
NOTA: gli appunti di viaggio si trovano in fondo alla pagina, dopo le immagini












































APPUNTI DI VIAGGIO
CHILE 2005
le tappe in breve …
Malpensa – Madrid – Santiago del Cile – Punta Arenas
Punta Arenas; passeggiata in centro e attesa dell’autobus per Puerto Natales; arrivo a Puerto Natales in tarda serata
Puerto Natales – Laguna Sarmiento – Parque Nacional Torres del Paine – partenza alle 14 per il primo giorno di trek Circuito del Paine (135 km)
trek
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Parque Nacional Torres del Paine- Puerto Natales (prenotazione Navimag)
Puerto Natales – El Calafate
El Calafate – Glaciar Perito Moreno – El Calafate
El Calafate – El Chalten – Parque Nacional Los Glaciare (trek Cerro Fitz Roy e Cerro Torre )- campamento De Agostini
campamento De Agostini – laguna del Los Tres – campamento ….
ritorno a El Calafate – bus per El Chalten
El Chalten – Puerto Natales; arrivo nel tardo pomeriggio; cena a base di pesce prima dell’imbarco
Navigacion Magallanes
Navimag
Navimag
Navimag
Navimag
Puerto Montt – Puerto Varas
Puerto Varas – Valdivia – Pucon
Pucon – Parque Nacional Herquehue – trek La Araucania – Pucon
Santiago
Santiago
APPUNTI DI VIAGGIO
Venerdi 1 aprile ore 19; volo Malpensa – Madrid
4 ore di attesa a Madrid
Sabato 2 aprile ore 0:15; volo Madrid – Santiago
Dall’aeroporto di Santiago telefono ad Alda per avvisare del mio arrivo in Chile e dell’imminente inizio del mio “programma cileno”; alle 11:15 riparto per Punta Arenas facendo scalo a Puerto Montt e Balmaceda
Durante il volo interno, grazie alla bella giornata, si hanno numerosissime vedute dei vulcani (Osorno, Villarrica) e dei laghi circostanti (Llanquihue, Ranco); piu’ a sud, appena decollato da Puerto Montt, riesco a perfino a identificare dall’alto il Cerro San Valentin, il Cerro San Lorenzo e parte dello Hielo Patagonico.
Atterraggio a Punta Arenas alle 16:30 ora locale; il cielo e’ azzurro ma sulle montagne vicine incombono nuvole scure; ricevo subito la triste notizia della morte di Papa Giovanni Paolo II in Vaticano.
Utilizzando un bus mi reco subito in centro citta’ dove riesco a fare un giro a piedi prima del tramonto; oltre ad aggirarmi per le strade del centro salgo anche una collinetta che sovrasta la citta’; raggiungo cosi’ il “mirador”, da dove si gode di una veduta piu’ ampia che permette di capire come e’ strutturata la citta’ portuale; la cittadina non e’ particolarmente attraente ma io mi rilasso passeggiando un po’ in giro dopo tante ore di volo; ovviamente durante la camminata comincia a piovere e poco dopo sono costretto a rifugiarmi sotto un portico perche’ la pioggia si fa insistente; tuttavia la temperatura e’ discreta. Inizialmente pensavo di fermarmi 1 notte a Punta Arenas ma non sento la necessita’ di fermarmi in questa cittadina che ho girato sufficientemente nel tardo pomeriggio; decido quindi di portarmi subito a Puerto Natales situato a “sole” 3 ore dall’entrata del parco Torres del Paine; alle 19 salgo sul bus che mi porta direttamente a Puerto Natales dove arrivo verso le 21:30 sotto una leggera pioggia; al mio arrivo alla stazione dei bus vengo contattato da un ragazzo che mi propone una sistemazione a basso costo presso il suo ostello; all’interno della sua proprieta’ pianto la tenda per trascorrere la mia prima notte in terra patagonica; faccio appena in tempo a montare la tenda e vengo investito da una improvvisa folata di vento seguita da uno scroscio di pioggia; continuera’ cosi’ per tutta la notte.
Domenica 3 aprile
Puerto Natales – Parque Torres del Paine – Campamento Coiron
Ore 7:30 partenza per il Parque National Torres del Paine con il pulmino dal centro di Puerto Natales; faccio conoscenza con 3 ragazzi tedeschi (2 ragazzi e 1 ragazza) che faranno approssimativamente il mio stesso giro e conversiamo tranquillamente; il pensiero e i discorsi riguardano anche il papa che non c’e’ piu’ …; dopo pochi chilometri di strada asfaltata ci immettiamo su una strada sterrata che proseguira’ fino al parco. Il trasferimento per il parco dura circa 3 ore da Puerto Natales; prima dell’entrata nel parco l’autista fa una sosta di 15 minuti a Villa Cerro Castello, un paesino sperduto nel nulla ma importante poiche’ qui si trova la deviazione per il confine argentino.
