
NOTA: gli appunti di viaggio si trovano in fondo alla pagina, dopo le immagini





























































































































































































































































VERGIATE – CAPO NORD 12 luglio – 4 agosto 2022
Giorno 1 martedi 12 luglio
Vergiate – Varese – Ponte Tresa – Lugano – Porlezza – Menaggio – Gera Lario – Chiavenna (uscita dall’ITALIA) – Passo Maloja (entrata in SVIZZERA)
Primo giorno di viaggio con efficace e soddisfacente chilometraggio percorso durante la mattinata; più caldo il pomeriggio; pausa per meritata birra sulle sponde del lago di Mezzola poco oltre Verceia; proseguo lungo la bella pista ciclabile della Valchiavenna ma mi accorgo che questa prima di Chiavenna devia più in alto rispetto alle mie aspettative non entrando in paese; perdo del tempo prezioso quando finalmente decido di abbandonarla e scendere in paese; purtroppo il mio programma di un bel pranzetto con pizzoccheri e schisciatt naufraga quando al crotto del paese mi comunicano che è troppo tardi … dopo le 14 la cucina è chiusa … mi devo accontentare di insalatona e birra (do la colpa alla deviazione della ciclabile Valchiavenna)
Un poco deluso, dopo le 15: 30 inizia la dura salita della Val Bregaglia che mi impegnerà tutto il pomeriggio con pendenze mai eccessive ma decisamente sostenute anche a causa del mio carico, per i chilometri già pedalati … e per le mie chiappe non ancora (ri)abituate a stare in sella per molte ore.
Arrivo stanco e un po’ provato alla sera dopo le 20 al passo Maloja; nessuno in giro; tira vento e il sole è già ormai basso all’orizzonte; speravo di farmi un meritato tuffo nelle acque del lago ma la temperatura non invoglia; mi ricordo di un luogo dove avevo campeggiato anni prima durante la mia traversata delle Alpi da Trieste al Monte Bianco; lo trovo quasi subito; non mi faccio intimorire dal vento e dalla luce ormai scardsa del tramonto e mi spoglio completamente; faccio un velocissimo bagno ristoratore e tonificante nelle acque fredde del lago; mi tuffo , mi lavo, mi sciacquo, mi insapono, mi ruffo di nuovo e letteralmente schizzo fuori dall’acqua con un grido! Il vento è fastidioso ma lo sbalzo termico dell’acqua fredda mi permette di resistere un po’ nudo per asciugarmi; dopo poco mi cambio e mi infilo nel sacco a pelo pulito, profumato e rilassato!
Una giovane coppia probabilmente ha osservato tutte le mie evoluzioni, poco dopo accendono il fuoco per la sera nell’area pic-nic dove anch’io ho parcheggiato la mia bici
Non mi accorgo di quando se ne vanno via; io dormo già
Notte sul tavolo di legno presso il lago di Segl vicino area campeggio di Plan Cuncheta
Progressivo chilometrico 177 km
Distanza giornaliera percorsa 177 km
Giorno 2 mercoledi 13 luglio
Passo Maloja – Sankt Moritz – Zuoz – Zernez – Landeck – Tarasp – Martina (entrata in AUSTRIA) Roppen/Rockpuit
Bellissima giornata; molto fresco il mattino; alterno ciclabile a strada cantonale
Forse sbaglio e mi trovo su bellissime piste forestali dall’altra parte della valle; la direzione è corretta ma sicuramente percorro più km del dovuto e maggiori saliscendi; ambiente meraviglioso ma un po’ impaziente perché davvero mi accorgo che sto facendo molta più strada del dovuto (in alcuni casi anche su piste forestali dissestate); buonissima la fragranza dei boschi di larice e di abete rosso che attraverso!; a Zernez finalmente rientro sulla strada cantonale principale dopo numerosi km di sterrato e la bici completamente impolverata; la giornata è bellissima; approfitto spesso delle fontanelle nei paesini per fare uno stop di rifornimento (acqua e sali minerali)
Proseguendo seguendo la corrente del fiume Inn la valle, dapprima larga, soleggiata ed accogliente, si fa più stretta, ripida, dirupata e selvaggia; poco dopo l’attraversamento del confine con l’Austria presso Martina, la strada attraversa un profondo canyon scavato dal fiume dove stanno facendo imponenti lavori idraulici; da qui … si sale, sale, sale, anche se con pendenze mai impegnative ….! Dopo una pausa ristoratrice presso un supermercato (prima spesa fatta in Austria in € dal momento che in Svizzera non ho speso nulla non avendo i franchi svizzeri ed avendola attraversata in una giornata) proseguo piacevolmente seguendo la strada principale e a volte (dove riuscivo a “scovare” il segnale) la pista ciclabile
Il pomeriggio è lungo e arriva sera quando, ancora in sella, decido all’ultimo minuto di fermarmi trovando un posticino dove la ciclabile abbandona il paesino di Roppen/Rockpuit per attraversare il fiume Inn; qui trovo una spiaggetta e un parco giochi; ottimo per tenda, bagno ristoratore e cena
Notte in tenda sulla ciclabile sulle sponde del fiume Inn presso area giochi/spiaggetta
Progressivo chilometrico 355 km
Distanza giornaliera percorsa 178 km
Giorno 3 giovedi 14 luglio
Roppen – INNSBRUCK – Kiefersfelden (entrata in GERMANIA) – Neubeuem
seguito la valle dell’Inn; continua la bella giornata simile al giorno precedente; piacevole la pedalata nella verdissima valle che si fa sempre più larga restando però con edifici rurali e tipicamente tirolesi; si avverte la presenza della città man mano che ci si avvicina; non troppo piacevole (anche se comoda) la ciclabile che costeggia l’autostrada prima di entrare a Innsbruck; qui pausa colazione e chiamo casa sfruttando wi-fi di McDonald’s poi visita della città; proseguo seguendo il corso del fiume Inn addentrandomi in Austria puntando ad est e poi virando decisamente verso nord.
