Camminando nella Terra della lunga nuvola bianca
Esperienze escursionistiche nell’Isola del Sud della Nuova Zelanda

NOTA: gli appunti di viaggio si trovano in fondo alla pagina, dopo le immagini

















































A piedi e’ possibile raggiungere luoghi incantevoli e lontani dai circuiti del turismo di massa;
il progredire lento e costante nella natura, il susseguirsi cadenzato dei passi ed il respiro che accompagna lo sforzo fisico, ben si integrano con il paesaggio circostante, ed un senso di isolamento e di lontananza da tutto e da tutti trova spazio nella mente del viaggiatore; a piedi i tempi della visita e dell’esperienza dei luoghi si dilatano, non essendo costretti dai ritmi imposti da esigenze di orario dei viaggi preconfezionati; la frenesia e la smania della visita “mordi e fuggi” e’ in netto contrasto con l’andatura moderata e silenziosa del trekker; l’approccio piu’ “discreto” , infatti, lascia al visitatore il tempo di assaporare appieno l’ambiente circostante, cogliendo il senso di tranquillita’ e di avventura che solo questo tipo di viaggio puo’ regalare; il tempo viene scandito dalle semplici esigenze della tipica giornata dell’escursionista: una abbondante colazione dopo il risveglio, la preparazione dello zaino per la lunga giornata di cammino dopo la nottata passata nel sacco a pelo, sotto un tetto di legno o in tenda, ed il cammino quotidiano, intrapreso come un antico rito, alternato alle pause di contemplazione e di riposo.
L’Isola del sud della Nuova Zelanda rappresenta senza dubbio una meta ideale per chi ama approcciarsi alla natura ed al paesaggio con questo spirito.
Incuriosito ed attratto dalle strutture del rilievo di questa nazione, nonche’ dalla sua posizione geografica, da numerose similitudini e altrettante differenze rispetto al Bel Paese (studiate per lungo tempo sull’atlante geografico e su carte topografiche piu’ dettagliate), ho intrapreso questo lungo viaggio nell’Italia degli antipodi, per assaporare l’ambiente naturale così ben difeso e conservato da una adeguata organizzazione dei parchi e per vivere un’esperienza intensa, come sono solito fare anche sulle montagne di casa; la scelta e’ ricaduta sul concatenamento di alcuni fra i numerosi trekking che il DOC (Department of Conservation – Te Papa Atawhai in lingua Maori) annovera fra i Great Walks, le “grandi camminate”: Il Milford Track ed il Routeburn Track.
Il primo fu definito dalla poetessa neozelandese Blanche Baighan “the finest walk in the World” in un articolo apparso su London Spectator nel lontano 1908; questa definizione, e numerosi altri articoli nel corso degli anni apparsi su prestigiose riviste, quali per esempio National Geographic, hanno probabilmente contribuito a rendere famosa questa camminata; una vera esperienza di viaggio nell’entroterra dell’estremo Sud, alla ricerca di un ardito passaggio che permetta di scendere verso i fiordi della costa Ovest, esattamente come facevano le popolazioni Maori alla ricerca di un caratteristico minerale: la giada, pounamu in lingua Maori, minerale di tono verdastro dovuto alla presenza di cromo ed appartenente ai silicati; un percorso di 33,5 miglia (54 km circa) all’interno di canyon scavati da antichi ghiacciai poi retrocessi e quindi scomparsi, lasciando posto a lussureggianti foreste pluviali; in questa remota regione pressoche’ disabitata ed eletta recentemente Te Wähipounamu – South West New Zealand World Heritage Area, puo’ piovere anche 250 mm in un solo giorno e fino a 10 metri l’anno, per un totale di 200 giorni di pioggia!
Nel 1888 fu dato incarico a Donald Sutherland di tracciare un sentiero nell’Arthur Valley fino a raggiungere le cascate che presero il suo nome (scoperte qualche anno prima, nel 1880) mentre un altro esploratore, Quintin Mackinnon si impegnava a tracciare il sentiero da sud, lungo la Clinton Valley partendo dalle estreme propaggini settentrionali del lago Te Anau; quest’ultimo in seguito fu il primo uomo a congiungere i due sentieri attraversando il passo che da lui prese il nome.