Registrato il mio ingresso presso l’entrata del parco (Guarderia Laguna Amarga), con un secondo pulmino, mi faccio portare presso il Rifugio y Albergue Las Torres che rappresentera’ il punto di partenza e di arrivo del mio lungo “viaggio” nel parco; provvedo immediatamente a cercare i viveri e a telefonare a casa sapendo che per diversi giorni non potro’ piu’ essere in contatto con “il resto del mondo”. (a casa non mi rispondono (sono circa le 17) quindi decido di chiamare zia Sandra); il tempo e’ soleggiato ma le cime sono oscurate da grossi nuvolosi neri; delle Torri del Paine neppure l’ombra; la valle che conduce a queste ultime e’ immersa nel brutto tempo, decido cosi’ di partire per il giro completo del massiccio ripromettendomi di visitare le Torri come “ciliegina sulla torta” della tappa finale;
finalmente, verso le 11:30 parto per il mio lungo cammino intorno al massiccio del Paine; prevedo di raggiungere in serata il camping Coiron dopo aver oltrepassato il camping Seron ed il lago Paine;
la camminata dura circa 7 ore; niente male come primo giorno!!; la prima parte del cammino si svolge purtroppo in un ambiente percorso da un incendio un paio di mesi prima; si notano tristemente gli effetti della distruzione della vegetazione; superato questo punto il paesaggio si fa piu’ gradevole; il pomeriggio e’ bello e caldo ma le montagne sono sempre nascoste dalle nubi; camminando costeggio per diverse ore il Rio Paine con belle vedute sulla valle e le montagne circostanti; dopo il camp Seron inizia il ripido sentiero che mi porta a dover raggiungere un passo per poi discendere verso il lago Paine; arriva il tardo pomeriggio e la sera mi coglie mentre installo la tenda e mangio qualche cosa; sono solo, nessuno sul mio sentiero. Mi sistemo nel mio sacco a pelo e la stanchezza si fa sentire quasi subito …..
Lunedi 4 aprile
Campamento Coiron – Campamento Los Perros
Notte trascorsa bene; riparto verso le 8:30, dopo colazione in direzione del rifugio Dickson; dopo nemmeno 30 minuti sono gia’ alle prese con l’attraversamento di una zona paludosa; l’erba e’ alta, le tracce si perdono nella pianura fangosa e ho alcune difficolta’ a capire dove e’ meglio passare; dopo diversi tentativi, cambiamenti di percorso e passaggi aerei aiutato dai rami degli alberi riesco a non annegare nel fango e a proseguire lungo il percorso corretto; il tempo e’ molto variabile; a brevi e belle schiarite si alternano anche violenti rovesci di pioggia; incontro solamente un paio di escursionisti che percorrono il sentiero in senso inverso; a meta’ giornata si alza un vento impetuoso (e fastidioso); la giornata si fa piu’ grigia ma la temperatura continua ad essere piu’ che accettabile; raggiungo così il rifugio Dickson presso il lago omonimo; qui faccio un breve spuntino e riparto quasi subito in direzione del campamento Los Perros (altre 4 ore di cammino che si aggiungono alle 3 ore del mattino); mi addentro nella fitta foresta di faggi australi della valle del rio Los Perros; l’ambiente e’ spettacolare; faccio una sosta presso il salto Los Perros per fare 2 foto e incontro una coppia di australiani che hanno passato la notte al camp Dickson ormai lontano giu’ nella valle; prima di raggiungere la mia meta mi vedo costretto ad indossare la giacca per proteggermi dalla pioggia e dal forte vento che inizia a soffiare proprio mentre sono impegnato nell’attraversamento della morena alla base del Glaciar Los Perros; arrivo con soddisfazione al campamento dove pianto subito la tenda; non vedo l’ora di togliermi il pesante zaino dalla schiena!