Non è sempre semplice seguire le indicazioni; la ciclabile ogni tanto “sparisce” e vago per campi cercando la direzione giusta; spesso la intuisco ma non trovo il modo per seguirla poiché c’è da oltrepassare il fiume (e non ci sono ponti) oppure la strada è chiaramente vietata alle biciclette (con indicazioni più che comprensibili … e non è il caso di farsi richiamare all’ordine da qualche intransigente agente di polizia svizzero/austriaco/tedesco … magari poco disposto ad ascoltare le scuse in inglese di un italiano in bicicletta con abbigliamento più da profugo che da cicloturista!
Notte in area verde presso laghetto vicino Neubeuem/Raubling, poco prima di Rosenheim
Tanti bagnanti; tuffo nel laghetto
Compagnia di giovani ragazzi (e due ragazze molto carine e simpatiche, dopo la loro nuotata si avvicinano per scambiare due parole e mi offrono birra (calda purtroppo ma apprezzo tantissimo il gesto!) dopo essersi informati sul mio percorso
Progressivo chilometrico 533 km
Distanza giornaliera percorsa 178 km
Giorno 4 venerdi 15 luglio
Neubeuem – Rosenheim – Ering
Continua la mia traversata lungo la valle dell’Inn su strade e piste ciclabili.
Altra lunga giornata con meteo sempre ottimo, caldo ma sopportabile; verso sera avrei ancora la forza di andare avanti ma trovo irresistibile fermarmi in un posticino adocchiato lungo l’alzaia del fiume; anche oggi ho litigato con le indicazioni del percorso che ogni tanto ,ho la chiara impressione che ti fanno fare giri assurdi allontanandoti dal percorso naturale del fiume per poi ritrovarti a costeggiarlo di nuovo; alcune volte il percorso è giustificato (presenza di paludi, gole, sbarramenti naturali o artificiali … altre volte davvero non capisco); in questi casi c’è sempre un po’ di nervosismo nella certezza di non voler “consumare chilometri ed energie “gratis” dal momento che … devo arrivare a Capo Nord … non sto facendo la passeggiata domenicale!!
Notte presso un capanno espositivo in bamboo lungo il fiume sulla pista ciclabile presso una diga
Progressivo chilometrico 706 km
Distanza giornaliera percorsa 173 km
Giorno 5 sabato 16 luglio
Ering – PASSAU – Schlogen – LINZ – Gallneukirken – Rinzendorf
L’Inn confluisce nel Danubio presso Passau
Ripercorro il tratto della valle di Wachau percorso l’anno precedente con tempo grigio e bruttino approfittando della splendida giornata di quest’anno; (lungo il Danubio e l’ansa del Danubio presso Schlogen) poi Linz presso il visitor center dove raccolgo info per dirigermi verso la frontiera con la Repubblica Ceca
Notte presso un fienile vicino alla strada nei boschi che conduce in Repubblica Ceca nei pressi della località Rinzendorf
Progressivo chilometrico 909 km
Distanza giornaliera percorsa 203 km
Giorno 6 domenica 17 luglio
Rinzendorf – Reichenau im Muhlkreis – Bad Leonfelden – Vyssi Brod (entrata in REPUBBLICA CECA) – Ceske Krumlov – Ceske Budejovice – Nova Vcelnice
Bellissima la strada secondaria 160 che costeggia il torrente frequentatissimo questa mattina da una moltitudine di turisti che fanno rafting (gruppi organizzati e non)
Progressivo chilometrico 1083 km
Distanza giornaliera percorsa 174 km
Giorno 7 lunedi 18 luglio
Nova Vcelnice – Humpolec – Holice – Borohradek
Notte in tenda presso un grazioso laghetto lungo la strada; chiacchierata con una famiglia local con consigli su dove posizionare la tenda; birra fresca; tuffo nel lago per rilassarmi e relax i n tenda al limite fra prato (umidità notturna) e bosco (molto più riparato)
Progressivo chilometrico 1256 km
Distanza giornaliera percorsa 173 km
Giorno 8 martedi 19 luglio
Borohradek – Dobruska – Nachod – (entrata in POLONIA) – strada statale 8 Kobierzice
Lunga giornata in sella; al mattino temperatura strade e paesaggi belli e rilassanti; la musica cambia poco dopo l’attraversamento del confine con la Polonia; si è costretti a viaggiare sulla trafficatissima strada statale n. 8 priva di spazio laterale per le bici; poco dopo il confine una lunga e noiosa salita permette di oltrepassare le colline boscose per accedere alla zona più pianeggiante della grandi pianure polacche … ma prima tocca salire, salire, salire con camion e auto che sorpassano e danno fastidio; alla fine della salita mi attende una lunga discesa che fa recuperare le forze e anche il tempo “perso” durante la salita dove procedevo anche a meno di 10 km/h; la discesa è soddisfacente; mi fermo per mangiare in diversi posti lungo la strada anche per “tagliare” la fatica causata dal caldo; uno stop presso un’area di servizio lo faccio durare un po’ di più per ricaricare le batterie (cellulare e macchina fotografica) ma mancano ancora circa 75 km a Cracovia; vorrei arrivarci entro sera ma poi penso sarebbe meglio fermarsi prima di sera e non entrare in città, fa caldo e inizio a soffrirlo; sarà così; a fine serata individuo sulla carta digitale un laghetto poco lontano dalla strada che si rivelerà ottimale per la sosta, la nuotata rinfrescante e l’accoglienza di persone del luogo che, senza chiedere nulla se non dove poter trovare un poco d’acqua, mi vedo recapitare 3 bottiglie da 1,5 litri offerte da loro
Cena con fornelletto e montaggio tenda; nuotata fulminea in acqua del laghetto e…. problema/inconveniente con la paleria della tenda … non ci voleva!