Il percorso si snoda dapprima lungo una profonda ed imponente valle glaciale percorsa in tutta la sua lunghezza dal sentiero che poi prende a risalire zigzagando fino a giungere al punto di massima altitudine, chiamato Mackinnon pass. Durante il cammino nel profondo canyon, raramente si ha idea dell’ambiente che ci circonda, né tantomeno il senso della proporzione e della distanza; si è costantemente immersi nella foresta più fitta che io abbia mai visto; fortunatamente pero’ si incontrano numerose zone umide (wetlands) con alberi ed arbusti più radi, che permettono alla vista di spaziare sulle ripidissime pareti del canyon che ci circonda. Se si focalizza l’attenzione sulle piante, che sono poi il soggetto piu’ ovvio da ammirare, cosa non difficile dato che il panorama e’ tristemente occluso da pesanti e deprimenti nuvolosi che continuano ininterrottamente a scaricare pioggia, si puo’ notare il cambiamento e l’adattamento della vegetazione all’aumento della piovosita’; le foreste sono popolate da tre tipi di Faggio (del genere Nothofagus o Faggio Australe); il faggio rosso (Nothofagus fusca), presente alle basse altitudini, il faggio di montagna (Nothofagus solandri), disperso un po’ ovunque ma che preferisce i luoghi piu’ freddi; il Faggio Argentato (Nothofagus menziesii) che predilige i posti più umidi, in genere situati appena al di sotto del limite altimetrico degli alberi, ed e’ quindi indicatore di piovosita’ particolarmente elevata; in questa zona gli alberi hanno i tronchi coperti da muschio e licheni ed il sottobosco vede la presenza di splendide felci (Pteridophyta).
L’arrivo al passo rappresenta senza dubbio motivo di grande soddisfazione; luoghi e nomi di montagne, ghiacciai, torrenti e cascate che fino a qualche settimana prima mi erano famigliari solo sulla carta topografica, ora posso ammirarli dal vivo, qui, tutto intorno a me; le difficolta’ tecniche per raggiungere il passo sono pressoche’ nulle, ma tanta e’ la soddisfazione per essere in un luogo magnifico lontano da tutto e da tutti, a due giorni di marcia da qualsiasi traccia di vita moderna; e’ una sensazione curiosa, che seduce, affascina ma, allo stesso tempo, spaventa un po’; qui viene naturale spendere parecchio tempo semplicemente contemplando il paesaggio nelle quattro direzioni, perdendosi con lo sguardo fra i crinali, le ardite creste, i ghiacciai sospesi, le pareti lisce e verticali, gli alberi contorti abbarbicati in precario equilibrio su una placca rocciosa. Finalmente si vede pressoché interamente il percorso fatto sino ad ora che, nei due giorni precedenti era nascosto da imponenti e minacciosi nuvolosi neri carichi di pioggia. Sembra quasi di sentire una voce che si leva dalle montagne circostanti dicendo:”Questo è il Fiordland!”
La discesa nell’altro versante mi vede impegnato per i successivi due giorni, passando sotto le pendici del Jervois Glacier, precedentemente ammirato dal passo; all’improvviso, in fondo al circo glaciale che sto attraversando, un’altissima colonna d’acqua che precipita da una parete attrae la mia attenzione; con una deviazione di un paio d’ore mi dirigo verso la base di questo stupendo prodigio della natura; sono le Sutherland Falls, che con un dislivello di 580 metri coperto in 3 salti principali consecutivi sono le quinte cascate piu’ alte al mondo. La Arthur Valley, circa 10 chilometri piu’ in basso diviene un imponente fiordo chiamato Milford Sound, le cui acque fanno parte del Mar di Tasman, che si insinua nell’entroterra del remoto Fiordland National Park e puo’ essere considerata senza ombra di dubbio l’icona dell’Isola del Sud; questo e’ il piu’ settentrionale di 15 imponenti fiordi che caratterizzano la costa ovest del Fiordland; si e’ formato durante l’ultima eta’ glaciale quando il livello del mare era piu’ basso ed i ghiacciai si estendevano ben oltre la linea di costa attuale; con il loro ritiro, il mare allago’ le valli retrostanti precedentemente scavate dal ghiaccio; in alcuni punti all’interno dei fiordi l’acqua del mare dista ben 35 km dal mare aperto!
La particolare forma del rilievo di questo ambiente non è da attribuire esclusivamente all’azione degli antichi ghiacciai, ma anche alla caratteristica della roccia stessa, estremamente dura, che contrasta la costante azione di disgregazione operata da vento, acqua, ghiaccio e permette di resistere alla forza di gravità, mantenendo a lungo le impressionanti inclinazioni dei pendii e delle pareti rocciose; queste infatti consistono in rocce quali granito, gabbro, diorite, cristallizzata dal magma sotto la superficie terrestre e metamorfizzata successivamente in gneiss.