Intanto il vento continua a soffiare …
Martedi 5 aprile
Los Perros – Campamento Paso – Campamento Los Guardas – Campamento Grey
Verso le 8 sono di nuovo in partenza per il Paso John Gardner (il punto più alto dell’intero circuito del Paine; il vento e’ incessante; per tutta la notte ha continuato a soffiare a raffiche fortissime; il campamento e’ riparato in un fitto bosco di faggi ma il rumore delle piante che si muovono e’ impressionante; a volte invece il vento riesce a penetrare le fronde e a raggiungere la tenda sbattendo fragorosamente il telo e la struttura stessa; il sentiero non esiste, si individuano pero’ i camminamenti degli escursionisti precedenti; si cammina male in un groviglio di arbusti e praterie fangose; il passo e’ lento e si perde tempo a cercare il passaggio migliore per evitare di finire a mollo; finalmente raggiungo la pietraia; il sentiero qui si fa piu’ ripido e il peso dello zaino si fa sentire ma almeno si riesce a camminare in modo decente e redditizio!!; sono infatti molto veloce e a meta’ mattina sono gia’ al passo; mi volto per guardare il mio cammino dei 2 giorni precedenti; ai miei piedi e sotto il mio sguardo si distende la valle del rio Paine; in fondo, lontanissimo ecco il lago Paine che costeggiavo solo il pomeriggio precedente; in cima al passo il vento e’ terribile e faccio fatica a camminare ma ……. SORPRESA!!!; appena scollinato ecco apparire il Glaciar Grey (parte dello Hielo Patagonico Sur); è immenso; per quel poco che il mio sguardo può abbracciare sembra già 10 volte piu’ grande dell’Aletschgletcher!!! (in Svizzera, il piu’ vasto d’Europa).
Inizia cosi’ la lunga discesa verso il camp Grey, sulle rive del lago Grey al limitare del ghiacciaio omonimo; dapprima la pietraia e’ agevole poi diventa sempre piu’ ripida; addentrandosi nella faggeta scopro che alcuni alberi sono stati “attrezzati” con corde per permettere una salita/discesa piu’ agevoli; anch’io mi avvantaggio di questa “comodita’” ma la strada per il campamento e’ ancora molto lunga; scendendo mi avvicino sempre piu’ al ghiacciaio; cerco di fissare un punto di riferimento per raggiungerlo e cosi’ facendo mi accorgo che le distanze sono enormi; il ghiacciaio, che in un punto preciso mi pare ragionevolmente vicino, e’ ancora lontanissimo e impiego molto tempo a raggiungere il punto prefissato; inoltre il peso dello zaino in discesa si fa sentire; mi siedo volentieri sui ceppi degli alberi per riposare la schiena e scaricarla dello zaino; le gambe e il fiato invece vanno benone; mi sento molto bene; la giornata e’ abbastanza bella; ampie schiarite mi mostrano il ghiacciaio nella sua enorme estensione (e pensare che cio’ che vedo e’ solo una piccola parte!!!); proseguo scendendo dal passo verso il ghiacciaio e il Lago Grey; oltrepasso il campamento Los Guardas ed il Campamento Toro; arrivo nel tardo pomeriggio al Camping Grey, sulle sponde dell’omonimo lago; pianto la tenda mentre il vento ricomincia a farsi insistente; avrei voglia di farmi un bel bagno nel lago ma le acque gelide ed il vento incessante non sono certo di aiuto; chiacchiero piacevolmente con qualche trekker americano interessato al mio tutore; dopo una breve cena in tenda mi rilasso leggendo il libro prima di addormentarmi.
Mercoledi 6 aprile
Camp Grey – Camp Pehoe’ – Camp Italiano – Camp Britanico (Valle del Frances)
Lunga giornata quella di oggi; parto verso le 8:30 costeggio per tutta la mattina il lago Grey facendo numerose deviazioni verso le alture interne ammantate di boschi, risalendo e ridiscendendo torrentelli che si gettano nel lago; il sentiero che costeggia il lago è interminabile!!!
Verso le 12:30 arrivo a camp Pehoe’; sono abbastanza stanco causa il peso dello zaino e i chilometri nelle gambe; il mio obiettivo e’ costeggiare il lago Nordenskjold, arrivare al camp Italiano e risalire fino al camp Britanico nella valle del Frances a 2 ore di cammino dal camp Italiano; la giornata e’ bella ma il vento si e’ alzato insistentemente nel primo pomeriggio; arrivo tranquillamente al camp Italiano; mi incammino verso il camp Britanico; il sentiero, che fino a questo punto costeggiava il lago Skottsberg, si fa molto ripido e la stanchezza si fa sentire; cammino sotto la parete del Paine Grande; a volte mi raggiunge il rumore delle valanghe e dei seracchi che precipitano; dall’altro versante sono sovrastato dei Corni del Paine; l’ambiente e’ grandioso e camminare in questi posti e’ fantastico; purtroppo pero’ mi accorgo che sto camminando da piu’ di 7 ore e sto facendo fatica; diminuisco il passo e con molta calma raggiungo il camp; trovo una tenda ma non c’e’ anima viva intorno; faccio qualche cosa da mangiare; quando sono ormai chiuso nella mia tenda viene a salutarmi il mio vicino; scopro che e’ una vicina italiana; si chiama Olga fa la fotografa ed e’ di Roma; anche lei come me e’ in giro da sola
Chiacchierando decidiamo di risalire l’indomani mattino fino al passo alla testata della valle del Frances; la notte trascorre tranquilla ma sempre con parecchio vento.