Durante le operazioni di montaggio della tenda, una delle sezioni (in fibra di vetro penso) della paleria ha pensato bene di spezzarsi; di fatto è venuta a mancare la struttura della tenda, quella che “regge” i 2 teli, la camera interna e il telo esterno della tenda); a dire il vero mi ero già accorto il giorno prima che un paletto era un po’ slabbrato ma sinceramente il giorno successivo mi ero completamente dimenticato di usa re (forse9 un po’ più di attenzione e delicatezza nelle operazioni di montaggio … morale … stendo i teli della tenda fra la bicicletta e il tavolo di legni dell’area picnic; sono al riparo (anche se certamente meno comodo della tenda montata come si deve) ma va bene così!
Notte in tenda presso un laghetto a Kobierzice non lontano dalla strada trafficata che porta a Cracovia (a 14 km prima di Cracovia alla sera durante il montaggio tenda vicino al laghetto ROTTURA della paleria della tenda)
Progressivo chilometrico 1424 km
Distanza giornaliera percorsa 168 km
Giorno 9 mercoledi 20 luglio
Kobierzice – CRACOVIA – Ostrow Wielkopolski
Giornata in sella particolarmente calda e snervante; mi sto dirigendo troppo verso nord, verso Poznan e il golfo di Danzica; non era mia intenzione ma per questo viaggio ho deciso (mio malgrado) di utilizzare la cartografia dettagliata di OutdoorActive; la scelta si rivela molto valida per l’esatta localizzazione del punto gps che identifica la mia posizione … peccato che manca la visione di insieme della carta e dei luoghi e facendo il classico zoom-out ci si perde nello schermo venendo a mancare i riferimenti principali … inoltre, cercando di evitare la più diretta e trafficata strada principale, mi “perdo” in bellissime strade secondarie rurali che però fanno fare percorsi tortuosi e poco utili alla mia progressione. Quando realizzo che sto andando fuori dal mio tracciato ideale percepisco anche un po’ di sconforto amplificato dal caldo e dalla marea di km che ancora mi mancano; esploro idealmente vari piani da poter mettere in atto; il caldo è soffocante; cerco di correggere la rotta valutando di prendere un treno per tagliare la giornata afosa e snervante ma la linea ferroviaria che incrocio è una linea minore e mi farebbe tornare a Cracovia; perdo un po’ di tempo per decidere poi mi convinco a proseguire con le mie forze; finalmente dopo gran parte del pomeriggio speso sotto il sole a giocare con le intersezioni e le indicazioni di paesini rurali nella campagna polacca arrivo ad una cittadina evidentemente più grande ed importante; passando davanti la stazione noto due biciclette cariche come la mia; parlo con due ragazzi della zona che andranno a percorrere parte della ciclabile del Baltico partendo in treno da li; mi danno alcune indicazioni e i poco tempo stabilisco il mio piano per il resto della giornata e la mattinata successiva; stufo della giornata davvero faticosa per il caldo decido di fermarmi qui per la notte; ho notato che ci sono numerosi laghetti e mi viene suggerito uno di questi ben attrezzato dove eventualmente campeggiare … non me lo lascio sfuggire!; cerco quindi di cambiare piano perché ho impressione di perdere tempo prezioso aggirandomi per le campagne della Polonia e vorrei evitare di esaurire le energie qui puntando piuttosto ai paesi baltici e alla Finlandia
Acquisto già il biglietto del treno per il giorno successivo per recarmi a Varsavia che non è lontana … il problema è che il treno del mattino è un locale ed effettuerà tutte le fermate …! e mi informo se è possibile avvicinarsi alla frontiera con la Lituania
(notte laghetto carino fuori dalla cittadina con tanta gente e feste; bagno nel lago – la sera mi cucino un po’ di cose … dal latte con biscotti a qualche tramezzino e bevo un po’ di yogurt … il mix fra il caldo e forse il troppo latte/yogurt mi farà alzare un paio di volte durante la notte … poco male, ne approfitto per fare anche alcuni tuffi nelle acque del lago ormai deserto con una buona luce naturale notturna)
Progressivo chilometrico 1565 km
Distanza giornaliera percorsa 141 km
Giorno 10 giovedi 21 luglio
Ostrow Wielkopolski – treno Varsavia
Oggi pochi km in bici! (anche se l’intenzione non era proprio questa … ma succederanno alcuni imprevisti)
con calma lascio il laghetto e prendo il treno (locale) che ci mette una vita per arrivare nella capitale (tutte le fermate)
piacevole rilassarsi sul treno e leggere il libro; arrivo a Varsavia prima di mezzogiorno
cerco un modo per scappare dal caldo ed avvicinarmi alla frontiera con la Lituania
A Varsavia parecchio movimento in giro nei pressi della stazione (che è praticamente nella zona centrale e moderna della città); c’è anche un tendone presidiato da militari canadesi che sono arruolati per aiutare i profughi dall’Ucraina; con uno di loro mi fermo a chiacchierare 5 minuti e ne approfitto per farmi dare alcune indicazioni utili); surreali chiedere a un giovane militare canadese informazioni riguardanti Varsavia … d’altronde ho avuto non poche difficoltà ad incontrare qualcuno che parlasse inglese
Devo anche riferire l’atteggiamento sgarbato di una addetta alla biglietteria che si rivolge a me rispondendo alla mia domanda di informazioni:
“polish not english!” …. Le avrei dato una testata in faccia ma mi sono limitato a farle notare che eravamo in una stazione ferroviaria della capitale, quindi direi internazionale, e che mi sarei aspettato un linguaggio internazionale …. oltre a un po’ più di cortesia (il vaffanculo era sottinteso!)