L’ultimo giorno nel Milford Track e’ caratterizzato da una levataccia per assicurarmi di non perdere la barca che mi attende nel primo pomeriggio in fondo alla valle, a 6 ore di cammino dalla capanna; un’altra meravigliosa giornata nella foresta, immerso in boschi intricatissimi di faggio argentato e felci enormi e muschio dalle svariatissime tonalita’ di verde; spesso mi fermo ad ammirare piccole e grandi cascate che incontro lungo il mio cammino; il peso dello zaino, come sempre, dopo qualche ora di cammino si fa sentire; ogni curiosita’ e bellezza naturale rappresenta quindi una “scusa” per fermarsi, ammirare e riposare. La discesa della Arthur Valley e’ lunga seppur non difficoltosa; putroppo, ad attendermi alla fine del sentiero non c’e’ solo la barca, ma anche un nugolo di fastidiosi moschini che non ne vogliono sapere di lasciare in pace me e i miei compagni di avventura; scopriamo cosi’, nostro malgrado e sulla nostra pelle l’origine del nome di questo luogo infelice ma bellissimo: Sandfly Point!.
Ufficialmente il Milford Track termina giungendo con la barca, presso il Freshwater Basin di Milford Sound/Piopiotahi ,dove mio malgrado, letteralmente ripiombo nella civilta’ e nel turismo di massa con stordente brutalita’.
Il Routeburn Track, seppur distante solo 30 chilometri circa dal Milford Track, e’ molto differente dal punto di vista forestale e floristico; riceve meno pioggia rispetto al piu’ famoso Milford e, specialmente nella sezione est, oltre Harris Saddle si trovano numerose conifere e relativamente poche felci; risulta inoltre essere piu’ panoramico del precedente, percorrendo lungamente sezioni al di sopra del limite degli alberi e conferendo un carattere più “alpino” all’intera escursione; esso permette di godere di ampie vedute sulle montagne circostanti in ogni direzione, nonche’ sulla splendida Hollyford Valley, che serpeggia ai piedi dell’escursionista che sale lungo gli infiniti pendii erbosi; nella adiacente Dart River Valley sono state girate le scene di Isengard per il celeberrimo film del regista neozelandese Peter Jackson, Il Signore degli Anelli; si incontrano diverse specie di erbe e spettacolari varietà di fiori; i caratteristici laghi alpini che si costeggiano appena superato il passo sono di una bellezza sorprendente; da questo punto ha inizio la lunga discesa verso valle, dapprima lungo estese zone umide e caratteristiche praterie alpine; scendendo ulteriormente si attraversano estesi pendii di arbusti per poi inoltrarsi nuovamente nella foresta di faggi. L’attraversamento del caratteristico ponte in legno sul Route Burn segna la fine di questo viaggio nella natura piu’ selvaggia e rigogliosa che si possa immaginare.
Giunto al termine di questa seconda camminata di 32 chilometri che mi ha visto percorrere la splendida catena delle Humboldt Mountains, attraversando ben due parchi nazionali (Fiordland ed Aspiring), attendo pazientemente in uno spiazzo sterrato in riva al fiume che qualche turista provvisto di automezzo mi dia un passaggio per Queenstown, dove 10 giorni prima avevo lasciato il mio bagaglio in eccesso; da qui proseguiro’ lungo le strade della Nuova Zelanda in cerca di altre avventure, altri panorami, altre esperienze …… ma questa e’ un’altra storia.
AOTEAROA 2005
TRAMPING THE LAND OF THE LONG WHITE CLOUD
(NEW ZEALAND)
SOUTH ISLAND
programma di viaggio
piano voli:
EMIRATES (€ 1050 + € 36(tax))
partenza da MXP ore 16:30 sabato 22 ottobre volo DUBAI-SYDNEY-CHRISTCHURCH
arrivo a CHC lunedi 24 ottobre alle 13:45
ritorno
partenza da CHC ore 18:45 lunedi 14 novembre
arrivo a MXP alle ore 11:30 di martedi 15 novembre
prenotazione Milford Track 27-28-29-30 ottobre
prenotazione Routeburn Track 31 -1 novembre
24 ottobre: rest day in Christchurch
25 ottobre: Christchurch – Ashburton – Timaru – Dunedin (Otago Peninsula)
strada panoramica per i Catlins (SH92)
26 ottobre: (Invercargill)- Southern Scenic Route (Tuatapere, Clifden, Blackount, Manapouri)
Te Anau
A Te Anau ultimi preparativi prima dell’inizio dei trekking.
