THE HOLIDAY STATE

NOTA: gli appunti di viaggio si trovano in fondo alla pagina, dopo le immagini










































































la lontana Tasmania, isola situata a circa 2 ore di volo a sud dell’Australia (38° latitudine sud); amministrativamente fa parte dell’Australia; estesa circa 68000 kmq (circa 3 volte la Sicilia) con una popolazione di circa 47500 abitanti, risulta molto piccola quando su un atlante geografico la si guarda posizionata vicina alla terra madre Australia (di dimensioni enormi);
la mia intenzione era quella di affrontare un viaggio turistico-avventuroso abbinando la visita dei luoghi da me scelti con una parte piu’ “sportiva”, ovvero fancendo trekking e raggiungendo cosi’ alcuni luoghi impossibili da visitare con altri mezzi e quindi fuori dal normale traffico turistico (che peraltro in Tas e’ frequentato quasi solamente dai “vicini” australiani); per loro infatti la Tas , in termini di distanze e’ come la Sardegna per noi.
Questo viaggio e’ stato pensato e realizzato interamente in solitaria nella piena convinzione che girando in questo modo si riesce a cogliere maggiormente il” puro senso” del viaggiare e, perché no … dell’avventura.
Qui di seguito illustro lo sviluppo della mia avventura australiana
APPUNTI DI VIAGGIO
Venerdi 26 marzo – domenica 18 aprile 2004
Voli:
Malpensa – Roma Fiumicino – Kuala Lumpur – Melbourne – Devonport
Partenza da Malpensa venerdi 26 marzo ore 8:00; arrivo a Devonport domenica mattina 28 marzo ore 9:30 circa; bella giornata; sistemazione nel backpacker (Tasman backpack) e giro a Devonport a piedi in cerca del fornelletto e di cibo per il trek dei giorni seguenti (al backpacker mi affittano il fornelletto con la bomboletta gas per cucinare); alle 16 ritorno all’ostello dove vado a dormire quasi subito (ovviamente dopo una meritata doccia) perché risento del fuso orario.
Overland Track
lunedi 29 marzo ( giorno 1: Cradle Valley – Windermere Hut)
Appuntamento con il pulmino alle 7:30 davanti all’ostello; mi portera’ alla partenza del trek; viaggio di circa 1 ora e 30′; la giornata e’ grigia; non lascia ben sperare ma non piove; dopo un rapido giro al Visitor Centre del Parco parto per il 1° giorno di cammino; il cielo continua ad essere grigio ma fortunatamente ancora non piove; attraverso le passerelle in legno lungo la piana del Ronny Creek e inizio a salire verso il Marion’s Lookout; sul sentiero incontro il primo lago molto caratteristico Crater Lake (con una giornata migliore sicuramente avrebbe meritato una pausa piu’ lunga); raggiungo il Marion’s Lookout superando una coppia di inglesi che fanno il giro in giornata nel tratto attrezzato con catena metallica; proseguo quindi per la Kitchen Hut lungo un altopiano sferzato da un forte e fastidioso vento. Alla capanna incontro numerosi altri escursionisti che successivamente tenteranno di salire alla cima di Cradle Mountain; 30 minuti dopo essere ripartito, nei pressi del Little Plateau, inizia a piovere violentemente; sono costretto a fermarmi per coprirmi; il vento e’ violento e la pioggia penetra dappertutto; rassegnato, mi dirigo verso la capanna Windermere che si trova riparata in posizione piu’ bassa rispetto al plateau; purtroppo, dato le cattive condizioni meteo mi vedo costretto a rinunciare alla salita sia di Cradle Mountain che di Barn Bluff; arrivo a Windermere Hut fradicio ma per nulla stanco ne’ scoraggiato; decido di fermarmi a scaldarmi, bere un cappuccio con il mio fornelletto e riservarmi di decidere cosa fare; una volta ristorato, riparto alla volta della capanna successiva (Windermere Hut) che raggiungo dopo 2 ore di rilassante cammino disturbato solo dalla pioggia; alla capanna trovo parecchia altra gente (+ di 20 persone), chi fa il mio stesso tragitto, chi lo fa in senso inverso; l’atmosfera e’ cordiale e amichevole; essendo l’unico straniero divento oggetto di interesse di molti altri trekkers che mi incalzano di domande riguardanti il motivo del mio “particolare” viaggio. Chiacchierando conosco Emma con cui faro’ le camminate dei giorni seguenti.