Sono un po’ agitato e nervoso … soffro il caldo … avrei bisogno di magiare e bere, so che mi farebbe bene ma non ho voglia … voglio andare via da questo posto (non è una novità che io detesto le città!)
il mio treno con destinazione Bialystock e Suwalki è in notevole ritardo; attendo sul binario corretto anche grazie alle indicazioni di una ragazza; quando finalmente arriva è strapieno e non mi lasciano caricare la bici; lo perdo; devo cambiare treno e biglietto; il prossimo utile sarà domattina; accidenti; rifaccio la lunghissima fila che serpeggia nella sala centrale della stazione sempre tenendo d’occhio la mia bici (ma ho la sensazione di essere relativamente al sicuro da furti e rapine; inoltre ho chiesto alla polizia li vicino di dare un occhio al mio materiale) un po’ stanco frastornato e amareggiato vago per la città dopo aver risolto il problema del trasporto (i bus non accettano bici non imballate e io non posso farlo perché la uso; unico mezzo è il treno; i collegamenti fra Polonia e stati baltici è treno o bus; i treni si fermano alla frontiera non ci sono destinazioni internazionali (sarà così anche per gli stati baltici)
per oggi va così; mi aggiro in bicicletta nel centro di Varsavia fino a quando diventa buio; faccio un po’ di spesa e mi siedo su una panchina dei giardini a telefonare ad alcuni amici; chiacchieriamo piacevolmente poi faccio un altro giro …. Accidenti è mezzanotte! Dove vado a dormire? …. In stazione (e non sarò l’unico)
bloccato Varsavia notte stazione Varsavia
Progressivo chilometrico 1594 km
Distanza giornaliera percorsa 29 km
Giorno 11 venerdi 22 luglio
treno per confine Lituania
VARSAVIA – Bialystok – Suwalki – Trakiszki – Kalvarija (LITUANIA)
Giornata in treno con finale in bici per attraversare il confine fra Polonia e Lituania
Il mattino presto eccomi di nuovo sui pedali in giro a zonzo per la città; mi allontano dalla zona nuova, moderna, commerciale; punto alla zona fluviale che dista diversi chilometri … la scelta risulta azzeccata!, bella ciclabile lungo la Vistola; questa mi regala un punto di vista esterno, lontano dagli edifici; ecco che da qui intravvedo alcuni elementi caratteristici e curiosi; la “città vecchia”; vado a visitarla senza esitazione in bici con pedalata lenta e rilassata; spesso scendo di sella per passeggiare portandomi la bici a mano;; bella sorpresa; il pomeriggio precedente la città non mi era piaciuta … poi ho trovato alcune zone interessanti ho cambiato opinione riguardo la città di Varsavia; seppur quasi totalmente ricostruita dopo i bombardamenti oggi regala ampie aree davvero interessanti da un punto di vista estetico, architettonico e storico.
il mio treno è alle 11; con calma ho tempo; ne approfitto anche per leggere un po’ sulla panchina del parco uno dei due libri che mi sono portato da casa
finalmente riesco a salire sul treno e sistemo la bici
il treno ha ritardo
conosco una ragazza (che torna dai suoi genitori al confine con la Lituania e sta portando anche lei la bici) che mi traduce in inglese dal polacco i vari annunci
parlando mi suggerisce alcune indicazioni su dove andare
decido di seguirla e mi invita nelle sue zone al confine
durante il tragitto leggo un po’ il libro, guardo fuori dal finestrino il paesaggio della pianura polacca che scorre infuocato (il display del treno segna una temperatura che inizialmente era 37 gradi ma arriva anche a 47 … decisamente troppo per pedalare!)
a Suwalki cambiamo treno insieme e andiamo a Trakiszki; qui ci separiamo; lei è attesa dalla sorella con figli per andare dai genitori; io mi dirigo lungo una strada sterrata che si allontana dalla stazione stile Far West in mezzo al nulla dei boschi del nord della Polonia; dopo un veloce bagno in un bel laghetto da lei suggerito mi rimetto in sella e proseguo attraversando il confine con la Lituania in direzione Kaunas verso sera; le giornate si sono già sensibilmente allungate e non è un problema pedalare; ora è un po’ più fresco … ho perso la concezione del tempo, non ho la minima idea di che ore siano; dopo una quarantina di chilometri (già in territorio lituano) decido che forse per oggi basta; qui si utilizzano gli euro; faccio spesa in un supermercato ma non mi permettono di comperare un paio di birre; dopo le 21 è vietato anche se si è maggiorenni! … vabbè … poco oltre il supermarket trovo un giardinetto con bella musica proveniente da un pub non troppo lontano … nessuno in giro; la doccia l’ho già fatta, mi sento pulito, parcheggio la bici sotto la pensilina della stazione autobus perché vedo in giro nuvole minacciose; mi scaldo un po’ di latte con biscotti; lavo i denti e mi metto nel sacco lenzuolo accanto alla bici; sono le 23 ma non è buio; leggo un po’ il libro ma presto la stanchezza ha il sopravvento
notte stazione bus Kalvarija
Progressivo chilometrico 1645 km
Distanza giornaliera percorsa 51 km
Giorno 12 sabato 23 luglio
Kalvarija – Marijampolè – Kaunas – Siauliai
Altra giornata complicata
il mattino ottimo rendimento percorso/chilometri effettuati; nessuno in giro; bella mattinata fresca; interminabile rettilineo che attraversa la campagna e i boschi della Lituania.