The Ultimate Hike (concatenamento di Milford Track+ Routeburn Track)
27 ottobre: Te Anau – Glade Warf – Clinton hut (Milford Track)
28 ottobre: Clinton Hut – Mintaro Hut (Milford Track)
29 ottobre: Mintaro Hut – Dumpling Hut (Milford Track)
30 ottobre: Dumpling Hut – Sandfly Point – Milford Sound (Milford Track)
notte a Milford Sound in campeggio
31 ottobre da Milford Sound a Divide (inizio Routeburn Track)
31 ottobre: Divide – Meckenzie campsite (Routeburn Track)
1 novembre: Meckenzie campsite – Routeburn Flat campsite (Routeburn Track)
2 novembre: Routeburn Flat campsite – Routeburn Shelter (Routeburn Track)
Glenorchy – Queenstown (notte a Queenstown in campeggio o backpakers)
sci alpinismo
3 novembre: Queenstown – Mount Cook
4 novembre: Ball Pass Circuit (1)
5 novembre: Ball Pass Circuit (2)
sci alpinismo sul Tasman Glacier (Pioneer Hut) e ascensione al Silberhorn 3309
eventualm. Sci alpinismo sul Franz Josef Glacier (con base alla Centennial Hut)
oppure Fox Glacier (con base alla Pioneer Hut)
6 novembre: Mount Cook – Lake Tekapo – Arthur’s Pass
7 novembre: Three Passes Track (1)
8 novembre: Three Passes Track (2)
9 novembre: Three Passes Track (3) e arrivo a Hokitika
10 novembre: Hokitika – Greymouth – Waimangaroa – Karamea
se non ho tempo per l’intero percorso dell’Heaphy track valutare di percorrere
l’Abel Tasman Coastal Track (Abel Tasman National Park)
(Kahurangi National Park) Heaphy Track
11 Heaphy Hut (Heaphy Track)
12 Heaphy Hut – Saxton (Heaphy Track)
13 Saxton – Brown (Heaphy Track)
14 Brown – fine trek – Collingwood – Takaka – Westport – Motueka – Nelson
15 Nelson – Blenheim – Kaikoura – Christchurch
possibili estensioni/alternative:
Queen Charlotte Track (Picton) 3-5 gg 71 km
(Nelson Lakes National Park)
Traverse Sabine Circuit
(Banks Peninsula) – Christchurch
posti di interesse:
Glendhu Bay (Lake Wanaka)
Bowen Falls (Milford Sound)
Lake Quill & Southerland Falls (Milford Sound)
Clearwater Flat (Fox Glacier)
Lake Brunner Lone Tree Lookout
Lake Alexandrina
Tui Taru
Lake Ohau
Purakaurui Falls (South Otago)
Lake Hawea
Lake Rotoroa
Lake Marian (Hollyford)
Otago Peninsula (Dunedin)
Catlins Forest Park (SH92) strada panoramica Dunedin – Invercargill
Wanaka (Wilkin Valley Track 3 gg.)
Lake Ohau e foreste ( Dobson Forest, Hopkins Forest, Huxley Forest, Temple Forest, Ohau Forest, Ahuriri Forest)
Arthur’s Pass (Harman Pass Track, Harpers Pass Track)
Sci-alpinismo
Ball Pass
Silberhorn
Elie de Beaumont
APPUNTI DI VIAGGIO
Lunedi 24 ottobre
Arrivo a Christchurch verso le 15:30; deposito zaino in backpacker e giro in citta’ per rilassarmi e guardarmi in giro; lunedì di festa qui in NZ; in giro in centro c’e’ poca gente; Wizard il mago tiene sempre i suoi comizi (come 7 anni fa); c’e’ anche un asiatico vestito in modo molto eccentrico che fa le foto ai turisti (quasi tutti cinesi) con lo sfondo della cattedrale; mi siedo su una panchina e vengo avvicinato da un ragazzo che vuole chiacchierare un po’; e’ sudafricano (di razza bianca) e lavora presso una societa’ di controllo alimentare qui a Christchurch; oggi e’ festa ed e’ in giro in bicicletta per passare qualche ora di relax; chiacchieriamo una mezz’oretta poi ci salutiamo; io entro nel visitor center e in altri negozietti; e’ carino passeggiare lungo i giardini che costeggiano il fiume Avon; i negozi sono chiusi e non riesco a mettermi d’accordo per l’eventuale affitto sci; mi dicono che la stagione invernale quest’anno e’ stata pessima quindi ho poca speranza di sciare in modo soddisfacente