Overland Track
martedi 30 marzo (giorno 2: Windermere Hut – Pelion Hut)
Dopo una notte trascorsa sul pavimento della capanna (i posti erano tutti occupati!!) mi sveglio e faccio tranquillamente colazione; alle 7 e 30 sono gia’ in marcia da solo; poco dopo vengo superato da Emma, una ragazza conosciuta la sera prima; ognuno ha il proprio passo e si va ognuno per proprio conto (ci si rivede la sera nelle capanne); la mattina trascorre tranquilla camminando lungo il facile e ben evidente sentiero; spesso mi fermo per godere dei panorami e della natura che mi circonda; spesso sono solo, altre volte scambio qualche battuta con altri escursionisti; arrivo a Pelion Hut non stanco ma un po’ fiacco (decido cosi’ di rinunciare all’ascensione del monte Oackleigh che avevo visto in mattinata) per risparmiarmi le gambe per il Mount Ossa (non voglio strafare e pagarne le conseguenze)
Mi godo il pomeriggio lungo e disteso all’ombra della veranda della nuovissima capanna Pelion situata in un posto stupendo ai margini di una radura chiamata Pelion Plains; nel pomeriggio faccio conoscenza con altre persone che sopraggiungono dalle 2 direzioni (Windermere Hut o Kia Ora Hut)
Overland Track
mercoledi 31 marzo (giorno 3: Pelion Hut – Mount Ossa – Windy Ridge Hut)
Sveglia di buon’ora e partenza in direzione Pelion Gap dove arrivo circa 1 ora e 30′ dopo. Qui deposito il mio zaino e inizio l’ascensione del Mount Ossa 1617 metri (il punto piu’ alto in Tasmania); cammino in compagnia di Emma e Simon con i quali raggiungero’ la cima dopo circa 2 ore; il sentiero si fa sempre piu’ ripido e il tratto piu’ impegnativo consiste in un canalone ripido disseminato di blocchi di granito facilmente aggirabili o superabili; Emma e Simon manifestano i primi segni di cedimento su questo terreno ripido a loro evidentemente non congeniale; io, al contrario, essendo abituato ai terreni impervi della mia vicina Val Grande, mi diverto un mondo!!!. Arriviamo in cima per primi; la giornata non e’ eccezionale ma riusciamo a goderci una breve schiarita!! (successivamente, nella capanna Kia Ora, parlando con altri escursionisti veniamo a sapere che dopo il nostro ritorno dalla vetta il tempo si guasto’ definitivamente riducendo ulteriormente la visibilita’ agli escursionisti “ritardatari”. Tornati al Pelion Gap decidiamo di scendere quasi subito verso Kia Ora Hut; qui giunti (dopo 1 ora e 30′) il tempo sembra non promettere nulla di buono; incuranti ripartiamo decidendo di “forzare” la tappa e giungere entro sera alla Windy Ridge Hut; riprende a piovere ma noi siamo riparati dagli alberi nella foresta; facciamo una deviazione per visitare alcune cascate vicine al tracciato dell’Overland Trek, quindi riguadagnamo il sentiero in direzione della capanna;, la giornata e’ sempre grigia e piovosa; arriviamo alla Windy Ridge poco prima del crepuscolo; breve cena e subito nel sacco a pelo.