Kaunas, seconda città per importanza della Lituania è una bella località situata alla confluenza con due fiumi
La visito dopo aver reperito informazioni da una simpatica ragazza nel visitor center; ho deciso di tagliare il pomeriggio prendendo un treno per il confine con la Lettonia avendo già avuto una bella esperienza del territorio in mattinata; non so se ho fatto bene; ho vogli odi arrivare (e partire) dalla Finlandia!
A Kaunas devo fare anche alcune telefonate di servizio a casa e all’amica Silvia perché ho ricevuto notizia di immissione in ruolo come professore di geografia per il Ministero; sono sorpreso (non so se essere contento>, onestamente non me lo aspettavo quindi devo verificare alcuni cose e sentire alcuni pareri che mi interessano)
Dopo la visita della città mi dirigo in stazione dove prendo il treno; devo effettuare un cambio ma sono tranquillo … mi sbaglierò!
– (in treno da Kaunas a Siauliai con cambio treno a Kaisyadorys il controllore non mi fa salire giustificando che non c’è posto per le bici nonostante io avessi il biglietto corretto (non sono stato sufficientemente pronto di spirito per oppormi alla sua decisione; non parlava inglese e mi ha fatto capire che dopo 40 minuti ci sarebbe stato un altro treno – di fatto scendo dal treno con la bici e mi accorgo di dover aspettare + di 3 ore per nulla in stazione leggendo il libro
; sono arrabbiatissimo ma la buona notizia riguardo la mia imminente svolta professionale mi fa prendere con filosofia quello che sarebbe davvero un disservizio; sul treno successivo non farò mancare di fare notare al controllore (donna) quello che è successo con la sua collega; vedendomi evidentemente arrabbiato da quanto accaduto non ha osato farmi notare che il mio biglietto era valido per il treno precedente e non quello dove ero ora … e, quasi scusandosi per l’accaduto mi ha offerto anche un caffè sul treno!)
Per fortuna è ancora chiaro e quando arrivo a Siauliai posso ancora fare un giro preventivo di ispezione nella cittadina, trovare il posto dove dormire e fare un giro in centro e un po’ di spesa oltre ad un veloce bagno ristoratore nel lago al tramonto. Dopo il problema con la paleria della tenda non ho ancora risolto il problema; dormo vicino un capanno della spiaggetta del lago protetto dal telo tenda; purtroppo ci sono parecchie zanzare; mi devo “infagottare” per bene sotto il telo ma la stanchezza ha il sopravvento ben presto
Notte laghetto poco fuori dal centro abitato di Siauliai dopo aver fatto un veloce bagno nel lago al tramonto
Progressivo chilometrico 1758 km
Distanza giornaliera percorsa 113 km
Giorno 13 domenica 24 luglio
Siauliai – Jelgava (LETTONIA)– RIGA – Carnikavas – Salacgriva
Giornata lunga con buon percorrenza di chilometri
Visita di Riga con acquazzone pomeridiano e proseguimento verso nord costeggiando il Mar Baltico
Strada boschi sulla destra e spiagge sulla sinistra
Notte vicino al porto di Salacgriva
Vengono a trovarmi 3 ragazzotti in giro in bici incuriositi del fatto che sto bivaccando al riparo dal vento all’entrata di un edificio portuale non utilizzato
Chiacchieriamo un po’ e poi io mi faccio una minestra con il fornello
Progressivo chilometrico 2016 km
Distanza giornaliera percorsa 258 km (record personale di distanza giornaliera percorsa)
Giorno 14 lunedi 25 luglio
Salacgriva – Parnu (ESTONIA) – (passaggio in bus fino a TALLIN) – traghetto nel tardo pomeriggio per HELSINKI (FINLANDIA)
Mattinata in bici
Bagno nel Mar baltico presso la più famosa località balneare della Lettonia
Bus per Tallin capitale dell’Estonia
Visita della città e chiacchierata con una coppia interessata al mio viaggio; bella città!
