ma vorrei sentire qualche parere dai local !.
in effetti non è che me ne freghi molto degli avvisi tanto … comunque devo andare avanti per conto mio!
Eccomi in sella; la temperatura è ottima; ora non sembra piovere e le prime salitelle mi fanno subito entrare in temperatura
proseguo senza affanno un po’ rilassato e fuori dal paese ecco che inizio a salire
salgo per bella strada; ora qui il traffico e scarso; qualche grosso camion che trasporta enormi tronchi tagliati
il profumo meraviglioso di eucalipto, poi di pino e di erba bagnata
sorrido alle mucche e alle pecorelle che mi guardano incuriosite ai margini della strada protette da una rete
su e giu su e giu saluto gli uomini dei lavori stradali
su e giu il meteo sembra graziarmi per ora
bene cosi!
Bella la penisola di Coromandel; molto molto verde; non la ricordavo cosi’ bella … e cosi’ dura in bici … tutt’altra musica con le chiappe sul sedile dell’auto!!
la giornata scorre bene con ampi scorci di sereno e frequenti ed improvvisi annuvolamenti
le salite sono piacevoli; non durissime per la pendenza (tranne qualche strappo interno curva) le gambe girano bene; le discese servono a rilassarsi ma con tutta l’umidità bisogna stare attenti al terreno, alle curve e a non scoprirsi troppo lo stomaco; ovviamente quando inizia la discesa inizia anche a piovere
una postina con auto mi supera per consegnare posta mi incrocia nuovamente (io in discesa lei in salita) fa manovra e torna verso di me; la trovo parcheggiata piu avanti agitando un giubbetto rifrangente; mi ferma e mi inviata a metterlo con un sorriso
cosi ti si vende meglio con questo brutto tempo!
Ringrazio e riparto sotto l’acqua
arrivo dopo i primi 50 km a Tairua
indicazioni al visitor center; la ragazza del negozio mi dice che sono un pazzo ma ammira il fatto che non mi faccio impressionare andando incontro al brutto tempo.
ingrasso catena piove e non piove — no — piove!
Riparto
giornata positiva però; le gambe girano
niente Hot Water Beach per la marea sbagliata
vado alla spiaggia di Cook
poi traghetto per Whitinga (5 minuti di traversata)
mangio un po
visitor center; quando esco piove fortissimo
aspetto sotto la pensilina di legno ma poi vedo che non migliora (e non migliorera’); parto sotto la pioggia
la strada 309 davvero bella e selvaggia sotto la pioggia
in discesa soffro un po il fresco e tutta l’acqua presa sulla giacchetta ormai umida
mancano circa 15 km a Coromandel
forza!
ci arrivo in serata non stanco ma provato dalle condizioni climatiche
non ha più smesso di piovere ed è stata dura
cena in ristorantino Thai
cerco posto tenda in paese
lo trovo dietro a una casa apparentemente non abitata e non troppo in vista
monto tenda sotto la pioggia
pensavo di dormire in veranda ma troppo vento e scomodo
meglio la tenda
peccato che sarà un disastro di pioggia e vento tutta la notte
mercoledi 5 aprile
Coromandel – Thames (57 km in bici ) + bus per Auckland alle 14 del pomeriggio con arrivo in citta alle 17 circa
appunti notte del 4 aprile/5 aprile
notte infernale con pioggia continua e torrenziale con folate di vento anche molto forti
la tenda regge bene ma l’umidita penetra e si condensa sul telo interno
la pioggia accumulata sopra il telo di fondo ristagna nelle pieghe del telo e mi trovo circondato dall’acqua isolato solo dal materassino
tuttavia riesco a dormire … a tratti …
la mattina, un po’ spossato per la notte decisamente poco riposante penso di usare bus poi cambio idea (per fortuna con il senno di poi!)
ci sono 2 ragazze ad aspettare il bus delle 7:30 nella fermata del paesino; e’ ora ma del bus non c’e’ traccia …; se fosse stato gia’ li forse sarei saltato su ma … vado in bici perche’ sembra migliorare il tempo … infatti la mia decisione sara’ la migliore
la salita delle colline dopo Coromoandel mi fa subito pentire della decisione presa ma una volta che la gamba e’ calda proseguo deciso.