Overland Track
giovedi 1 aprile
(giorno 4: Windy Ridge Hut – Pine Valley Hut con salita a Labirynt e ritorno)
Dopo una notte piovosa e ventosa, Emma, Simon ed io ripartiamo sotto la pioggia scrosciante in direzione della Pine Valley Hut; contiamo di arrivarci in circa 3 ore; per tutta la mattina piovera’ senza interruzione; a volte il vento impetuoso rendera’ molto fastidiosa la progressione della marcia, tuttavia il morale e’ sempre alto grazie all’entusiasmo ed alla curiosita’ suscitata dai luoghi incantevoli che attraversiamo; giunti alla capanna Pine Valley decidiamo di asciugarci, mangiare e scaldarci nei nostri sacchi a pelo; io approfitto per leggere qualche pagina del mio libro; improvvisamente una schiarita riaccende in noi la voglia di esplorare ancora i dintorni; incuranti della variabilita’ del tempo meteorologico ripartiamo in direzione del Labyrinth (altopiano disseminato di piccoli laghetti alpini caratteristici circondati da foreste di eucalipto), che raggiungiamo dopo circa 2 ore di ripido, umido e ventoso percorso dapprima immersi nella rain forest, poi sulle alture sferzate dal vento che la sovrastano. Raggiungiamo cosi’ il Lake Elysia e altri numerosi laghetti caratteristici; la giornata continua ad essere all’insegna della variabilita’; da lontano all’improvviso si nota l’imminente arrivo di un peggioramento del tempo; decidiamo di rientrare alla capanna; sulla via del ritorno Simon si attarda perché gli fa male un ginocchio; io resto con lui e scendiamo con piu’ calma rispetto ad Emma che ci aspettera’ al riparo. Giunta sera facciamo una cena frugale per poi rintanarci nei sacchi a leggere e dormire.
Overland Track
venerdi 2 aprile (giorno 5: Pine Valley Hut – Acropolis e ritorno – Echo Point)
Saluto Emma e Simon che partono per raggiungere Narcissus Hut dove prenderanno il battello che li condurra’ a Cinthya Bay; devono prendere l’aereo a Launceston per ritornare a casa (lei a Sydney, lui a Melbourne); io decido di salire ad Acropolis; alla capanna chiedo a Stewart se vuole seguirmi; lui accetta e in un attimo siamo nuovamente in cammino; il percorso e’ simile al giorno precedente come pure la giornata; l’ultimo tratto dell’ascensione presenta qualche passaggio “agile”, senza poter essere considerato vera arrampicata; la giornata e’ grigia e la roccia bagnata; in cima oltre a non vedere assolutamente nulla di cio’ che ci circonda riusciamo anche a “pestare” un po’ di nevischio!!
Non ci tratteniamo a lungo in vetta ma decidiamo di ritornare quasi subito sui nostri passi; a Pine Valley Hut se ne sono gia’ andati tutti; anche noi proseguiamo verso Narcissus Hut, che raggiungiamo dopo un paio d’ore; decidiamo di proseguire ancora alla volta di Echo Point dove arriveremo al crepuscolo (ore 18 circa). Troviamo la capanna ovviamente gia’ occupata da altri trekker alcuni dei quali gia’ incontrati in qualche tappa precedente; siamo quindi costretti a dormire sul pavimento per l’ennesima volta!!
Overland Track
sabato 3 aprile: (giorno 6: Echo Point – Cynthia Bay)
Partenza da Echo Point senza fretta verso le 9; in circa 3 ore, costeggiando il Lake St Claire, raggiungo Cynthia Bay e il Visitor Centre che segna il termine dell’Overland Trek dopo 5 giorni e mezzo di cammino; la giornata e’ molto variabile ma riesco a non bagnarmi; camminando lungo il sentiero riesco a percepire il rumore del piccolo battello che percorre il lago in direzione di Narcissus Hut; dopo circa mezz’ora di cammino vengo nuovamente superato dallo stesso battello che torna a Cynthia Bay; al visitor centre decido di mangiarmi una meritatissima bistecca con patatine; una volta rifocillatomi, riparto lungo la strada che dal parco va verso Derwent Bridge e la Lyell Highway; faccio autostop ma non vengo caricato subito (i turisti sono restii a caricare i trekker); inizia a piovere e mi vedo costretto a coprirmi; dopo circa 30′ di cammino sulla strada asfaltata (ma poco frequentata), vengo caricato da una ragazza che torna dal visitor centre; mi porta fino al distributore di Derwent Bridge; mi incammino lungo la strada e passa circa mezz’ora (e 10 vetture al massimo) prima di essere nuovamente caricato (questa volta sono 2 ragazzi olandesi su una jeep superaccessoriata a darmi un passaggio); sono in vacanza da vari mesi e hanno preso un permesso di 1 anno dal lavoro; prediligono il camping e i giri in fuoristrada (mi consigliano di visitare la Bay of Fires); il loro passaggio mi porta fino a Queenstown, dove, prima di lasciarmi sul ciglio della strada la ragazza mi offre gentilmente una barretta energetica; non passa un minuto che gia’ si ferma un pulmino con a bordo un signore ed una signora di mezza eta’; loro mi portano fino all’incrocio fra Zeehan e la strada per Rosebery; qui aspetto circa mezz’ora quando sopraggiunge un agricoltore che con il suo furgoncino mi porta fino a Rosebery; a questo punto siamo al crepuscolo e penso sia difficile avere un altro passaggio per Burnie; aspetto fuori dal piccolo paesino per mezz’ora abbondante, quando si ferma un signore proveniente da Strahan e diretto verso la costa nord; mi portera’ fino a Burnie chiacchierando e ascoltando musica country; arrivo a Burnie per le 19:30; e’ buio e devo cercare un backpacker; dopo averlo trovato mi faccio un hamburger da KFC e cerco un telefono (il primo dopo una settimana) per chiamare casa (e’ una settimana che non mi faccio sentire!!)