Imbarco sul traghetto e giro sulla nave; 3 ore di traversata
A Helsinki individuo subito dove dormire e mi faccio un giro in centro; non mi è piaciuta molto la città
Notte tendone mercato porto Helsinki
Progressivo chilometrico 2130 km
Distanza giornaliera percorsa 114 km
Giorno 15 martedi 26 luglio
HELSINKI – Lahti – Hartola
Notte tettoia vecchio ufficio in paese
Progressivo chilometrico 2343 km
Distanza giornaliera percorsa 213 km
Giorno 16 mercoledi 27 luglio
Hartola – Jyvaskyla – Pihtapundas
Notte gazebo palude/lago
Progressivo chilometrico 2595 km
Distanza giornaliera percorsa 252 km
Giorno 17 giovedi 28 luglio
Pihtapundas – Oulu
Vento contrario tutto il giorno in strada
Notte tenda mercato del porto
Progressivo chilometrico 2815 km
Distanza giornaliera percorsa 220 km
Giorno 18 venerdi 29 luglio
Oulu – Keminmaa – Tervola – Rautiosaari
Notte tettoia ingresso centro termale
Progressivo chilometrico 3041 km
Distanza giornaliera percorsa 226 km
Giorno 19 sabato 30 luglio
Rautiosaari – Rovaniemi – Sodankyla – 45 km a nord di Sodankyla Sulle sponde del lago Vajunen presso Petkula
Notte telo tenda su tavolo e bici
Progressivo chilometrico 3243 km
Distanza giornaliera percorsa 202 km
Giorno 20 domenica 31 luglio
Petkula (lago Vajunen) – Saariselka – Ivalo – Inari
Bella serata con cielo limpido e caldo
Vedo anche un corridore della gara Rovereto Capo Nord transitare veloce e proseguire
Notte tettoia pub su strada
Progressivo chilometrico 3414 km
Distanza giornaliera percorsa 171 km
Giorno 21 lunedi 1 agosto
Inari – Karigasniemi (NORVEGIA) – Karasjok – Lakselv
Campeggio riva mare vicino strada con altri camper e 1 tenda
Progressivo chilometrico 3627 km
Distanza giornaliera percorsa 213 km
Giorno 22 martedi 2 agosto
Lakselv – Olderfjord – tunnel isola Mageroya – Honningsvag – Capo Nord
Notte freschina; mi sveglio presto e dopo aver riordinato il carico della bici eccomi subito in strada costeggiando l’insenatura con belle viste sulle montagne e colline che si affacciano sul mare; pochissimo il traffico in strada; faccio spesso pause per osservare il paesaggio e per prendermela comoda; se andrà tutto bene oggi sarà l’ultimo giorno di viaggio per arrivare al Capo Nord; la strada è Una! Non ci sono (quasi) deviazioni quindi si può procedere decisi senza dubbi o incertezze ma ci sono comunque 200 chilometri da coprire e si sale, si scende, si aggirano promontori, si aggirano insenature, si sale, si scende ancora e non sai mai cosa ti aspetta la strada oltre l’orizzonte visivo; questa è la leggera adrenalina che si fa sentire quando sai di essere a un passo dal completare un “percorso” ma non sai cosa potrà succedere a brevissimo, a breve o a medi termine…. Non puoi fare altro che andare avanti “a vista”
Bello e rilassante anche perché ora l’aria è decisamente più fresca
Dopo i primi 100 km scarsi eccomi a Olderfjord; qui mi fermo a mangiare qualche barretta e qualche brioches acquistata il giorno precedente; nulla da vedere di particolare in questo posto di pescatori; mi rilasso le gambe e le chiappe seduto sulla panchina di legno del parcheggio dei bus che si dirigono vero i fiordi norvegesi (costa ovest della Scandinavia)
Di nuovo in sella! Sono a metà chilometraggio della giornata … è ancora presto e non c’è il problema dell’oscurità (e non è poco); la giornata continua ad essere meravigliosa; non una nuvola; la strada non è particolarmente stancante ma … ecco che si profila una salita che sembra un po’ “cattiva” … e infatti il peso della bici e dei chilometri fin qui percorsi iniziano a farsi sentire
Stai rilassato, non serrare la mandibola, guardati in giro, non guardare la fine della salita, muovi la testa e il collo a destra e sinistra, cambia la posizione di seduta in sella, assicurati di spingere bene con i piedi sui pedali …. e rilassati guardando in giro … questi i pensieri che mi ripeto (anche ad alta voce insultandomi da solo se mi accorgo di non eseguirli!)
Ecco che finalmente dopo 150 km circa arriviamo al cospetto della galleria/tunnel sottomarino che permette di accedere all’isola chiamata Mageroya alla cui estremità settentrionale è situato Capo Nord/NordKapp (che a onore del vero non è il punto geografico più a nord d’Europa)
Prima di immettermi nel tunnel lungo quasi 7 km che scende ripido per 3 km fino a raggiungere la profondità di 200 metri sotto il livello del mare per poi risalire per altri 4 km con la sezione finale al 10% di pendenza, mi fermo per mangiare, bere, coprirmi perché all’interno fa freddo, e accendere tutte le luci di cui dispongo ed indossare anche il giubbino ad alta visibilità; confesso che non mi piace per nulla pensare di dove percorrere ben 7 km in un tubo che va sottoterra e sott’acqua!; quanto impiegherò prima di riemergere dall’altra parte?