Giovedi 7 aprile
Camp Britanico – Camp Las Torres (da dove ero partito domenica)
il mattino però mi sveglio con 5 centimetri di neve fuori dalla tenda; incurante della tormenta decido di fare comunque una passeggiata verso l’alta parte della valle; Olga attende il mio ritorno in tenda; insieme ridiscendiamo la valle del Frances; ci separiamo al Camp Italiano e io proseguo per il Camp Los Cuernos e il Refugio y Albergue Las Torres; il cammino è lunghissimo perciò cerco di ridurre al minimo gli sforzi; con molta calma proseguo il trek costeggiando il lago Nordenskjold; il vento in alcuni punti è fortissimo; verso le 17;30, stanco, raggiungo la mia meta; pianto la tenda e mi faccio una meritata doccia e la cena; la notte il vento soffia fortissimo ma riesco a dormire.
Venerdi 8 aprile
Campamento Las Torres – Mirador del Paine – Campamento Japones (Valle Ascencio)
Con calma provvedo a smontare la tenda e a prepararmi per la salita alle Torri del Paine ; la giornata e’ bella ma il vento non tarda ad arrivare ; il percorso e’ abbastanza lungo ma le gambe girano bene ; oltrepasso il campamento Cileno e dopo 2 ore raggiungo il camp Torres ; qui lascio il pesante zaino e con una deviazione di 45 minuti raggiungo il mirador del Paine ; il vento sulla morena e’ fortissimo ; si fa fatica a camminare ed anche a stare in piedi; sono costretto a ripararmi dietro i sassi in attesa che le fortissime raffiche cessino di frustare la faccia ; inoltre, la polvere alzata dal vento picchia contro la faccia e sono costretto ad imbacuccarmi con tutto cio’ che trovo nello zaino ; il vento riesce persino a spostare il livello dell’acqua del lago come se questo fosse in un bicchiere agitato dalla mano di una persona ; il rumore e’ assordante ; come se non bastasse ogni tanto dalla morena precipitano dei sassi verso il lago sottostante ; la vista delle Torri del Paine (3 giganteschi monoliti granitici) ripaga tutti gli sforzi fatti per arrivare fino a qui; mi fermo circa mezz’ora; sono solo; successivamente arrivano alcuni trekker americani ai quali chiedo di farmi una foto sotto le torri; poi via, giu’ di nuovo al Camp Torres dove recupero il mio zaino; mi dirigo quindi in direzione Camp Japones che raggiungo dopo 1 ora abbondante; il tempo si e’ guastato di nuovo; inizia a piovere e il vento non si placa; dopo aver montato la tenda cerco di salire nella Valle del Silencio ma la giornata sconsiglia tale iniziativa; anche un trekker di Seattle e sua figlia hanno provato e desistito dall’intenzione per il troppo vento e la cattiva visibilita’; decido quindi di ridiscendere al Campamento Japones dove ho gia’ la tenda pronta ad accogliermi; prima pero’ faccio una meritata doccia nelle acque del torrente; al camp sono solo; questa sara’ la mia ultima notte di “viaggio” nel parco delle Torri del Paine.
Sabato 9 aprile
Campamento Japones – Campamento Las Torres e chiusura del circuito
Trasferimento a Puerto Natales
Ultimo giorno di trek nel parco del Paine; sono soddisfatto del giro infatti oggi completero’ tutto il circuito piu’ le deviazioni nelle 2 valli laterali (Frances e Ascencio) per un totale di circa 135 km!!; ridiscendo la valle Ascencio in tutta la sua lunghezza; do un ultima occhiata alle Torri del Paine (passando alla base della morena che il giorno precedente avevo risalito per andare al mirador); scendendo dal campamento Torres inizia a piovere; sono stato fortunato!!; il giorno precedente ho avuto la possibilitàa’ di vedere le torri; oggi invece il tempo e’ decisamente peggiorato; scendendo incontro Olga che sta risalendo al Camp Cileno facendosi portare lo zaino da un contadino a cavallo. Proseguo la discesa arrivando al Refugio y Albergue Las Torres dove dopo una meritatissima e lunga doccia calda mi concedo una bella mangiata aspettando poi il bus che mi riportera’ a Puerto Natales.