Ritorno a Devonport
domenica 4 aprile
Di buon mattino, dopo aver fatto colazione da McDonald’s a Burnie faccio nuovamente autostop in direzione Devonport; con 2 passaggi (al secondo vengo caricato da un tassista che mi porta direttamente a Devonport) arrivo in citta’ molto tranquillamente; ritorno al backpacker dove avevo lasciato la mia borsa e prendo il posto letto per la notte successiva; esco di nuovo a piedi in centro e mi trattengo in giro fino a meta’ pomeriggio passeggiando per le vie della cittadina; alla sera nell’ostello conosco un ragazzo italiano (di Vicenza) che e’ in Tasmania per lavorare ed ha intenzione di prendere la cittadinanza australiana; l’indomani inizia la raccolta della frutta in qualche azienda agricola nelle vicinanze; mi sembra un po’ “fulminato”; non gli do molto retta e me ne torno presto in branda; l’indomani mi aspetta il primo giorno di guida sulle strade della Tasmania.
Devonport – Launceston
lunedi 5 aprile
Mi incammino a ritirare l’auto dall’altra parte del canale che attraversa la citta’; alle 10 ho l’auto e mi dirigo all’ostello per prendere le mie borse; poi subito in direzione Launceston; prendo la deviazione per il parco Nazionale Narantapu dove faccio un’escursione di circa 3 ore verso Archers Knobb (un promontorio che si erge sopra la laguna e le spiagge oceaniche dello stretto di Bass; le zone umide racchiudono una grande varieta’ di uccelli acquatici e di altre specie endemiche; dopo il giro a piedi proseguo in direzione Launceston facendo brevi pause per ammirare il panorama che si gode sulla Tamar Valley; a meta’ pomeriggio arrivo a Launceston dove cerco un ostello e faccio un giro nelle vie del centro di questa cittadina (paragonabile come dimensioni alla nostra Gallarate)
Launceston – Coles Bay
martedi 6 aprile
Il mattino piove a dirotto; parto prima delle 7 in direzione Scottsdale; la mattina continua ad essere piovosa e grigia ma in auto si sta bene; ho anche l’autoradio e ascolto musica guidando piacevolmente; attraverso paesaggi collinari e boscosi intervallati da campi coltivati e da prati e pascoli; dopo Derby prendo la deviazione per Gladstone che mi portera’ nel Mt William National Park; da Gladstone (dove rimango bloccato per 30 minuti in mezzo alla campagna causa lavori di manutenzione su un ponte di legno della strada C843) la strada diventa sterrata ma percorribile agevolmente anche con mezzi non fuoristrada; arrivo a Ansons Bay e alla sua laguna (il nulla piu’ assoluto!!); decido di proseguire per St Helens lungo la medesima strada sterrata (la velocita’ di crociera e’ relativamente bassa (40-50 km ora) ma il paesaggio forestale e’ rilassante e affascinante; incrocio pochissime auto e qualche camion che trasporta immensi tronchi appena tagliati e guidano come pazzi); St Helens e’ un bel paesino sulla costa affacciato sulla laguna; siamo fuori stagione ma tutto mi fa pensare che qui in estate deve essere una localita’ molto gettonata soprattutto per surf e sport acquatici. Ritorno su strade asfaltate e proseguo per Scamander, Four Mile Creek, Chain of Lagoon e Bicheno; la costa e’ sempre molto bella e soleggiata; l’oceano e le sue onde affascinanti; a Bicheno mi fermo per fare spesa in un piccolo market sulla strada; proseguo sulla Tasman Higway fino alla deviazione per Coles Bay; mi dirigo quindi verso il Freycinet National Park facendo anche una deviazione per visitare le Friendly Beaches famose per le spiagge di sabbia bianca finissima; parcheggio e mi godo una splendida passeggiata di circa 1 ora lungo la spiaggia; in mare solo qualche surfer; riprendo in direzione Coles Bay per dirigermi al Visitor centre del parco per avere qualche informazione riguardo il trek che intendo fare il giorno successivo; poi decido di andare a visitare Cape Tourville (raggiungibile in auto); c’e’ molto vento e decido di fare una breve passeggiata per tirare sera; al tramonto parcheggio a Coles Bay vicino alla baia e faccio un’altra passeggiata sulla spiaggia prima di tornare in macchina per mangiare e leggere un po’.