Scendo veloce ma freno perché è umido e ho paura di scivolare; ho un po’ paura anche per il traffico veicolare che fortunatamente non è elevato però il rumore degli automezzi e soprattutto delle moto è molto fastidioso; il rimbombo si sente subito come se i mezzi fossero già vicino invece sono lontani e prima di vederli sfilare al tuo fianco ci vuole un po’ e non è piacevole; mi fermo in mezzo prima di iniziare la lunga salita; fa freddino ma salendo ci si scalda; il respiro forma una nuvola di vapore; l’illuminazione è più che sufficiente e questo mi tranquillizza; procedo spedito perché voglio uscire da li il prima possibile ma presto mi accorgo che non è una grande idea quella di spingere così sui pedali; devi comportarti come se fosse una salita all’aperto; in effetti cambia poco, non ci devi pensare; proseguo e quasi sorrido all’dea di trovarmi li dentro … in bicicletta; ogni tanto mi fermo faccio una foto, riparto; noto che c’è un marciapiede sulla destra che è ok per camminare (non per pedalare); inizialmente speravo/pensavo di pedalare tutto il tunnel ma l’ultima sezione al 10% (che è ripida ma non particolarmente impegnativa) mi convince a scendere di sella; non c’è traffico e mi faccio “una passeggiata al fresco”; al diavolo l’autostima!; mi sono sparato quasi 4000 km con numerose tappe ben oltre i 200 km giornalieri … se mi faccio due passi chissenefrega! Eppoi sono quasi arrivato (così ho pensato)
Uscito dal tunnel sono sollevato; mi fermo per assaporare la sensazione e mi tolgo gli abiti pesanti e vistosi e spengo le luci; sbagliato … perché dopo 2 km ecco altre 2 gallerie una delle due lunga altri 5 km ma è una semplice galleria e si pedala bene
Subito dopo aver superato la cittadina di Honningsvag ecco che arriva la ciliegina sulla torta!; mancano “solo” 31 km ma il nastro di asfalto mette ben in evidenza quello che mi aspetta; salita ripida subito dopo l’abitato; non mi scoraggio e salgo; incrocio un altro collega che sta scendendo; mi fa una foto mentre salgo e io ne approfitto per fermarmi e scambiare 2 chiacchiere con il piede sul guard rail; mi avvisa che le salite non sono finite; spiana poco dopo ma mancano ancora più di d20 km e altre salite; ci salutiamo simpaticamente; la giornata è magnifica; proseguo rilassato; li fermo a fare le foto del paesaggio interno dell’isola
C’è vento; il sole è alto e il cielo blu; pedalando videochiamo casa avvisando che manca poco e li richiamerò al mio arrivo a Capo Nord; la strada scende e perde rapidamente quota con mio stupore; non mi aspettavo di perdere tutto il dislivello guadagnato; è probabile che mi aspetterà un’altra salita come quella sofferta dopo Honningsvag … e così accade; eccomi di nuovo in salita quando mancano meno di 10 km e la pendenza è fastidiosa anche dovuta alla stanchezza della giornata (siamo a quasi 200 km percorsi anche oggi)
Inaspettatamente il vento che poco fa era solo un po’ fresco ora si fa fastidioso e porta improvvisamente la nebbia da nord; io che da tutto il pomeriggio tenevo d’occhio un possibile temporale che avrebbe potuto sorprendermi in arrivo da ovest mi faccio sorprendere dal vento che spira da nord (più tardi mi riferiranno che poco prima la nebbia stava ristagnando sul Mar Glaciale Artico proprio a nord del capo, sotto la scogliera di Capo Nord per poi alzarsi improvvisamente e coprire tutto quanto); questa situazione meteo mi coglie quando a me mancano gli ultimi 6-7 km; li percorro praticamente con visibilità nulla al freddo e con il vento contrario che per più volte mi f fermare e mettere il piede a terra in salita; valuto se fermarmi e coprirmi; inizialmente deciso di stringere i denti e arrivare alla fine ma poi inizio ad avere freddo; così non va; non è piacevole e non ha senso; mi fermo mi copro e accendo le luci; poche le auto e moto che salgono; alcune scendono la visibilità è quasi nulla; penso di essere arrivato ma gli ultimi km sono eterni; vago nella nebbia su un nastro di asfalto che mi aspetto abbia un termine in prossimità di un parcheggio, uno spiazzo o un segno che identifichi il Capo (il famoso mappamondo in ferro) ma … nulla …. continuo fino a quando arrivo al “casello “dove alcune auto in coda attendono di pagare il pedaggio per accedere alla zona terminale.
Mi sento giustificato a superare tutta la coda di automezzi nella bufera; mi accoglie l’addetto che mi dice che per me l’ingresso è gratuito dandomi il benvenuto
Chiedo anche per la colazione del mattino successivo
Sono al parcheggio
Ecco che intravvedo il Visitor Center e il museo
Al mio arrivo gli ultimi autobus stanno portando via i turisti ritardatari … tanto ormai non c’è nulla da vedere … solo nebbia, pioviggine e vento
Una donna mi fa un lungo applauso vedendomi arrivare da solo nella nebbia rispondo con un saluto e un sorriso di ringraziamento ma mi sbrigo ad arrivare, appoggiare la bici al muretto e ad infilarmi nel visitor center
Non sono ancora deluso della mancanza di visibilità del luogo perché sono stanco e frastornato dal vento
Perlustro il visitor center
Ho promesso a Flavio di chiamarlo direttamente da qui ed effettuo una videochiamata con Whatsapp
Chiacchiero con altri ciclisti che riconosco dall’abbigliamento e dalle facce un po’ stravolte
Valuto dove poter trascorrere la serata e la notte (che non c’è a queste latitudini)
Decido per sfruttare il bagno molto ben tenuto e pulito per fare una specie di doccia cambiarmi completamente; organizzo il bagaglio e metto la bici un po’ più al riparo
Gironzolo per il museo e per il negozietto; mangio le cose rimaste nelle borse
Perdo tempo passeggiando in giro rilassato e pulito nella speranza che ci sia una schiarita per fare almeno qualche foto decente
Mi soffermo al museo e al cinema che proietta presentazioni differenti
Mi accorgo che sono già le 11 di sera … ecco perché sbadiglio nonostante il chiarore!!
Prendo la bici e mi dirigo nel luogo che ho trovato per la notte
È un riparo sotto la terrazza panoramica del grande ristorante con la vetrata rotonda; è al riparo dal vento e ben protetto e “pulito”; stendo il telo, la mia stuoia e il sacco a pelo; leggo qualche pagina del libro prima di crollare dal sonno
Più volte mi sveglierò nella chiara notte del Nord un po’ disturbato dal vento che soffia ma non mi colpisce; sono rilassato e sto benissimo nel mio sacco a pelo
Sono a Capo Nord; oltre questo punto in bicicletta non ci vai!