A Natales cerco un telefono per comunicare a casa il termine del mio lungo trek poi vado alla agenzia Comapa (Navimag) per prenotare il trasferimento con nave cargo a Puerto Montt (per giovedi’ 14 aprile); trascorro il pomeriggio (sabato) in giro per la cittadina animata da parecchie persone (molti ragazzi giovani); a sera mi concedo una cena decente in un piccolo ristorantino.
Notte nel backpacker con la tenda come il primo giorno
Domenica 10 aprile
(Argentina)
Puerto Natales – Rio Turbio – Esperanza – El Calafate – Perito Moreno – El Calafate
Partenza alle 7:30 per Rio Turbio e El Calafate; il viaggio e’ tranquillo, il pullman comodo ma la giornata e’ grigia; dopo aver espletato le formalita’ doganali alla frontiera di Dorothea per l’ingresso in Argentina mi rilasso guardando il paesaggio della pampa patagonica scorrere veloce fuori dal finestrino; alle 14, appena arrivato a El Calafate “salto” letteralmente sul primo pulmino che dalla cittadina mi porta a visitare il Glaciar Perito Moreno; gita classica, turistica ma IMPERDIBILE!!!; ho intenzione di dormire in un camp vicino al ghiacciaio (4 km) per godere della vista del ghiacciaio sia al tramonto che all’alba; purtroppo pero’ ci sono problemi di carattere logistico con i trasporti quindi cambio programma “al volo” e torno a El Calafate la sera tardi; dopo avere montato la tenda in un camp vado a mangiare l’asado al palo in una specie di rosticceria self-service e faccio un giro in centro
Lunedi 11 aprile
El Calafate – El Chalten – Campamento De Agostini alla Laguna Torre
Alle 7 ho il pulmino che in 5-6 ore mi conduce a El Chalten; a bordo del pulmino conosco una ragazza di Buenos Aires (non ricordo il suo nome); chiacchieriamo piacevolmente in inglese ed il viaggio trascorre velocemente; siamo solo in 4; viaggio molto bello anche se un po’ scomodo per le cattive condizioni della strada; stupendi i panorami della Patagonia Argentina!!; nel primo pomeriggio mi metto in marcia per il camp De Agostini presso la Laguna Torre; la raggiungo dopo circa 3 ore di marcia percorrendo un piacevole e facile sentiero; il posto e’ magnifico e trascorro la serata ammirando i ghiacciai e le pareti del gruppo del Cerro Torre; con me una coppia di neozelandesi; in tarda serata giungono anche altri 4 trekker
Martedi 12 aprile
Campamento De Agostini – Campamento Poincenot – Laguna de Los Tres – Campamento Poincenot
Mi sveglio presto per fotografare l’alba sulle pareti del Cerro Torre; trascorro cosi’ piu’ di un’ora sulla morena che circonda la Laguna Torre dopodiche’ ritorno in tenda per una breve colazione; riparto in direzione Camp Poincenot; vengo raggiunto dai 4 di ieri sera; ci sono 2 ragazze argentine (di Buenos Aires) e 2 ragazzi tedeschi; si sono conosciuti 2 giorni prima sul bus per il Chalten; le ragazze sono carine e simpatiche; camminiamo chiacchierando e io mi “dimentico” di seguire le indicazioni per il camp Poincenot; arrivati ad un mirador che conosciamo (dal giorno precedente) sono costretto a tornare sui miei passi per una buona mezz’ora per immettermi sul sentiero giusto; le 2 ragazze nel frattempo scendono a Chalten per proseguire poi per El Calafate e Rio Gallegos; la loro meta e’ Hushuaia.