un paio di salite e discese anche lunghe poi la strada costeggia il mare con splendide baie calette e boschi
nessuno in giro; tantissime piccole frane e smottamenti dovuti alle forti precipitazioni notturne
arriverò a Thames e scoprirò che la strada che io ho percorso per tutta la mattina … in effetti è stata chiusa al traffico!!
a Thames gironzolo per le via del centro; faccio un veloce pranzetto entro in libreria e mi riparo sotto le tettoie perche’ ogni tanto ci sono forti scrosci di pioggia; al visitor center rimango per curiosare in giro poi vado nella toilette adiacente per cambiarmi completamente facendo anche una semi-doccia.
da qui prendo il bus per Auckland perchè vorrei evitare di percorrere superstrade e strade trafficate per andare in citta’
Il bus arriva e io carico la bici montata nel bagaglaio
riprende a piovere anche bene e ogni tanto spunta un timido sole
viaggio trnaquillo e arrivo dopo le 5 a Auckland
parecchio traffico sulla strada davvero bruttina se fatta in bici per rientrare
l’aeroporto non è proprio vicino al centro
arrivato al terminal dei bus chiedo informazioni per centro
gironzolo con bici a mano e un po in sella
trovo backpacker dove trascorrere la notte; e’ molto grande … ma e’ distribuito su piu’ piani!
Ho qualche difficolta’ nel far entrare la bici in ascensore alla reception
la lascio senza problemi negli spazi comuni del grande salone dell’ostello
mi danno la camera
vado e lascio un po di roba poi faccio un giro in centro e nei dintorni
tanta gente i giro a tutte le ore
chiedo indicazioni per bike shop dove devo assolutamente trovare uno scatolone per spedire a casa la bici e l’attrezzatura
me ne indicano uno che ovviamente di sera è chiuso
lo memorizzo e vedo orari
domattina chiedo per lo scatolone
Molto bene
gironzolo sfaccendato e rilassato
a sera inoltrata mi merito una buona birra rossa in un pub affollato con buona musica e rugby proiettato in tv
giovedi 6 aprile
Auckland
risveglio comodo e tranquillo nel Backpacker X di Auckland centro
a pochi passi c’è la via principale
sto un po a letto e guardo fuori
vedo le vetrate del grattacielo accanto al nostro
sono in pieno centro
ho dormito in una stanza con almeno 6 letti (forse 8); è già chiaro, sono circa le 7 del mattino e nessuno si muove; la ragazza sotto di me (nel letto a castello è addormentata faccia in giù; non si capisce come faccia a stare in quella posizione senza soffocare); un altra ragazza dorme seminuda con il tablet accanto); in giro è un casino di scarpe, asciugamani stesi sulle spalliere del letto; riviste borse e zaini;
qualcuno vive “stabilmente” qui lavorando in città per qualche tempo; altri sono turisti – viaggiatori
tutti giovani direi
non resisto molto; leggo qualche pagina del libro ma sento che la vita laggiù in strada inizia a svegliarsi
scendo dal letto senza fare rumore, infilo i pantaloni ed esco; prendo l’ascensore per scendere alla reception al 3 piano; controllo che la mia bici con le borse sia dove l’ho lasciata il pomeriggio precedente ovvero … nella sala lettura; tutto ok; e’ ancora li e nessuno l’ha toccata; ieri pomeriggio ha suscitato interesse e domande fra alcuni curiosi che mi hanno chiesto da dove venissi con la bicicletta decido di uscire; faccio due passi alla ricerca di un posto dove fare colazione; prendo 2 donuts da Donkin Donuts e parlo con la cameriera asiatica mentre mi fa un cappuccio poi gironzolo un po
la prima cosa importante della giornata è trovare un bike shop dove chiedere uno scatolone per la bici da rispedire in Italia;
il bike shop visto la sera precedente non ne hanno; ne hanno 2 piccoli; mi danno indicazioni su dove trovare un altro shop dove sicuramente mi possono aiutare; fiducioso decido di andare; è in citta ma fuori dal centro; pedalo in salita e mi allontano dal mare; siamo almeno 3 km fuori dal centro
trovo il negozio consigliatomi e il proprietario, sudafricano molto simpatico non ha problemi a darmi uno scatolone; ci mettiamo d’accordo che lo ritiro nel tardo pomeriggio; sono solo le 9 del mattino e vorrei gironzolare fino alle 16 almeno; cerco il museo che visitai diversi anni prima con Silvio; non è molto distante da qui; lo trovo senza fatica; gironzolo per il grande parco pulito ed ordinato con vista sulla città poco piu’ sotto; entro nella hall del museo; arrivano diverse scolaresche; un po’ di caciara gradevole creata dal vociare dei bimbi; li guardo fra il divertito e l’incuriosito; tutti in fila, con la divisa di appartenenza della scuola; sentono le raccomandazioni dei maestri prima di iniziare la visita, poi piu o meno ordinatamente iniziano la loro visita
cosa faccio??