Notte al centro visite di Capo Nord
Progressivo chilometrico 3828 km
Distanza giornaliera percorsa 201 km
Giorno 23 mercoledi 3 agosto
ritorno in bus da Capo Nord a Alta via Honningsvag e Olderfjord
la notte è trascorsa in modo piacevole e rilassata nonostante il posto da me scovato per la notte fosse praticamente sotto una tettoia dell’unico edificio esistente (ma al riparo dal vento) all’estrema punta nord del capo
con mio disappunto, al mio risveglio noto che il meteo e la visibilità non sono cambiate, anzi, pioviggina, è umido e la visibilità è nulla; riorganizzo il carico sulla bicicletta e mi decido comunque a fare alcune foto presso la struttura simbolo di Capo Nord; il “treppiede mappamondo” situato all’estremità nord della scogliera (non visibile con questo tempo) poco distante dal visitor center; decido di approfittarne subito dato che non ci sono ancora i turisti; faccio alcune foto da solo con la bici e chiedo di farmi un paio di foto ai primi turisti che arrivano che mi chiedono stupiti se io avessi fatto tutto il tragitto in bici fino a li ….
Ho la colazione a buffet che mi attende all’interno di un’area del ristorante panoramico (poco panoramico da ieri sera); una colazione direi super meritata; faccio più “rifornimenti” di salmone, tartine varie dolci e salate, succo di frutta, caffè, yogurt, salmone, salmone, salmone …!; passo il restante tempo rilassato sui divanetti a leggere il mio libro; di tanto in tanto chiacchiero con turisti che arrivano sempre più numerosi con i vari pullman e con altri ciclisti più o meno avventurosi; ritorno a visitare il museo e le varie esposizioni sapientemente allestite nei locali dell’enorme struttura del visitor center; il bus che dovrebbe portarmi in aeroporto ad Alta è previsto in partenza per le 14 quindi mi rilasso tranquillamente tutta la mattina appagato dalla conclusione del mio tour; man mano che il tempo passa il visitor center si fa sempre più affollato di turisti nonostante la giornata non certo bella; individuato il bus, chiedo all’autista che indica a me e ad altri 3 bikers dove caricare le bici; non ci fa pagare il sovrapprezzo; la strada a ritroso ci fa passare per il centro di Honningsvag
, il porto della cittadina dove è attraccata un’enorme nave da crociera, per poi ritornare sulla strada principale, infilarci nel famigerato tunnel sotto lo stretto e ripercorrere la penisola fino a Honningsvag; qui velocemente scarichiamo le bici per caricarle nuovamente sul bus parcheggiato proprio di fianco che ci porterà ad Alta; qui mi fermo in aeroporto con un ragazzo tedesco conosciuto sul bus; cerchiamo due scatoloni per le bici e ci organizziamo; lui parte il mattino successivo; io cerco di prenotare al volo il primo posto disponibile per volare a casa per impegni personali; l’amico mi aiuta a cercare di smontare alcune parti della mia bici con una chiave che non avevo a mia disposizione, per capire se posso inserirla nello scatolone; decido poi di lasciare il mio scatolone in aeroporto vuoto avvisando che l’avrei ritirato successivamente; aiuto il mio amico, restituendo il favore, trasportando il suo scatolone presso il suo alberghetto in paese; la scena deve essere senz’altro curiosa da guardare: in strada si vedono due bikers che, appaiati, trasportano insieme uno scatolone tenuto fra le due bici con una mano per ciascuno …. Pericolosissimo ma divertente!
notte in aeroporto
Giorno 24 giovedi 4 agosto
partenza da Alta ore 7 scalo a Tromso coincidenza di 40 minuti a Oslo
arrivo a MXP ore 13:20
la sera precedente non ho avuto la possibilità di pesare lo scatolone contenente la mia attrezzatura e al check-in risulta di 33,4 kg … accidenti! Che diavolo ci avrò messo di così pesante? (in effetti, partendo da casa in bici non mi sono curato del peso per un eventuale spedizione quindi quello che apparentemente mi serviva me lo sono portato); ora devo riaprire lo scatolone e togliere qualcosa a caso ma che sia trasportabile “a mano” e richiudere il tutto! Meno male che ho già fatto questo tipo di esperienza; nel giro di 10 minuti restituisco lo scatolone al check-in avendo tolto 1 borsa laterale con sacco a pelo e altro materiale; ora lo scatolone pesa 30 kg (già lo scatolone ha un suo peso! … non lo prendo mai in considerazione!); tutto ok; posso passare i controlli.
Più rilassato, prendo posto sull’aereo e attendo il decollo; faremo uno scalo veloce a Tromso (senza scendere dall’aereo) per poi proseguire per la capitale Oslo; qualche foto dal finestrino ma in genere preferisco osservare in silenzio la costa articolata che scorre sotto di me.
La bici rimasta a Oslo per mancata coincidenza verrà recapitata a casa nei giorni successivi
Gianluca Zarini
GeoAdventures

Grande Gianluca, come sempre del resto
Complimenti !!!! Ho letto tutto il tuo diario di viaggio …e ho immaginato i posti che ti sei fermato.
Ciao Catia! … e grazie per “seguirmi” a distanza; a dire il vero alcuni giorni descritti sono solo una bozza (per ora); un abbraccio!
Grande Gianluca, complimenti per l’impresa “titanica”….
Hey Gianluca,
Markus here. We met in Alta this year and you helped me to bring my bike box from the airport to my hotel. I’ve sent you the photos of you carrying my bike box on your bike rack via email a few months ago, I just wanted to make sure you received them? If not I can send them again.
Other than that I hope you are doing fine and have a good Christmas time. 🙂
Best regards,
Markus
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