La mia distrazione mi e’ costata sicuramente piu’ di un’ora ; finalmente sono sul sentiero giusto; mi sento un po’ fiacco ma vado senza problemi; lascio alle mie spalle la splendida vista del Torre e dopo aver attraversato splendidi boschi mi si presenta davanti il Fitz Roy; costeggio la Laguna Madre e la Laguna Hija (piu’ piccola ovviamente) e mi dirigo verso il camp; il vento non si fa attendere; giunto al campo installo la tenda e riparto senza carico per la Laguna de Los Tres (famosissimo punto panoramico da cui ammirare il Cerro Fitz Roy); lungo il sentiero incrocio altri escursionisti che ridiscendono e mi avvisano di stare attento poichè su in cima il vento e’ pauroso; per nulla intimorito procedo da solo; alzandomi sulle pendici della montagna sento il vento che si fa sempre piu’ forte
Purtroppo quando arrivo alla laguna (da dove si dovrebbe avere una vista superba del Fitz Roy) sta passando una perturbazione ed il vento violentissimo ha avvolto di nubi la montagna; mi riparo dietro alcuni grossi massi e ogni tanto sbuco fuori per fare le foto; e’ un autentico sacrificio quello di togliere i guanti e posizionarsi in piedi per scattare; il vento e’ terribile; non si riesce a stare in piedi e quasi nemmeno a respirare; cerco di raggiungere il lago ma il vento e’ talmente forte che mi fa desistere (sarebbe anche pericoloso per le improvvise ondate create dal vento); rimango qui per circa mezz’ora sperando inutilmente in una improvvisa schiarita; decido quindi di ridiscendere e in 1 ora circa sono di nuovo alla mia tenda; faccio una mezza doccia nel torrente e mi preparo la cena; mi riprometto di salire nuovamente l’indomani qualora il tempo e la visibilita’ fossero migliori. Buonanotte
Mercoledi 13 aprile
Camp Poincenot – El Chalten – El Calafate
Altra notte terribile; il vento si sente arrivare da lontano, scagliarsi sugli alberi con violenza; a volte passa alto, altre volte raggiunge il terreno e nonostante io sia riparato dalla boscaglia sferza la tenda e tutto il suo contenuto; in ogni caso all’interno si sta bene e riesco a dormire, leggere, mangiare e rilassarmi.
Uscito dalla tenda vado subito a vedere il Fitz Roy; e’ ancora avvolto dalle nubi ma … mi sembra di capire che con l’arrivo dei raggi del sole queste si potranno dissolvere; allora aspetto e aspetto …; dopo un’oretta la mia intuizione si rivela esatta; si sta aprendo!!!
…… e dopo un po’ … eccolo in tutta la sua imponenza il CERRO FITZ ROY (CHALTEN)
Purtroppo si e’ fatto tardi per salire nuovamente alla laguna (alle 15 ho il bus per El Calafate e l’indomani per Puerto Natales) non sapendo quanto mi manca da percorrere a piedi non posso rischiare di perdere le coincidenze; questo significherebbe perdere quindi anche il ferry Navimag di giovedi’ sera per risalire la Patagonia dal lato dell’oceano Pacifico attraverso gli affascinanti fiordi cileni!!.
Torno cosi’ verso valle godendomi una superba giornata con colori e viste magnifiche sull’ambiente circostante; indimenticabile la vista del Cerro Fitz Roy dalla Laguna Capri con i colori autunnali!!!.
Arrivato in paese dopo 3 ore di cammino mi rifocillo mangiando un po’ di paste fresche dell’unica panetteria del paese; nel pomeriggio riparto per tornare a El Calafate; sul pulmino conosco l’autista e un altro ragazzo che mi offrono il mate da gustare nel suo caratteristico recipiente.
A sera ceno a El Calafate e vado a dormire nel terminal dei bus.
Giovedi 14 aprile
El Calafate – Puerto Natales – imbarco su Navimag
… avevo dato per scontato che la stazione dei bus rimanesse aperta tutta la notte dato che ci sono bus fino alle 03; dopo la partenza dell’ultimo pero’ vengo svegliato dal custode che mi avvisa della chiusura notturna della stazione; bella sorpresa!! Accidenti!!!.; sfortunatamente vengo sbattuto fuori per un paio d’ore; poi la stazione riapre e faccio in tempo a scaldarmi di nuovo aspettando il bus; tranquillo viaggio di ritorno in Cile; arrivo a Puerto Natales verso l’ora di pranzo; mi precipito subito a mangiare un mega panino poi passo il pomeriggio gironzolando per le strade della cittadina non prima di aver depositato lo zaino presso l’accettazione della Navimag al porto; prima di cena vengo sorpreso da una fortissima pioggia e dal vento; decido di andare a cena in un ristorantino vicino al porto; ceno con del buon salmone guardando gli stupidissimi programmi tv di intrattenimento cileni (pare pero’ che la gente sia veramente attratta da questi programmi “tv spazzatura”!!)
Alle 21 inizia l’imbarco sulla nave; prendo il posto assegnato e vado a fare un veloce giro e una meritata doccia prima di coricarmi nella mia cuccetta; la nave partira’ a notte inoltrata dopo aver caricato tutti i camion stracolmi di mucche (ganados) dirette al macello di Santiago.