è una giornata bellissima (anche se ventosa e con qualche acquazzone improvviso; troppo bella per chiudersi nel museo immenso che avevo già visitato; tuttavia ci penso ma decido di stare in giro.
percorro senza meta diverse strade guardo vetrine, gente, auto, case e palazzi
semplicemente in giro senza meta
panchina e relax; giro in giro in bicicletta
torno in centro
cazzeggio sul waterfront; bel sole poi improvvisamente acquazzone che mi sorprende sul molo del waterfront senza riparo; risultato; bagnato fradicio!
Scendo dalla bici e cammino bici in mano sotto i portici della via principale; sempre un bel po di gente in giro
mi concedo un buon cappuccino e una pasta da Starbucks approfittando della connessione internet
quando realizzo che sono chiuso in un bar a fissare lo schermino del telefonino mi do del cretino da solo
spengo il celularel e ritorno a gironzolare senza meta
c’e’ sempre una strana sensazione nel mio ultimo giorno dei miei viaggi; spesso tutto cio che avevo in mente e’ stato realizzato e quindi non mi resta che crogiolarmi nel dolce far nulla assaporando il raggiungimento della località finale (non una meta ma semplicemente il luogo dove avevo deciso il termine della mia geo avventura)
eccomi quindi a Auckland dopo varie peripezie alcune mai accadute prima d’ora
bene così
vetrine, entro in qualche negozio di articoli sportivi
alle 4 ripercorro la lunga salita che dal waterfront mi riporta sulle colline retrostanti dove trovo nuovamente il negozio di bici per recuperare lo scatolone promesso
mi accolgono con un sorriso; una dolce ragazza scende le scale con uno scatolone Kona Sutra (il brand dell’altra mia bicicletta strada e che ora è a casa); parlo con un meccanico di origine catalana innamorato del giro d’Italia
gironzolo per il negozio poi decido di appostarmi di fuori per smontare la bici e cercare di asciugare la tenda che ha passato le ultime 2 notti sotto il diluvio universale nella penisola di Coromandel.
Non senza un po di fatica ma in modo molto rilassato riesco a sistemare tutto nello scatolone fra gli sguardi incuriositi dei passanti sul marciapiede di fianco alle vetrine del negozio
adesso arriva il bello
devo trascinare lo scatolone alla piu vicina fermata del bus che mi porta in aeroporto
mi ero già informato prima riguardo il trasferimento in aerostazione; lo Sky bus passa proprio sulla strada ma la fermata è 200 metri prima o dopo lo shop
non facile trascinare il bagaglio; inizio con pazioenza l’operazione di spostamento dello scatolone; una ragazza addirittura si offre di darmi una mano; non accetto per non disturbare ma apprezzo moltissimo
le dico che mancano pochi metri
la osservo che prosegue sulla sua strada (succederebbe anche in Italia??) poco dopo anche un ragazzone si ferma e mi chiede se voglio una mano; ormai sono arrivato alla fermata
mi riposo la schiena e lascio passare un paio di autobus diretti in aeroporto; ogni 15 minuti ce n’è uno e io non ho alcuna fretta
quando decido di prendere l’autobus il conducente mi da una mano con lo scatolone!