Coles Bay – Port Arthur
mercoledi 7 aprile
Di buon mattino, dopo aver fatto colazione in auto, mi dirigo verso il parcheggio auto del Freycinet National Park; verso le 7 sono gia’ in cammino verso il Wineglass Bay Lookout; arrivato al passo, ridiscendo l’altro versante per raggiungere Wineglass Bay; faccio una passeggiata a piedi nudi lungo la spiagga bianchissima; incontro solo 2 ragazze che hanno fatto camping sulla spiaggia e stanno ritornando indietro; io decido di proseguire facendo il giro integrale (Hazards Beach); per le 12 circa sono di nuovo al punto di partenza, pronto per proseguire in auto per la prossima meta … Port Arthur; dirigendomi verso la Tasman Peninsula, percorro le coste della Tasmania ed il panorama e’ vario ed appagante; decido di fare una deviazione per una strada secondaria (sterrata) chiamata “Wielangta Forest Drive”; lungo questa strada, monitorata dal Tasman Forestry Dept, sono illustrate le metodologie di utilizzo forestale della regione; arrivo a Port Arthur un po’ tardi (verso le 16:30); decido di visitare il sito storico l’indomani, cosi’ cerco un posto dove dormire; mi apposto nel parcheggio del museo ma vengo svegliato verso le 22:30 dagli inservienti; non posso dormire li; sono costretto ad uscire e a cercarmi un altro posto; poco distante trovo un posticino tranquillo vicino ad una bellissima baia; parcheggio di fianco ad altri camper superaccessoriati e finalmente dormo tranquillo.
Port Arthur – Hartz Mountain National Park
giovedi 8 aprile
Sveglia e colazione; splendida mattinata con alba sulla baia; un camperista gentilmente mi offre un caffe’ sul suo camper; mi dirigo subito al sito di Port Arthur dove dedichero’ l’intera mattinata a girare per il museo e fra gli edifici “storici”; seguo anche una visita guidata e una mini-crociera nella Carnavon Bay; verso le 13 riparto in auto completando il giro della Tasman Peninsula; mi dirigo quindi verso Hobart senza fermarmi ( a questa cittadina dedichero’ una giornata al mio ritorno dal sud dell’isola); proseguo verso la Huon Valley costeggiando il canale D’Entrecasteaux (D’entrecasteaux Channel) di fronte a Bruny Island passando per Kingston, Kettering, Middleton, Verona Sands, Cygnet e Huonville (percorrendo cosi’ l’Huon Trail); da qui, costeggiando il Huon River mi dirigo verso Geeveston, dove mi arresto per offrire un passaggio a un trekker austriaco; insieme decidiamo di salire all’Hartz Mountain National Park; il tempo si fa brutto su in montagna; parcheggiamo alla fine della strada (sterrata); da qui parte il sentiero che il giorno successivo (tempo permettendo) ci portera’ in cima a Hartz Peak; piove, tira vento e fa un po’ freddo; e’ ormai sera ed io mi ritiro in auto a leggere e a dormire; il mio socio decide di dormire nella capanna di legno del centro informazioni del parco.