Venerdi 15 aprile
Fiordi cileni
Partenza alle 5 del mattino; alle 8 sono sveglio e faccio un giro sul ponte; la giornata sembra bella ma ci sono numerosi temporali sulle montagne che circondano i numerosi canali e fiordi; ci sono numerosi arcobaleni; la navigazione si preannuncia interessante; passato il punto piu’ stretto nei fiordi (Angostura Inglesia), il tempo si guasta lentamente ma inesorabilmente; il cielo si fa grigio e il vento diviene incessante
Il pomeriggio trascorre guardando fuori dal finestrino e andando sul ponte di comando della nave; ogni tanto leggo un capitolo del libro oppure guardo i film che proiettano in sala da pranzo; ritrovo diversi trekker che avevo conosciuto nei giorni precedenti durante le mie gite solitarie.
Sabato 16 aprile
Fiordi cileni
Nella prima mattinata facciamo scalo a Puerto Eden; approfitto per una breve passeggiata di un paio d’ore in questo sperduto villaggio di pescatori (e’ raggiungibile solo in aereo o via nave dopo un giorno intero di navigazione da sud e 2 da nord); il cielo e’ sempre grigio (ogni tanto concede qualche breve schiarita); il paesaggio e’ immerso nella verdissima foresta e nelle montagne; le acque dei fiordi contornano le montagne sulle cui sommita’ c’e’ la prima neve autunnale; ritorno in nave e riparto di nuovo per la navigazione verso nord; in serata e’ prevista l’entrata in mare aperto e quindi la parte piu’ “dura” della navigazione (per chi soffre di mal di mare); viene consigliata l’assunzione della pastiglia contro questo disturbo; io preferisco non prenderla …
Domenica 17 aprile
Fiordi cileni
Nottata infernale; mare forza 7-8; vento trasversale a 100km/h nel Golfo de Penhias (mare aperto); tutto cio’ che si puo’ muovere cade e si ribalta; zaini che cadono dagli armadi, stoviglie che si muovono in sala da pranzo, pezzi di legno sul ponte della nave che scivolano da una parte all’altra; a volte ho l’impressione di venire letteralmente “buttato giu’ dal letto” per il movimento continuo di rollio e beccheggio. Si fa fatica a camminare nei corridoi; verso le 8 cerco di alzarmi e fare una doccia sperando di “darmi una svegliata” ma anch’io subisco un piccolo conato di vomito; torno in branda e non riesco ad alzarmi prima delle 15 (come la maggioranza dei passeggeri)
Ovviamente di mangiare non se ne parla nemmeno; il resto della giornata lo passo leggendo il mio libro accucciato nella poltrona della sala da pranzo; ogni tanto vado a dare un’occhiata sul ponte di comando dove trovo interessante studiare la strumentazione GPS e le carte nautiche con raffigurata la rotta che sta seguendo la nostra imbarcazione.
Lunedi 18 aprile
Fiordi cileni – Puerto Montt – Puerto Varas
Le condizioni meteorologiche ed il mare grosso hanno fatto ritardare la nostra nave; l’arrivo a Puerto Montt era previsato per le 8; arriviamo in porto verso le 14:30
Scendo dalla nave verso le 15:30 e faccio subito due passi sulla terraferma; il leggero mal di stomaco smette subito di perseguitarmi e mi viene subito fame!
la citta’ non mi ispira per nulla, decido quindi di proseguire direttamente per Puerto Varas villaggio a misura d’uomo in stile mitteleuropeo; mi sembra di essere improvvisamente catapultato dall’America Latina direttamente in Svizzera; molto carini gli edifici ed il lago Llanquihue; all’orizzonte si eleva il bellissimo profilo del Volcan Osorno. Passeggiando in serata per le vie del centro ritrovo anche diverse persone imbarcate sulla nave che evidentemente avevano avuto la mia stessa impressione di Puerto Montt decidendo di trasferirsi immediatamente verso questa cittadina molto piu’ tranquilla e accogliente.
Cena presso un piccolo ristorantino e notte in un bel backpacker dopo una meritata doccia; chiacchiero con una ragazza americana che viaggia da sola diretta verso San Carlos de Bariloche.