E mi dice che sicuramente non posso dimenticarlo! Facendo una battuta sulle dimensioni … ma lui non sa cosa mi è gia successo e cosa succederà!
cerco posto dove dormire in aeroporto
controllo e ricontrollo peso; perche’ sono un po’ fuori peso (circa 33) tolgo una borsa e la riempio; ok cosi dovremmo esserci
buonanotte sdraiato su poltroncine area check in partenze internazionali verso le 22:30
dormo relativamente bene con di fianco il carrellone con il mio bagaglio
venerdi 7 aprile
ritorno
risveglio e colazione da Donkin Donut’s in aeroporto
mi trovo a pensare … e il prossimo viaggio?? quando?? dove?? con che modalita’?? con chi??
cazzeggio in giro e appena apre il check-in disbrigo le formalita’ di imbarco e mi libero dello scatolone; la bici passa i controlli (il peso era ok) ora posso gironzolare piu’ libero
alle 13:30 il decollo e saluto Auckland e la Nuova Zelanda
e’ un addio o un arrivederci??
chi lo sa?
Sydney
in transito
volo con il super aereo Airbus A380 (gia’ utilizzato in passato nel viaggio 2012 Londra-Singapore quando ero diretto a Darwin per la traversata in bici (poi fallita) dell’Australia)
allora volavo British Airways; ora sono con gli arabi di Ethiad
il volo è lungo; vedo qualche film, cerco di dormire un po’, qualche volta mia alzo per fare due passi …; spesso controllo la grafica della progressione del volo per verificare la nostra posizione rispetto “al mondo”
Sorvoliamo l’Australia da SE verso NO passando su Darwin, poi Indonesia, quindi Oceano Indiano fino ad intercettare le coste dell’estremo sud dell’India poi di nuovo Oceano aperto fino all’avvicinamento della penisola arabica.
Bello scrutare la terra anche cosi immaginando paesi che stanno 10 000 metri sotto di noi, paesi che potrebbero essere una futura meta, un progetto futuro
interessante anche apprezzare i passi avanti che la tecnologia fa; la cartografia (il mio vecchio lavoro) reinterpretato in chiave ludica, per far vedere i luoghi, i posti
quanti saranno fra i passeggeri che sono interesati a questo aspetto??
stanno solo andando da un posto all’altro oppure cercano di capire e guardare cosa scorre sotto di loro attraverso le immagini satellitari dell’applicazione del tracking di volo?
sabato 8 aprile
arrivo la mattina presto in aeroporto a Abu Dhabi
ho solo 3 ore circa di attesa e gironzolo senza meta per negozietti dell’area transiti
decollo per le ultime 6 ore di volo che mi riportano a casa
guardo un paio di film divertenti; non ho sonno e non sono nemmeno stanco, mi riprometto di recuperare il sonno nel primo week-end italiano che mi attende a casa.
Arrivo in orario a Malpensa e attendo il mio scatolone con la mia bici … che tarda ad arrivare …
come accaduto nel viaggio di andata, anche ora non c’e’ traccia della mia bicicletta; vado rassegnato al desk dei bagagli smarriti; un operatore gentile mi fa sapere che il mio scatolone ancora una volta e’ rimasto in giro in qualche aereoporto (probabilmente Abu Dhabi); mi verra’ recapitato a casa non appena arrivera’ in aeroporto (poco male, almeno adesso sono a casa e non c’e’ un danno effettivo al mio programma); esco dai cancelli e trovo papa’ ad aspettarmi
quando gli comunico che la mia bici e’ ancora in giro per il mondo sorride sconsolato ben sapendo cosa mi e’ successo durante questo viaggio solo 3 settimane addietro.
Arrivo a casa velocemente e nel pomeriggio vado un salto su in negozio a verificare che tutto sia ok; qui trovo Giorgia al lavoro che mi relaziona su quanto successo in mia assenza
Bentornato Gianluca!; da lunedi si ricomincia!!