Hartz Mountain National Park – Coockle Creek – Hobart
venerdi 9 aprile
Il mattino successivo con grande rammarico notiamo che le condizioni meteo non sono affatto cambiate (in effetti e’ stata una nottata piuttosto scomoda, caratterizzata da forti raffiche di vento e da pioggia intermittente); la visibilita’ e’ scarsissima e il tutto non invita certo a tentare la salita; decidiamo di ridiscendere a Geeveston dove ci meritiamo un buon cappuccino; proseguiamo poi in direzione sud verso Southport, quindi verso Catamaran, Ramsgate e Coockle Creek; il tempo sulla costa e’ un po’ migliore che sulle alture;raggiungiamo il punto piu’ a sud dell’isola raggiungibile con automezzi e facciamo una breve passeggiata; il posto e’ frequentato da pescatori e campeggiatori; da qui parte il trek che in circa 4 ore raggiunge il South Cape Bay; ritorniamo verso nord; accompagno il mio amico verso il primo incrocio utile affinche’ riesca a trovare un altro passaggio; io ritorno indietro per qualche chilometro dirigendomi verso le Hastings Thermal Pools (rivelatesi poi delle semplici terme con una piscina all’aria aperta con acqua tiepida); qui resto poco tempo perché non sono di mio gradimento (avrei preferita acqua piu’ calda data la grigia giornata); verso le 14 sono di nuovo in auto (da solo) e mi dirigo verso Hobart ripercorrendo il Huon River; verso le 16 arrivo in cima al Mount Wellington che domina la principale citta’ della Tasmania; la giornata e’ migliorata ma c’e’ sempre forte vento; mi concedo una passeggiata di un’oretta nei dintorni della cima (dove ho lasciato l’auto in un parcheggio assieme a numerosi altri visitatori); decidero’ in seguito di dormire proprio in cima al Mount Wellington; in serata i turisti se ne vanno e il buio cala (cosi’ come la temperatura!!); siamo a 1270 metri di altitudine e il vento soffia fastidiosamente ……
Hobart – Strathgordon
sabato 10 aprile
Il mattino scendo al parcheggio sotto la cima (maggiormente riparato dal vento) e faccio colazione utilizzando il mio fornelletto a gas; scendo poi in citta’ parcheggiando l’auto a Battery Point (quartiere di ex pescatori a 2 passi dal centro), da qui, a piedi mi dirigo verso Salamanca Market (che stanno ancora allestendo essendo mattino presto; decido quindi di fare una passeggiata in centro visitando un po’ la citta’; non mi piace molto (preferisco Launceston) ma trovo molto divertente aggirarmi fra le numerosissime bancarelle del Salamanca Market (dove trovo anche qualche regalo da portare a casa); dopo essermi goduto un buon hot dog, decido di ripartire in direzione del Mount Field National Park. Fuori Hobart mi fermo a fare spesa quindi proseguo sulla mia strada; dopo essere passato per il visitor centre decido di percorrere la lunghissima strada senza uscita di circa 100 km (asfaltata) che mi porta a Strathgordon e alla Gordon Dam; arrivo alla fine della strada attraversando immense foreste e laghi senza incontrare anima viva; anche alla diga non c’e’ piu’ nessuno; lo spettacolo e’ allo stesso tempo bellissimo e desolante; i posti sono magnifici ma le dimensioni della diga mi incutono un po’ di tristezza. Faccio dietrofront per circa 10 km e mi fermo a Strathgordon per dormire (in auto); leggo “Lo Hobbit” e ricomincia a piovere ……
Strathgordon – Strahan
domenica 11 aprile (Pasqua)
Riparto verso le 7 in direzione Mount Field National Park; continua a piovere; arrivato al parco mi incammino subito verso le Russell Falls; decido di percorrere tutto il circuito denominato Lady Barron Falls Circuit; incontro alcune persone che hanno la mia stessa idea; e’ un trek molto turistico; mi soffermo anche a leggere i cartelli illustrativi che spiegano le particolarita’ della foresta (Tall Trees); eucalipti alti 70 metri e piu’ ….( il piu’ alto pare misurasse 96 metri) ; sono i secondi alberi al mondo per altezza dopo Sequoia National Park !!!; completato il circuito eccomi di nuovo in auto in direzione Queenstown e Strahan, dove arrivo verso le 16; strada facendo faccio 2 fermate per sgranchirmi le gambe e percorrere 2 trekking facilissimi e corti ma molto interessanti; (il Franklin River Trail, il Nelson Falls Trail e il Donaghys Lookout trail; la baia di Macquarie e’ stupenda e mi godo un favoloso tramonto; riesco a telefonare a casa e fare gli auguri di Pasqua; dopo essermi fatto un buon panino mi dirigo verso Regatta Point per dormire (ovviamente in auto) a 2 passi dalle acque della baia.
