TREKKING
sono stato educato all'”andar per monti” fin da bambino quando, con la mia famiglia ed alcuni miei parenti fra cui i cugini, usavamo trascorrere le vacanze in Valmalenco e spesso uscire per camminate in giornata; alcune volte le escursioni duravano 2 giorni con pernotto al rifugio e in quelle occasioni ci si avventurava “oltre il limite”!; tutto ciò che si trovava nei pendii superiori a quote più alte rispetto al rifugio era considerata la “vera montagna”; quasi come se fosse un gioco ho imparato ad aggirarmi agevolmente restando a mio agio fra boschi di vario genere, praterie alpine, pietraie e (con un giustificato timore iniziale), il limite inferiore dei ghiacciai; devo ammettere però che, per noi ragazzini, l’esplorazione iniziava già aumentando il passo e staccandosi dai nostri genitori rimanendo soli sul sentiero ma andando in avanscoperta!
Non mi sono mai “impegnato” nell’attività di escursionismo, considerandola una vacanza, un passatempo; da ragazzo, come già scritto, avevo “ambizioni” di atleta nazionale quindi i miei interessi e pensieri erano rivolti al campo di atletica leggera e non certo alla montagna;
le cose cambiarono di molto quando, chiusa senza rimpianto la parentesi atletica mi sono ritrovato a voler cercare un interesse, uno stimolo una ragione che mi facesse muovere in modo curioso e entusiasta; non trovandola come motociclista (spesso tornavo non soddisfatto dalla giornata trascorsa “solamente” in sella a concatenare curve e tornanti o parlare di aspetti tecnici di moto e elaborazioni improbabili), ritornai sui miei passi rispolverando le attività trasmesse dai miei famigliari in gioventù; ecco che ho cominciato a guardare alla montagna e al camminare nell’ambiente naturale in modo diverso, un po’ più maturo; via le esigenze di prestazioni sportive!, via lo stress e la necessità di allenamento (che fa diventare un lavoro anche questa attività)!; per fare un chiaro esempio: non mi sono mai abbonato a riviste specializzate o a letture tecniche cercando di fare di questa esperienza una cosa personale; ho “deciso” di non farmi influenzare dalle mode, dalle gesta atletiche e da chi si vanta di fare questo e quest’altro (ho imparato solo successivamente che anche la montagna ha un ambiente di frequentatori che si differenziano per carattere, e le invidie, le ripicche e le malelingue basate su insinuazioni e altro “sporcano” quello che dovrebbe essere il sentimento più puro …. l'”andar per monti” per il solo piacere di farlo … e basta …..
Dall’escursionismo allo sci-alpinismo il passo è stato breve e naturale per me che già sapevo sciare
Ho semplicemente unito il piacere di camminare salendo le montagne con l’ebbrezza di scendere sciando in neve (fresca e non)
Un ultimo step molto attraente che ho affrontato con entusiasmo e un po’ di timore iniziale è stato quello dello sci ripido (anche qualcosa di “sci estremo”) … ma questa è un’altra storia! …

CICLOTURISMO (bike touring/bikepacking)
non mi sono mai ritenuto un “biker”; non ho mai avuto la passione per la bicicletta; l’ho semplicemente sempre giudicata un attrezzo e un modo semplice, economico, ecologico, efficiente, efficace e simpatico di muoversi; quella che oggi va’ di moda identificandola con il termine “mobilità dolce” … mi è sempre stata simpatica …
ma … non chiedetemi che rapporti utilizzo per le salite e per le discese perchè … semplicemente non li conosco! (o meglio non ricordo mai i rapporti e il numero di denti)
ho iniziato ad andare in bicicletta più assiduamente dopo il 2009 quando sono stato coinvolto da Nico Valsesia (Bikeadventures) nell’accompagnamento di un gruppo di bikers attraverso i passi montani del Ladakh (vedi viaggio Ladakh 2009); tornato dal bel viaggio non ho sentito subito la necessità di proseguire l’esperienza “bici” … questo è successo più di 1 anno dopo
Probabilmente le mie esperienze di trekking in giro per il mondo mi avevano soddisfatto ed ero pronto per passare ad altra modalità di viaggio
Scelsi la bici che coniuga lo sport, (la fatica), l’avventura e il viaggio