Martedi 25 ottobre
Christchurch – Rakaia (1) – Methven – Mt Somers (road 77) – Geraldine (road 72) – Gapes Valley – Fairlie (79) – Lake Tekapo – Lake Pukaki – Twizel – Omarama – Lindis Pass – Tarras – Cromwell – Gibbson – Lake Hayes – Frankton – Queenstown (backpacker, giro in centro per negozi e sci)
Partenza alle 7:45 per Queenstown; il viaggio dura 8 ore (ma fa parecchie fermate “turistiche”; e’ piacevole guardare il panorama neozelandese scorrere dai finestrini del pullman
Mercoledi 26 ottobre
Queenstown – Te Anau
Queenstown – Frankton – Kingston – Garston – Athol – Five Rivers (road 6) – Mossburn – Te Anau
Partenza ore 10 da Queenstown; il pulmino è in ritardo; il viaggio costeggia il bellissimo lake Wakatipu per tutta la sua lunghezza per poi passare attraverso i campi coltivati, le colline, i prati e i pascoli della regione del Southland; verso la 1 del pomeriggio arrivo a Te Anau dove trovo un camping dove mettere la tenda; faccio una passeggiata lungo il lake Te Anau e poi mi dirigo verso il Visitor Centre del Fiordland National Park; successivamente vado ” in centro” a Te Anau percorrendo la camminata lungo il lago
Giovedi 27 ottobre
Te Anau – Te Anau Downs – Glade Warf – MILFORD TRACK to Clinton Hut
La partenza per il Milford Track e’ prevista per le 13:15 quindi ho tutta la mattinata per fare una buona colazione e per gli ultimi approvvigionamenti di viveri da portare per i prossimi 4 giorni (+ 3 gg per il Routeburn); prima di pranzo il cielo si scurisce ed arriva decisamente il brutto tempo; largamente previsto dalla meteo; iniziamo bene!!!
1 ora e 30′ di navigazione ci porta all’inizio del famoso Milford Track accolti dai ranger che ci fanno lavare le suole delle scarpe sul pontile prima di sbarcare dalla “nave”; questo per evitare di “esportare” un particolare tipo di alga ed evitare di contaminare la zona; 1 ora e 30′ di cammino ci porta alla Clinton Hut
Venerdi 28 ottobre
Milford Track (2° giorno) Clinton Hut – Mintaro Hut sotto una pioggia insistente ed incessante; guadi di torrenti con acqua al ginocchio; visibilita’ scarsa, continui passaggi di elicottero per attrezzare i rifugi in previsione della stagione estiva di trekking (peak season); serata trascorsa cucinando qualche cosa di caldo, chiacchierando con gli altri escursionisti (tedeschi, americani, francesi, israeliani) e nel tentativo di fare asciugare i vestiti fradici.
Sabato 29 ottobre
Milford Track (3° giorno) Mintaro Hut – Mackinnon Pass – Sutherland Falls – Dumpling Hut (bagno freddo nell’Arthur River con altri partecipanti al trek)
Stupenda giornata con vedute splendide delle vallate e delle montagne del Fiordland
Domenica 30 ottobre
Dumpling Hut – Sandfly Point – Milford Sound
Milford Sound – The Divide – ROUTEBURN TRACK – Key Summit – Howden camp
Altra bellissima giornata trascorsa discendendo la Arthur Valley
Lunedi 31 ottobre
Howden camp – Mackenzie camp + giro del lago Mackenzie
Martedì 1 novembre
Mackenzie camp – Harris Saddle – road end Routeburn Shelter – Glenorchy – Queenstown quindi in autostop; sono stato fortunato ; dopo 5 minuti di cammino sull’unica strada sterrata vengo “caricato” da una coppia di turisti giapponesi che mi porteranno direttamente a Queenstown (circa 70 km di “strappo”).