Martedi 19 aprile
Puerto Varas – Valdivia – Pucon
Di buon mattino faccio una passeggiata lungo la riva del lago; aspetto cosi’ il bus che mi portera’ a Valdivia; dopo 3 ore di viaggio in parte lungo la Panamericana e in parte su strade minori costeggiando la campagna e i vigneti delle colline cilene (dopo aver fatto una fermata ad Osorno in una mattina nebbiosa); a Valdivia percorro il tratto che separa la stazione dei bus dal centro cittadino lungo la passeggiata lungofiume ammirando le belle casette che si affacciano su di esso e passando per il porticciolo; giro in centro ed entro anche in alcune librerie; mi siedo sulle panchine del centro e mi faccio pure un hamburger; alle 15:30 ho il secondo bus per Villarrica-Pucon dove arrivo i serata (18:30) con uno splendido tramonto sul lago Villarrica; dopo aver riposto il mio pesane zaino in un backpacker faccio un giro sulla strada principale di Pucon e prendo contatti per il trasferimento dell’indomani per il parco Heurquehue; dopo cena torno nell’ostello e faccio una doccia; mi addormento leggendo il libro.
Mercoledi 20 aprile
Pucon – Parque National Huerchehue Trekking Araucaria- Pucon
Ore 7:30 partenza in pulmino per il parco Heurquehue; il viaggio dura circa 1 ora e 30′
Dopo aver segnato il mio nominativo all’entrata del parco parto per la giornata di cammino verso la Laguna Verde e gli altri laghi sull’altopiano costellato da numerosissimi alberi di araucaria; i colori dell’autunno sono fantastici;la giornata e’ bella e calda; ho tempo fino alle 5:30 p.m. per perlustrare la zona; trascorro una piacevole giornata camminando in questi stupendi boschi; in lontananza si scorge anche il Volcan Villarrica; in serata torno a Pucon, dove faccio una buona cena e attendo il bus per Santiago; alle 20:15 lascio Pucon in direzione Temuco e Santiago; il viaggio durera’ tutta la notte ma i posti a sedere sono comodi e spaziosi (sicuramente meglio della classe economica sugli aerei); riesco quindi a dormire bene …
Giovedi 21 aprile
Santiago
Poco prima dell’arrivo al terminal dei bus di Santiago Sur mi viene servita una leggera colazione; verso le 6:30 arrivo a Santiago
Prendo la nuovissima metropolitana in direzione Escuola Militar (dove ho appuntamento con Alda per le 8); trascorro il mattino a casa di Alda e Ludwig chiacchierando del mio viaggio nel sud; nel pomeriggio vado da solo in centro all’Istituto Geografico Militare per visitare il museo e la produzione cartografica; ritorno a casa per le 18; passano a trovarmi Elide e la figlia Daniela; cenetta in casa a base di empanadas e tortillas.
Venerdi 22 aprile
Santiago
Alle 10 viene a prendermi Daniela e mi porta a visitare l’Estadio Espaniol e a fare 2 passi fra gli articoli di artigianato (che a me non interessano); dopo un caffe’ al bar del Club mi porta a casa sua; lei ha un impegno con il gruppo di danza del Club; ne approfitto andando al supermercato con Elide (la mamma); facciamo spesa e torniamo a casa per il pranzo; arrivano anche zia Mafi e Inzane per il pranzo; nel tardo pomeriggio Alda ed Elide mi accompagnano a trovare il famoso zio Pierino; andiamo a casa sua, in un appartamento sulla trafficatissima Avenida O’Higgin’s; lo trovo in forma (anche se sono sicuro che non capisce chi ha davanti); d’altronde ha 99 anni!!!
In serata Alda mi accompagna presso il centro commerciale di Las Condes (vicino a casa); qui giro i 3 piani del centro cercando librerie dove poter scegliere il “libro a tema” riguardante il mio viaggio; il centro e’ molto grande e c’e’ un sacco di gente!; prima che diventi buio rientro a casa.
Sabato 23 aprile
Santiago
Mattino dedicato a girare il centro citta’ da solo seguendo il percorso turistico consigliato dalla guida Lonely Placet; ovviamente entro in ogni libreria cercando un buon libro fotografico.
Ritorno da Alda verso le 15 dopo aver sbagliato a prendere l’autobus (num. 330) che mi stava portando verso il sud della citta’!!
Pomeriggio a casa fino alle 18:30 poi in taxi con Alda all’Estadio Espaniol dove incontro il resto della “famiglia” festeggiando con un piatto di pajella; dopo cena a casa di Daniela per vedere foto del suo viaggio al Norte con alcune amiche; ritorno a casa per le 00:30
Domenica 24 aprile
Partenza alle 9 da casa di Alda per aeroporto ( circa 30′ in taxi)
Ore 12:15 volo per Madrid
Lunedi 25 aprile
Madrid ore 9:15 volo per Malpensa
Arrivo a Malpensa; atterraggio alle 11:55 con 40 minuti di ritardo (da Madrid)
Gianluca
GeoAdventures