Strahan – Stanley
lunedi 12 aprile
Il mattino successivo faccio colazione in riva alla baia di Macquarie; sono subito alla guida in direzione Zeehan; vorrei dirigermi verso Cirinna ma non mi assicurano che il traghetto che attraversa il fiume sia attivo quindi decido di non correre il rischio di dover tornare indietro e proseguire verso Rosebery e la costa nord; la giornata e’ bella ed e’ piacevole guidare nella campagna della Tasmania ascoltando musica alla radio; prima di mezzogiorno arrivo a Rocky Cape National Park, dove faccio un giretto sulla costa; riprendo quindi in direzione di Stanley e The Nut; giunto a destinazione parcheggio l’auto e decido di salire a piedi sul promontorio che domina la baia e il “tombolo” di Stanley; in cima al promontorio faccio il periplo per poi ridiscendere e andare a mangiarmi un buon panino; il pomeriggio mi rilasso leggendo il libro sulla spiaggia di Stanley facendo conoscenza con una donna di origini tedesche con 2 figli che pernottano sul piccolo camper parcheggiato di fianco alla mia auto; la aiuto ad accendere il nuovo fornelletto e passiamo alcuni momenti a chiacchierare piacevolmente.
Stanley – Devonport
martedi 13 aprile
Colazione in riva allo stretto di Bass e partenza in direzione Devonport; devo riconsegnare l’auto per le 11; a Devonport riesco anche a trovare un Car Wash e a riportarla con un aspetto piu’ decoroso; ritorno in centro a Devonport facendo il giro lungo il canale che dal mare entra nella terraferma; il pomeriggio lo passo gironzolando tranquillamente per la cittadina; alle ore 19:30 ho l’imbarco sul traghetto che mi portera’ a Melbourne; una volta imbarcato giro per i vari Deck della nave e vado a fare shopping “turistico” ; verso le 23 mi decido a prendere posto per dormire; non riuscendo a prendere sonno da seduto, decido di sdraiarmi sulla moquette …… buonanotte!!!
Melbourne
mercoledi 14 aprile
Mercoledi 14 aprile: alle 6:30 sono svegliato dal personale della nave; stiamo entrando nel porto di Melbourne con i colori dell’alba; vado di corsa sui ponti superiori della nave per ammirare il panorama e per svegliarmi con l’aria di mare del mattino. Alle 7:15 circa scendo dalla nave e a piedi mi dirigo verso il centro con il mio zaino e la borsa (che sudata!!); trovato il backpacker , deposito i bagagli ed esco di nuovo per fare 2 passi in centro; la citta’ e’ molto caotica, ricca di negozi e di gente; passeggio in giro senza meta sedendomi ogni tanto sulle panchine ad osservare la gente che passa; inizio anche a cercare libri interessanti nelle librerie; nel pomeriggio riesco anche a telefonare a Elena Sardi (ragazza di Busto che vive qui da 2 mesi con il suo ragazzo); ci accordiamo per trovarci l’indomani. Ogni tanto rientro nell’ostello per riposarmi un po’ sulla branda ma spesso esco per vedere com’e’ la vita della citta’ nelle varie ore della giornata; anche con il crepuscolo la gente e’ in strada e gira freneticamente per il centro; i negozi, pero’ iniziano a chiudere le loro vetrine; dopo la doccia mi corico sul letto e leggo “Lo Hobbit”
Melbourne
giovedi 15 aprile
Continua la mia visita della citta’ e la ricerca di libri ricordo; vado alla Parliament House, al Museum e mi spingo anche nel quartiere di Carlton dove mi hanno consigliato 2 librerie rifornite; Carlton e’ il quartiere degli italiani (innumerevoli bar e ristoranti con nomi italiani servono piatti italiani da facce italiane); quando sono stanco mi siedo sulle panchine e osservo la gente che passa ….
Melbourne
venerdi 16 aprile
Visita ai Botanical Garden in mattinata; appuntamento con Elena alle 13 lungo la passeggiata dello Yarra River di fronte al Bar Baci’s (dove lavora part-time); breve spuntino con Elena; giro a piedi in citta’; usufruisco numerose volte del Circle City Tram, gratuito, che compie un giro ad anello nel cuore di Melbourne
Melbourne
sabato 17 aprile
Sveglia e colazione alle 8; partenza alle 8:15 per l’aeroporto Tullamarine (volo alle ore 15:00; arrivo a Malpensa ore 9:05 di domenica 18 aprile)
Gianluca
GeoAdventures