Mercoledi 2 novembre
Queenstown – Mount Cook Village
Queenstown – Frankton – (bus)
Lake Hayes (2 passaggi) – Cromwell (2 passaggi) – Omarama (1 passaggio) – Twizel (1 passaggio) – Lake Pukaki Junct (1 passaggio) – Mount Cook Village (1 passaggio)
Giovedi 3 novembre
Mount Cook Village – Wanaka – Haast Pass – Haast
Mount Cook Village – Twizel (1 passaggio da una coppia di australiani di Perth in camper a noleggio) – Omarama (1 passaggio da una coppia che va a Timaru) – Tarras (1 passaggio da una coppia californiana con neonato (Benjamin) con camper a noleggio; loro si dirigeranno a Queenstown) – Wanaka (1 passaggio da una ragazza che carica in auto 2 mtb ed e’ diretta proprio a Wanaka; mi scarica proprio sul lungolago davanti al visitor center) – Hawea (2 passaggi; il primo da un vecchietto semi-rincoglionito, il secondo da una graziosa ragazza americana con figlio di 2 anni che vive a Hawea con il marito) – Makarora (1 passaggio da una farmer che torna a casa con un furgoncino scassatissimo con dentro un bel cagnone innocuo da riportare ad un suo vicino) – Haast (1 passaggio da 2 ragazze tedesche con auto a noleggio; ho dovuto chiedere io il passaggio a loro al distributore vicino alla strada; ho avuto la sensazione che da dove ero appostato facendo autostop loro non mi avrebbero caricato)
Venerdi 4 novembre
Haast – Greymouth – Westport – Karamea
Nottata e giornata piovosissima
Haast – Greymouth (1 passaggio da autista di macchine di lusso) – Westport (2 passaggi) – Waimairie (3,4 passaggi) – Karamea (1 passaggio)
Sabato 5 novembre
Karamea – Kohaihai – HEAPHY TRACK to Heaphy camp (ranger che taglia erba con motofalciatore)
Giornata molto variabile; partenza sotto pioggia insistente, poi si rasserena con vento poi di nuovo qualche acquazzone; impressionante le onde del mar di Tasman particolarmente cattivo lungo questo tratto di costa
Domenica 6 novembre
Heaphy camp – Lewis Hut – Mackay Hut – Saxon Hut
Giornata lunghissima tutta a camminare; guardiaparco carina alla Saxon Hut
Lunedi 7 novembre
Saxon Hut – Perry Saddle Hut – Brown Hut
Altra giornata molto lunga e anche un po’ noiosa la discesa Perry Saddle – Brown Hut
Martedi 8 novembre
Brown Hut – Collingwood -Takaka (bus) (cibo + prenotazione Abel Tasman trek) – Golden Bay -Wainuy Bay ( 3,4 passaggi)- ABEL TASMAN COAST TRACK
Notte sulla spiaggia di Wainui Bay senza montare la tenda per non insospettire qualcuno in effetti era espresamente vietato il campeggio!!!
Mercoledi 9 novembre
Wainui Bay – Separation Point (bagno a Mutton Cove dopo Separation Point) – Totaranui Bay
Giovedi 10 novembre
Totaranui Bay camp – Burk Bay (bagno a Burk Bay; guardo la marea che si alza e invade la baia circondato quasi interamente il nostro accampamento
Venerdi 11 novembre
Burk Bay camp – Apple Tree camp (bagno a Apple Tree camp)
Sabato 12 novembre
Apple Tree camp – end of Abel Tasman Coast Track (pioggia forte!!!) -Morahau (1 passaggio)- Kaiteriteri – Motueka (1 passaggio) – Nelson (1 passaggio) – Blenheim (1 passaggio) – Seddon (1 passaggio)
Domenica 13 novembre
Seddon (colazione con uova e bacon, poi minibus per Kaikoura 1ora e 30′) – KAIKOURA PENINSULA TRACK (4 ore di camminata lasciando lo zaino al visitor center) – alle 15:28 (ma con 45 minuti di ritardo) prendo il treno TranzScenic train to Christchurch arrivo verso le 20 in centro al Base Backpacker dopo una camminata di una buona mezz’ora sotto una pioggia scrosciante poiche’ il treno NON arriva in centro ma bensi’ si ferma nei sobborghi di CHC; volendo evitare di prendere il taxi o qualsiasi altro mezzo pubblico e non essendo più ora buona per autostop mi vedo costretto a questa ultima camminata fuori programma; bagnato come un pulcino (per fortuna lo zaino e’ rimasto asciutto sotto il telo coprizaino) arrivo al backpacker; doccia e esco a mangiare un panino (piove a dirotto per tutta la notte)
Lunedì 14 novembre
Mattino in giro per Christchurch fino alle 14; in centro trovo anche un negozio di cartografia molto interessante dove rimango per circa un paio d’ore a chiacchierare con il negoziante e a consultare carte, libri, mappe.
Ore 18:45 volo per Sydney – Dubai – Malpensa
Gianluca
GeoAdventures
CARTOGRAFIA




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