(p.s. La mia bici arrivera’ a casa tramite corriere il lunedi mattina)
conclusioni
fatti circa 1400 km; ne avevo previsto 3000 ma molto esagerati; ne avrei fatti almeno 2000 se non avessi avuto i disguidi già citati
tutto sommato avevo sottovalutato la durezza delle strade neozelandesi e i tempi di percorrenza
molto, molto, molto diversi dal viaggio in Baja dello scorso anno … ma bello anche così!
di fatto e’ stato un nuovo viaggio in un posto che in realta gia’ conoscevo … ma ricordavo diversamente; sono infatti passati ben 19 anni dalla mia prima ed ultima visita nell’isola del Nord (con Silvio in auto); e 12 anni dalla mia visita all’isola del Sud che mi ricordavo quasi perfettamente tuttavia molte cose sono cambiate; non i luoghi ma … i prezzi, il turismo crescente
ebbene anche questo viaggio geografico nato sulle carte in mio possesso e’ giunto a conclusione
c’e’ una netta differenza fra la traccia che avevo disegnato prima della partenza e la traccia che ho “realmente “ realizzato sul territorio
questo è dovuto a vari episodi di sfiga che mi sono capitati
ciononostante è stato il bello e il brutto del viaggio
certo non e’ piacevole trovarsi con la catena a penzoloni il sabato sera sapendo che dovrai inevitabilmente fermarti e perdere altro tempo oltre a quello che ti hanno fatto perdere con il bagaglio … ma poi succedone cose inaspettate e piacevoli
se sei capace di gestire la cosa … e tutto poi fila liscio… si certo in un modo diverso da quello immaginato
ma penso che l’abilita’ del viaggiatore sia anche quella di modificare in corso di viaggio i propri obiettivi
ed io in questo ho imparato molto (ma sono sicuro che ho ancora molto da imparare)
quindi ben venga l’inconveniente quando questo ti porta a incontrare persone che altrimenti non avresti incontrato e condiviso con loro qualche ora, una cena, 2 chiacchiere e condiviso anche il tempo di una visita a posti a loro cari che io non avrei considerato.
benvenuta la normalità di una domenica qualsiasi spesa a fare nulla in un paesino qualsiasi nella campagna neozelandese
anche questo e’ viaggiare
e’ viaggiare anche ritrovarsi nel letto matrimoniale pulito e profumato in una stanzetta di una casa ordinata di un piccolo villaggio ospite di qualcuno che si e’ semplicemente fermato in strada per chiedere se avevi bisogno di qualcosa … mentro normalmente avrei dovuto essere rintanato nel mio sacco a pelo in tenda da qualche parte in un prato non lontano dalla strada che avrei ripreso la mattina dopo qualche ora … per “andare avanti”
anche questo e’ viaggiare
forse in modo meno fisico (ammesso che io abbia ancora qualcosa da dimostrare in questo)
bene così!
nel mio taccuino ho gia’ scritto alcune destinazioni per la prossima geo avventura
ma mai come da questa volta davvero sono aperto ad altri stili di viaggio
trekking … ?? (forse non piu’ come anni fa … mi sono un po’ stufato di camminare, camminare, camminare in ambiente selvaggio seppur meraviglioso)
bicicletta …?? (si ora sono un poco più ciclista nel senso di girare e vedere anche realta’ antropizzate (non troppo) per andare poi oltre e fermarmi anche per un’escursione che mi porti nuovamente “fuori strada” per poi rientrare in strada e proseguire ….
ma forse anche solo “campeggio” perche’ no??
un nuovo viaggio zaino in spalla si ma non per trekking puro
ritornare ad essere un backpacker “puro” un po’ hyppy ….
insomma forse una avventura + stanziale si insomma forse una diversa versione delle mie avventure potrebbe essere scegliere una destinazione naturale da vivere anche in modo più sedentario (almeno per una volta)
un “campeggio” si ecco ,… pensare ad una destinazione interessante che pero’ non mi “obblighi a girare” come mi piace sempre fare … ma per una volta a “restare” … a fermarsi.
sto accarezzando l’ipotesi di una piccola avventura stanziale a modo mio che per esempio potrebbe essere un soggiorno in tenda nelle isole della Polinesia (si autostop per quanto possibile e campeggio selvaggio; 1,2,3 buoni libri, un taccuino di viaggio, lo zaino e un paio di Birkenstock) ….
ma questa e’ solo un’idea … che mentre sto scrivendo … ho gia’ cambiato!
I needed to thank you for this excellent read!! I definitely loved every little bit of it. Ive got you bookmarked to check out new things you postÖ